Il secondo appuntamento dell'Agrifood Future 2024, organizzato da Unioncamere e dalla Camera di Commercio di Salerno, ha consolidato il suo ruolo come uno dei principali momenti di confronto nel settore agroalimentare. L’evento ha messo al centro del dibattito due temi cruciali: la sostenibilità e l'innovazione tecnologica, aspetti sempre più determinanti per il futuro del settore agricolo italiano.
IA e agricoltura
Uno dei temi centrali dell'Agrifood Future 2024 è stato il ruolo dell'intelligenza artificiale (IA) nel settore agroalimentare. In particolare, si è discusso di come l'IA possa essere un alleato strategico per combattere lo spreco alimentare, favorire la transizione climatica e sostenere la competitività del Made in Italy. A dare una visione delle opportunità offerte dall'IA è stato il contributo di Google, leader globale della tecnologia, che ha portato la sua esperienza all’evento.
Ma che cos’è esattamente l’intelligenza artificiale? In parole semplici, si tratta di una branca dell’informatica che sviluppa sistemi capaci di svolgere compiti che normalmente richiedono intelligenza umana, come il riconoscimento di immagini, la comprensione del linguaggio o l'analisi dei dati. L’IA non è un concetto nuovo, ma negli ultimi anni ha conosciuto una straordinaria accelerazione grazie all’evoluzione tecnologica in tre aree chiave: la connettività, la capacità di calcolo e gli algoritmi per l’analisi dei dati.
Le tecnologie IA
L’IA è già applicata con successo in diversi ambiti del settore agricolo. Tra le tecnologie più utilizzate ci sono:
- Predictive analytics (analisi predittiva): elabora dati storici per prevedere scenari futuri, identificando correlazioni causa-effetto. Ciò consente agli agricoltori di anticipare eventi e prendere decisioni più informate.
- Image recognition (riconoscimento visivo): algoritmi avanzati permettono di identificare forme, colori e oggetti in movimento, rendendo possibile il monitoraggio delle colture e la rilevazione di malattie.
- Voice/sound recognition (riconoscimento vocale e sonoro): sistemi in grado di comprendere e interpretare suoni e linguaggio, capaci di trasformare la voce in testo o di valutare il livello di stress delle piante attraverso l'analisi dei suoni.
- Generative IA (Intelligenza artificiale generativa): capace di creare contenuti autonomamente, come immagini, video o modelli 3D, partendo da un comando definito "prompt".
IA in agricoltura: dai campi al confezionamento
Le applicazioni dell’IA in agricoltura sono molteplici e coprono ogni fase della filiera:
- Coltivazione: grazie al riconoscimento visivo, l'IA può individuare le malattie delle piante, problemi di irrigazione o infestazioni di insetti, permettendo un intervento tempestivo e preciso.
- Raccolta: i robot dotati di intelligenza artificiale possono automatizzare la raccolta dei frutti, aumentando l'efficienza e garantendo un controllo accurato della produzione.
- Processamento: l’IA viene utilizzata anche per calibrare e selezionare i prodotti, riconoscendone forma, colore e dimensioni, automatizzando processi tradizionalmente manuali.
- Confezionamento: l’IA può ottimizzare il processo di confezionamento, garantendo un flusso continuo e monitorando costantemente la qualità dei prodotti destinati alla vendita.
L’intelligenza artificiale e le sfide etiche
L'uso dell'IA in agricoltura porta con sé non solo benefici, ma anche interrogativi e preoccupazioni. Come ogni strumento tecnologico, anche l'IA può essere utilizzata per fini positivi o negativi. La responsabilità è nelle mani di chi la sviluppa e la utilizza. Un esempio? Proprio come una posata, che può essere uno strumento utile per mangiare in sicurezza o pericoloso se usato in modo improprio, anche l’IA deve essere gestita con saggezza.
L’IA non ha limiti fissi: dal monitoraggio dello stato di usura delle attrezzature alla stesura di documenti legali, le applicazioni possibili sono infinite. Tuttavia, la sfida più grande sarà scegliere come e quando utilizzarla in modo etico e responsabile, per garantire un futuro in cui innovazione e sostenibilità, anche sociale, vadano di pari passo.
Un'alleanza tra università, istituzioni e aziende
L'evento ha ottenuto il sostegno delle principali università campane, come l'università Federico II di Napoli e l'università di Salerno, e ha visto la partecipazione attiva di Consorzi di tutela, enti di ricerca e istituzioni quali il parlamento europeo, il ministero dell'Agricoltura e il comune di Salerno. Questa sinergia ha dato vita a workshop e dibattiti arricchiti da contributi accademici e imprenditoriali, che hanno coperto un’ampia gamma di temi legati alla sostenibilità agricola e all’innovazione.