La trasformazione digitale e il passaggio all’agricoltura 4.0 non sono qualcosa di automatico o scontato. Si tratta di una trasformazione radicale e di un traguardo culturale che deve essere accompagnato anche con gli strumenti formativi e i modelli imprenditoriali più adatti. Così come successe con l’avvento e la diffusione della meccanizzazione nel secondo dopoguerra, quello che sta avvenendo anche nelle nostre campagne rappresenta un momento di discontinuità che definirà un prima e un dopo, una vera e propria rivoluzione, che i nostri agricoltori e professionisti dovranno imparare a gestire al meglio. Il progetto Sparkle, acronimo di Sustainable Precision Agriculture: Research and Knowledge for Learning how to be an Agri-Entrepreneur (Agricoltura di Precisione Sostenibile: ricerca e conoscenza per imparare ad essere un Agri-Imprenditore), finanziato nell’ambito dei bandi europei Erasmus+ con un grant di circa 750mila euro, ha lo scopo, dopo aver analizzato lo stato dell’arte dell’agricoltura di precisione nei paesi mediterranei partecipanti (Italia, Spagna, Portogallo e Grecia) e i relativi fabbisogni formativi, di sviluppare la prima piattaforma europea on line di formazione continua dedicata alla Precision Farming.
Italia in prima linea
«Spesso si cade nell’errore di pensare che l’agricoltura di precisione coincida con l’introduzione di una nuova macchina, un drone o un’attrezzatura a rateo variabile ad esempio, all’interno dell’azienda, ma non è così – spiega Marco Vieri, docente di Meccanica agraria al Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali (Gesaaf) dell’Università di Firenze e responsabile scientifico del progetto –. Il passaggio deve consistere in un modo nuovo di concepire l’azienda, un cambiamento di paradigma che deve diventare quello dell’agricoltura di precisione sostenibile.
La cosa fondamentale, per il piccolo produttore tanto quanto per il grande gruppo, è cominciare a ragionare sui modelli di business, le risorse disponibili (terreno, clima, varietà, mercato ecc), e quelle non disponibili, per raggiungere i propri obiettivi e in questo quadro capire quale sia il valore aggiunto di un’azione e dell’introduzione di una nuova tecnologia.
Per questo, per ricominciare a diffondere la cultura dell’innovazione, per spiegare non solo le nuove tecnologie, ma anche i nuovi approcci di gestione dell’impresa come il Lean Manufacture, che consentono alle aziende di essere efficienti e sostenibili, serve un sistema di formazione permanente, una nuova versione di quelle che sono state le scuole professionali che hanno formato i trattoristi con l’avvento della meccanizzazione o le cattedre ambulanti del secolo scorso».
L’avvento di macchine sempre più autonome e in grado di raccogliere dati puntuali sullo stato delle colture e sul loro ambiente non porterà, come in alcuni casi si teme, a un rischio occupazionale per gli addetti all’agricoltura, ma alla nascita di nuove figure professionali, agroinformatici, agroelettronici, esperti in data analisys ecc, che non si limitino alle competenze tecnologiche, ma che abbiano ben presenti anche tutte le variabili agronomiche, ambientali e territoriali che stanno analizzando. Competenze che in questo momento ancora mancano e che l’attuale offerta formativa superiore o universitaria non è in grado di produrre.
L’obiettivo è anche che si possa realizzare quello che viene definito un ecosistema territoriale a supporto delle aziende agricole 4.0, che integri i fornitori di tecnologie, di hardware e di software, i gestori delle reti di comunicazione per la trasmissione dei dati, i partner istituzionali delle governance regionali e locali, i professionisti e il sistema educativo e formativo.
Il primo corso online nel settore
Per colmare le carenze di competenza e di trasferimento dell’innovazione, emerse anche da questa analisi preliminare, nei primi mesi del 2020 avrà inizio il primo corso on line europeo di agricoltura di precisione, rivolto a 120 studenti universitari di scienze agrarie, coloro che diverranno gli agro-imprenditori 4.0 del futuro.
I partecipanti seguiranno dal loro accesso alla piattaforma Moodle le dodici lezioni dei corsi, organizzati in quattro aree, di inquadramento generale dell’agricoltura di precisione, aspetti tecnologici e ingegneristici, quadri normativi e di governance e modelli e tecniche di management innovativo. Gli argomenti trattati spazieranno dalla storia e il ruolo dell’agricoltura di precisione all’interno dei modelli agricoli di agricoltura sostenibile, alla conoscenza delle tecnologie esistenti e della ricerca in atto su sensoristica, robotica, rilevamento, data analysis ecc, ai quadri normativi di riferimento sulla gestione delle macchine, dei dati e dei sistemi informatici, fino all’introduzione dei nuovi modelli di business e di management come il Business Model Canvas o Lean Management.
Le lezioni si terranno in inglese e saranno integrate con un tutoraggio on line, esercitazioni in presenza e attività pratiche. Al termine del percorso gli studenti parteciperanno a una competizione per la realizzazione di un Business Model di Agricoltura di Precisione Sostenibile su quesiti o sfide lanciate dalle aziende di tecnologie partecipanti al concorso e di fronte alle quali dovranno essere presentate le proprie idee di innovazione. Una sorta di hackaton dell’agricoltura di precisione, che avrà come premio finale la possibilità di partecipare a uno stage di una settimana presso Agrosap, spinoff spagnolo di eccellenza nello sviluppo di soluzioni high tech per l’agricoltura.
Comunità della pratica
In pedagogia una comunità della pratica è formata da un gruppo sociale che, mettendo insieme le competenze dei propri membri, produce conoscenza alla quale tutti possano avere libero accesso in un flusso di apprendimento continuo. Nel progetto Sparkle il processo di produzione dei contenuti formativi è avvenuto in questo modo e per questo ha coinvolto partner dei quattro paesi in grado di portare competenze ed esperienze diverse e multidisciplinari, nel campo delle tecniche di agricoltura di precisione applicate alle colture mediterranee, vite, olivo, seminativi e piante da frutto, nello sviluppo delle tecnologie comunicative e delle tecniche di e-learning e nella consulenza sui modelli manageriali più innovativi.
Alle Università di Firenze, Evora, Salonicco e Madrid, oltre al Csic, Consiglio Spagnolo per la Ricerca Nazionale, si sono quindi unite le imprese di tecnologie e di consulenza Agrosap, Errequadro, ValueDo e alcune aziende agricole leader nell’applicazione dell’agricoltura di precisione. Oltre alla toscana Marchesi Mazzei che ha sviluppato un software di monitoraggio dei dati ambientali e territoriali raccolti in campo e realizzato esperienze interessanti di telemetria nelle operazioni meccaniche in vigneto, si sono unite al progetto la Quinta da Cholda che in Portogallo utilizza l’agricoltura di precisione nella gestione dei seminativi e delle foreste e la greca Rezos Brands che gestisce con le nuove tecnologie l’intera filiera di produzione, trasformazione e distribuzione dei Superberries.
Nelle prime fasi del progetto i partner hanno analizzato non soltanto le tecnologie disponibili e le loro caratteristiche, ma anche i modelli imprenditoriali delle aziende che le hanno applicate con successo nei diversi settori dell’agricoltura mediterranea. Un’analisi dei fabbisogni formativi condotta sugli agricoltori già attivi, i professionisti esperti e gli studenti dei corsi universitari in scienze agrarie, ha messo poi in evidenza la necessità e l’interesse di approfondire non solo gli aspetti tecnologici ma anche le competenze manageriali utili a operare le scelte più adatte alla propria organizzazione e quelle per processare e gestire i dati raccolti.