Soluzioni vantaggiose per ridurre l’impatto sull’ambiente, anche in collina
Drift recovery di Agricolmeccanica-Friuli sprayers, dotata di tunnel scavallante con sistema di recupero del prodotto irrorato non depositato sulla chioma, qui nella versione da 3mila litri a doppio filare, equipaggiata con 4 schermi.
L’arcobaleno di Bertoni Green technology, caratterizzata da un sistema di ventilazione brevettato che consente una circolazione d’aria interna generata da elettrovalvole. Migliora del 25% il deposito fogliare e recupera il 30% della miscela irrorata, con un risparmio che si aggira sul 45% del prodotto.
Nuovi accorgimenti tecnici come la copertura posta nella parte superiore del tunnel consentono all’irroratore Giuly 2010 di EuroPiave di esasperare le performance di recupero. Grazie al basso assorbimento di potenza i consumi di trattore vengono dimezzati, raggiungendo un doppio obiettivo di sostenibilità.
La compattezza, spiega Mario Bellato di Favaro, è uno dei plus di Bacco 1000: siamo infatti al di sotto dei 3,5 mt di lunghezza. Il sistema di irrorazione utilizza 4 ventole tangenziali, una per ogni scudo, azionate da motori oleodinamici. Le caratteristiche di recupero consentono di lavorare con volumi di lavoro dai 100 lt/ha nei primi trattamenti per arrivare fino a 250 l/ha in piena vegetazione.
Nebulizzatore a basso volume d’acqua e con torretta di G.R.Gamberini, compatto e disponibile – come spiega a Spresiano Luca Gamberini – anche per i vigneti in forte pendenza.
Drop save di Ideal con serbatoio da 2mila litri. Il titolare Simone Faccio ha illustrato il funzionamento dei pannelli di recupero dotati di condensatore statico. Il prodotto che non si deposita viene mandato ad una cisterna secondaria grazie ad un sistema di aspirazione brevettato.
Marco Fanti di Caffini spiega come la maneggevolezza sia il punto di forza di“Drift Stopper Evo”, grazie al nuovo telaio con timone a doppia articolazione sincronizzata a gestione elettronica. Permette le inversioni di marcia in fondo al filare con spazi più stretti e senza dover movimentare i pannelli.
Completamente originale il principio di recupero dell’irroratrice Whirlwind M-612 “Duo Wing Jet” di Martignani, che sfrutta l’azione cmbinata dell’attrazione elettrostatica tra vegetazione e microgocce nebulizzate con quelkla dei due speciali schermi protettivi a cuscino d’aria ad espansione perimetrale, senza nessun ricircolo forzato della miscela irrorata.
L’atomizzatore Futura Sirene del Gruppo Maschio Gaspardo è specifico per i vigneti a spalliera. Il suo particolare gruppo ad aspirazione posteriore con un totale di 22 ugelli può raggiungere la cima dei filari più alti (fino a 8 m). Cisterne fino a 3000 litri.
Nebulizzatore a recupero Felix 20 di NInotti, adatto a larghezze di lavoro da 2 a 3,5 metri, con telaio zincato a caldo, asse sterzante e doppia pimpa per recupero prodotto. Ai pannelli leggeri in vetroresina alti due metri sono applicati disffusori d’aria brevettati e getti doppi antigoccia.
A Spresiano l’atomizzatore a recupero Zephir di Ricosma, Il sistema di recupero sfrutta la coesione assicurata da lamelle di materiale plastico, il prodotto intercettato viene filtrato e inviato nuovamente alla cisterna principale. Un contalitri consente di conoscere in tempo reale le quantità recuperate.
GR 50 è l’impolveratrice pneumatica Gamberini per la distribuzione dello zolfo polverulento. Si tratta della versione in assoluto più compatta tra quelle in commercio e consente un’erogazione costante fino alla fine del trattamento.
Atomizzatore Compact T4 di Agricolmeccanica. Una centralina a 4 interruttori consente la chiusura indipendente delle 4 sezioni barre. Il gruppo composto da 2+2 diffusori orientabili in polietilene a 3+3 bigetti consente l’irrorazione su 4 pareti.
A Nova in vigneto Favaro ha presentato un nuovo atomizzatore trainato da mille litri con soffiante top di gamma Psv e ventola centrifuga. Consente di chiudere l’aria su entrambi i lati per lavorare in prossimità di abitazioni civili.
La gamma“Booster Rafal” di Caffini è caratterizzata da una barra porta diffusori estremamente versatile permette di regolare la macchina alle differenti larghezze ed altezze dei vigneti.
Loire di Ideal, atomizzatore con ventilatore a torre ad aspirazione inversa. La configurazione del ventilatore consente una distribuzione mirata sulla vegetazione da trattare mentre l’aspirazione inversa lascia il ventilatore libero da foglie e residui.
L’interesse nei confronti delle irroratrici a recupero di prodotto per un utilizzo in viticoltura continua costantemente ad aumentare come è confermato dalla crescente diffusione presso le aziende di questa tipologia di attrezzatura. Un fattore, quello dell’aumento della domanda che ha sicuramente favorito il perfezionamento tecnologico di questa tipologia di attrezzature ed un minimo di concorrenza anche sui prezzi. Ciò nonostante si tratta ancora di macchine di costo elevato rispetto ad attrezzature più classiche ma che offrono importanti peculiarità che stanno ogni giorno sempre più affascinando i produttori ancor prima dell’effettivo risparmio economico sui costi degli agrofarmaci che fino ad oggi è sempre stato utilizzato come primo fattore di valutazione circa la convenienza della macchina. L’esperienza ovviamente insegna e gli aspetti singolari e rivoluzionari di questa tipologia di attrezzatura sono molteplici.
Duplice vantaggio
Irrorazione omogenea. Al di là del minore spreco di soluzione irrorata fuori bersaglio uno degli aspetti più interessanti delle macchine a recupero di prodotto deriva dal fatto che per esigenze costruttive il filare viene percorso da un tunnel scavallante. Il filare viene in questo modo irrorato da due colonne di getti contrapposti in condizioni operative perfettamente identiche anche dal punto di vista dell’influenza dell’aria visto che questa schermatura, necessaria per il recupero, assicura anche una sorta di protezione dagli effetti di eventuale presenza di vento. Di fatto quindi queste irroratrici a tunnel migliorano innanzitutto la qualità della distribuzione del prodotto rispetto alla pianta offrendo omogeneità e sicurezza. Un aspetto questo particolarmente importante anche nel caso di macchine monofilare, costruttivamente più semplici ed economiche, che si rivelano adatte, e sono più che giustificate, nelle aree collinari perché molto più agili rispetto alle classiche bifila. È pur vero che uno dei più evidenti vantaggi dell’irroratrice a recupero di prodotto è la possibilità di trattare due file complete.
Il progetto di ricerca, con capofila il Distretto tecnologico aerospaziale pugliese, ha definito una soluzione di “piattaforma integrata” per creare basi di conoscenza sui cicli biologici di grano duro, vite e olivo
Nel corso del progetto Life Agrestic è stato sviluppato un Dss migliorato rispetto a quelli già in commercio grazie all’aggiunta di nuove funzionalità mirate alla riduzione dei gas serra dal suolo, alla scelta delle colture di copertura più adatte e a nuovi modelli previsionali per alcune patologie
Nell'editoriale di Terra e Vita n. 33/2023 l'agronomo ed esperto di agricoltura di precisione Bruno Agazzani sottolinea l'importanza della formazione sulle nuove tecnologie per favorirne la diffusione nelle campagne
Il decreto prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchine e attrezzature innovative per l’agricoltura. Destinati 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024, 2025. Opportunità per le aziende giovani. Come chiedere i contributi Ismea