Misurare l’agricoltura di precisione

agricoltura di precisione

Da qualche decennio ormai si parla di agricoltura di precisione.
Risale al 1999 la definizione oggi più usata: Pierce e Novak insegnarono che fare la cosa la giusta al  momento giusto e nel posto giusto era “agricoltura di precisione”. Da allora di byte sulle autostrade digitali ne sono transitati un numero infinito e tuttora, quando si parla di smart agriculture, non si ha una definizione univoca: un campo con una stazione meteo è agricoltura 4.0? Un trattore con la tecnologia ISOBUS è intelligente? Un impianto di irrigazione che si attiva in automatico è irrigazione di precisione?

Non a caso i testi, soprattutto quelli anglosassoni, riportano sempre un glossario, una sorta di codice identificativo univoco dei termini che si incontrano durante la lettura. Capirsi a vicenda è di fatti fondamentale: si condivide con un set di regole standard cosa significhi fare agricoltura biologica, addirittura lo prescrivono delle leggi e delle norme nei disciplinari, e altrettanto siamo certi di che cosa trattiamo quando parliamo di difesa integrata. Lo stesso vale per le tecniche di coltivazione innovative: si pensi alla minima lavorazione od all’agricoltura conservativa.

Molto è regolato e definito, anche in un mondo per sua natura eterogeneo e variegato come è il settore primario. Alla fine però, questo non vale per l'agricoltura di precisione. Non abbiamo un set condiviso di regole e definizioni che la regolino. Per aderire allora alle agevolazioni fiscali emanate, due sistemi che “comunicano” costituiscono un sistema di agricoltura 4.0, mentre una survey realizzata da un soggetto definisce in maniera generica di adottare soluzioni smart, basandosi prevalentemente sui dispositivi e meno sull’uso effettivo che se ne fa di questi.

La confusione è grande sotto il cielo dell'agricoltura del domani. Basti pensare che nemmeno sul lessico abbiamo chiarezza e definizioni. Agricoltura di precisione, smart agriculture, agricoltura 4.0 e agricoltura digitale sono davvero sinonimi? Lo sono in maniera identica? Occorre un lavoro di chiarificazione che serva anche per qualificare e misurare i passi che il settore fa nel tempo. Oggi siamo presi tra i due fuochi opposti delle metriche del come misurare quanto avanza l’agricoltura di precisione nel nostro paese e nel mondo. Talora ragioniamo di ettari coltivati con le non troppo definite tecniche di AdP, mentre in altri momenti ragioniamo di quanti investimenti vengono fatti; usiamo quindi i termini economici dell’intensità finanziaria.

Di nuovo sarebbe utile vedere, dopo aver condiviso il lessico di riferimento, quali investimenti possano considerarsi riferibili all’agricoltura di precisione in maniera completa, quanto questi impattino sulle produzioni in termini di colture coinvolte, di ettari investiti e di PLV ricavata. Giungendo all’essenza del problema, si osserva come sempre di più non sia l’ettaro coltivato o l’euro speso, ma la mole di dati raccolti e il loro uso. Ed ancora come si debba correlare ciò che si raccoglie, all’uso che se ne fa.

Tentando una disamina della materia in un’ottica da data-addicted che caratterizza chi si occupa di queste faccende, emerge la volontà e necessità di misurare almeno 5 elementi: il settore dell’allevamento, la somma espressa in euro investita, la quantità di dati raccolti in termini assoluti (espressa in byte), il numero delle fasi produttive coinvolte e l’indice di correlazione tra diverse fonti di dati.

Si tratta di un grande lavoro, per il quale occorrono competenze trasversali e team multidisciplinari, insieme ed una grande disponibilità di cogliere queste sfide.

Qual è quindi la necessità primaria?
La solita! Studiare, studiare, studiare!

Serve una mole spropositata di ricerche, prove sul campo, dati, studi, progetti sperimentali e, se mai fosse possibile, una sorta di regia che sappia fare tesoro ed unire le diverse esigenze.

Approfondire la questione della digitalizzazione del settore primario ci porterà a ridurre i costi di produzione, migliorare la qualità dei prodotti ed a navigare con sicurezza nel difficile mare dell’agro-industria. Senza dati non si creano informazioni; senza adeguate informazioni non si possono assumere decisioni corrette.

Questa filiera porta grande giovamento all’Imprenditore agricolo, al Tecnico, alla Associazione di categoria ed al funzionario pubblico del settore che intende assumere decisioni in modo consapevole.

In cambio di questo sforzo ed impegno potremo ottenere la chiave per entrare nel futuro dell’Agricoltura dalla porta principale.


Per capire come usare e intepretare i dati in ottica di agricoltura di precisione, Edagricole propone un breve itinerario di formazione suddiviso in 4 tappe, per un totale di 12 ore che andrà ad esplorare tutti gli aspetti che coinvolgono la digitalizzazione di un’azienda agricola e zootecnica per stimolare, dare consigli e spunti concreti applicabili nelle diverse realtà agricole e agroalimentari del nostro territorio.

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Misurare l’agricoltura di precisione - Ultima modifica: 2021-01-13T10:00:42+01:00 da Claudia Notari

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