La carota incontra per la prima volta, almeno in Italia, l’agricoltura di precisione. E lo fa grazie alla collaborazione tra il Consorzio di tutela per la carota novella di Ispica Igp, la piattaforma Agricolus e lo studio agronomico Sata. Il progetto è stato avviato a ottobre.
L’obiettivo del progetto Tago
Tago, dal nome del fiume più lungo della Penisola iberica, ha l’obiettivo di introdurre l’agricoltura di precisione nelle aziende del Consorzio presieduto da Massimo Pavan. Lo farà tramite l’adozione di tecnologie per acquisire dei dati georeferenziati sul suolo, sulla coltura e sulle condizioni ambientali al fine di interpretarli. Lo scopo è quello di migliorare le strategie di gestione al fine di ottimizzare l’impiego dei mezzi tecnici e migliorare le rese e la qualità della produzione. Lungo tutto il cammino dell’applicazione del progetto sarà fondamentale favorire lo scambio di informazioni e di dati attraverso la filiera.
Come si svolge
Per l’attività di raccolta, gestione ed elaborazione dei dati il progetto utilizza la piattaforma Agricolus. Grazie a questo applicativo, i terreni che le otto aziende partecipanti hanno messo a disposizione per i test vengono mappati tramite il satellite per l’elaborazione degli indici, ad esempio quelli di vegetazione e di umidità del terreno. In questo modo l’agricoltore ha continuamente sott’occhio, anche tramite app, lo stato idrico della coltura. Inoltre, con delle capannine meteo virtuali, può vedere le condizioni meteo sul campo e anche dare uno sguardo alle previsioni. Il tutto in un’unica piattaforma.
I vantaggi agronomici
L’agricoltore può così capire le necessità idriche della coltura e vedere se ci sono criticità nel sistema di irrigazione.
Il progetto, per ora, non prevede sonde e centraline meteo installate nei campi «È fondamentale prima far comprendere a fondo agli agricoltori i principi dell’agricoltura di precisione. Conosciamo bene le difficoltà che spesso le aziende hanno ad approcciarsi a questa nuova disciplina. Occorre quindi accompagnarle gradualmente» spiega Rodolfo Occhipinti, agronomo di Sata, che fornisce anche le schede fitopatologiche di difesa agli agricoltori. La piattaforma, infatti, offre tramite gli agronomi di Sata un supporto tecnico a 360 gradi, che include anche l’invio di alert alle aziende.
In futuro gli attori del progetto prevedono di inserire in piattaforma anche la gestione della concimazione. I dati potranno derivare sia dalle analisi del terreno sia dalle rilevazioni satellitari. Perché saper gestire bene le risorse è la chiave per la sostenibilità ambientale ed economica, intaccata già oggi, nel caso dei concimi dall’aumento dei prezzi delle materie prime.