Il monitoraggio degli organismi dannosi per le piante è, da sempre, un elemento chiave dei programmi di Ipm (Integrated Pest Management, o difesa integrata). La conoscenza del livello d’infestazione dei fitofagi, dello sviluppo dei patogeni e della diffusione delle erbe infestanti consente, infatti, di comprendere se è necessario intervenire per proteggere la coltura e per decidere quali metodi impiegare.
Cosa impone la legge
La Direttiva comunitaria 128/2009 sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e il Piano d’Azione Nazionale (Pan) hanno ribadito l’importanza del monitoraggio, introdotto novità importanti e aperto nuove prospettive.
La Dir.128 sancisce che “gli Stati membri definiscono o favoriscono lo stabilirsi delle condizioni necessarie per l’attuazione della difesa integrata. In particolare, provvedono affinché gli utilizzatori professionali dispongano di informazioni e di strumenti per il monitoraggio delle specie nocive e l’assunzione di decisioni, nonché di servizi di consulenza sulla difesa integrata” (Art. 14). L’Allegato III della Direttiva – che definisce i principi generali di difesa integrata – specifica che gli organismi nocivi devono essere monitorati con metodi e strumenti adeguati, ove disponibili, incluse le osservazioni di campo. In base ai risultati del monitoraggio, l’utilizzatore professionale deve quindi decidere se e quando applicare misure fitosanitarie.
Il messaggio della disciplina comunitaria è chiaro: l’applicazione di misure per la protezione delle colture dagli organismi nocivi deve essere motivata da una reale situazione di rischio e il monitoraggio è uno dei metodi per valutare il rischio, così come lo sono i sistemi di allerta, previsione e diagnosi precoce e i pareri di consulenti qualificati. La Direttiva affida agli utilizzatori professionali il compito del monitoraggio, e alle autorità competenti quello di mettere a loro disposizione le informazioni e gli strumenti per eseguirlo.
Il Pan – recependo la Direttiva europea – inserisce il monitoraggio delle infestazioni, delle infezioni e delle infestanti come elemento chiave della difesa integrata obbligatoria (punto A.7.2). Spetta al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali definire i requisiti minimi delle reti di monitoraggio a cui le aziende agricole hanno accesso, in accordo con le Regioni e le Province autonome (A.7.2.1). A queste ultime spetta invece il compito di assicurare una rete di monitoraggio sullo sviluppo delle principali avversità
(A.7.2.2). Gli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari e le aziende agricole, infine, devono conoscere, disporre direttamente o avere accesso a dati fenologici e fitosanitari forniti da una rete di monitoraggio (A.7.2.3).
Il Pan affida quindi un ruolo centrale alle Regioni e alle Province autonome, le quali si assumono l’onere del monitoraggio del territorio. Il citato punto A.7.2.3 sembra comunque lasciare uno spazio per azioni di monitoraggio a livello aziendale in accordo con lo spirito della Direttiva 128.
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