Valorizzare le razze avicole Italiane produttive di carne e uova, rustiche, capaci di adattarsi alle condizioni ambientali locali, resistenti a malattie. È questo l’obiettivo dell’iniziativa “Start up per il commercio on line dei prodotti avicoli” messa a punto da Cinzia Giuliano, studentessa magistrale in Scienze e tecnologie agrarie all’Università di Bologna, che ha partecipato al “Concorso di idee per l’innovazione nell’agricoltura del sud” aggiudicandosi il quarto posto. L’evento si è svolto mercoledì 17 maggio a Bari durante il convegno “Innovazione e conoscenza nello sviluppo rurale: a che punto siamo” organizzato da Rete rurale, Mipaaf e Crea e di cui Terra è vita e Nova Agricoltura sono stati media partner.
Ma in che modo si può dare valore alle razze avicole locali? Lo abbiamo chiesto a Giuliano: «L'idea è quella della creazione e gestione di uno strumento informatico "piattaforma per un'avicoltura sostenibile" attraverso il quale si incontrano virtualmente la domanda e l'offerta di polli macellati e uova provenienti da piccoli allevamenti di razze italiane e la domanda costituita da consumatori privati, macellerie e ristoranti». Un'attività in fase di avviamento che, nella sua originalità, è unica in Italia e in Europa.
Il contesto di partenza
«L'idea imprenditoriale – ha spiegato Giuliano – si inserisce in un contesto economico e di mercato, quello della produzione e distribuzione di carne avicola, emblematico e che ha rilevanza e profondi risvolti socio-economici nella realtà meridionale e in quella nazionale. Le profonde trasformazioni dell'assetto produttivo e socio economico del paese hanno portato al dilagare di allevamenti intensivi e aventi alla base un'organizzazione della produzione e distribuzione con logiche industriali. Questo fenomeno ha dato impulso a una massiccia presenza di allevamenti industriali; portando alla scomparsa dell'allevamento delle razze locali. Nel Sud Italia – ha proseguito - sono presenti piccoli allevamenti di polli di razze ed ecotipi legati al territorio con la finalità di produrre carni e uova di eccellenza, in modo sostenibile, privo di impatti ambientali, a bassissimi costi di investimenti iniziali, a praticamente zero costi energetici e zero costi per prodotti farmaceutici (antibiotici) massicciamente usati negli allevamenti intensivi con rilevanti implicazioni sulla salute dei consumatori per i rischi di assuefazione alle molecole farmacologiche, le stesse impiegate per la cura delle patologie umane».
Quadro produttivo e di mercato, quali cambiamenti
Di fatto nel giro in un trentennio il quadro produttivo e di mercato ha assunto nuovi connotati:
- Scomparsa dell'allevamento delle razze italiane e locali, sostituite da ibridi F1 (eterosi) prodotti da pochissime multinazionali dalle quali gli allevatori sono obbligati ad acquistare pulcini o uova a ogni ciclo produttivo.
- Assottigliamento dei redditi e del potere contrattuale degli allevatori legati in maniera vincolante e non risolubile con le aziende controllanti il settore.
- Enormi problemi sanitari negli allevamenti (data l'elevata densità di animali) con riflessi sui costi e la salute dei consumatori.
- Qualità organolettiche delle carni scadenti dovuto al rapido accrescimento (50-55 giorni) degli animali, assai lontane dalle gustose carni di polli di razze tradizionali allevate all'aria aperta e con tempi naturali di accrescimento.
Il consumatore chiede più qualità
«Negli ultimi anni – ha affermato Giuliano –, vi è una forte domanda di qualità da parte dei consumatori, di quelle fasce, sempre più ampie, sensibili ai temi della sostenibilità e dell'eccellenza degli alimenti sia essi di origine vegetale che animale. L'opportunità che si intende affrontare è quella di valorizzare lo sviluppo dei "nostri" piccoli allevatori locali e le "nostre" Razze avicole, affinché non vengano perdute nel corso degli anni e sostituite da ibridi F1 (eterosi), nel rispetto dell'ambiente, dell'animale e del consumatore.Ma esiste un'oggettiva difficoltà a fare incontrare l'offerta rappresentata dai piccoli produttori distribuiti disomogeneamente sul territorio e la domanda di consumatori privati o ristoranti distribuiti altrettanto disomogeneamente sul territorio. Ed è proprio da queste problematiche che nasce l'idea dell’innovativa soluzione: "piattaforma per un'avicoltura sostenibile".
A chi può interessare
L'iniziativa è rivolta principalmente a due categorie di individui. Dal lato dell'offerta abbiamo gli allevatori avicoli locali già presenti sul territorio e, tutti coloro che vogliono avvicinarsi all'attività di allevatore, avranno un considerevole aiuto nell'intraprendere un'attività con bassissimo costo iniziale. Questa modalità di vendita, garantirà al produttore che si affaccia sul mercato, il collocamento immediato del prodotto grazie alla rete di collegamenti che si andrà a formare con la realizzazione del portale informatico. Dal lato della domanda, il consumatore attento potrà beneficiare dell'opportunità di acquistare dei prodotti, come uova e carne, con eccellenti caratteristiche organolettiche ritrovando il sapore di una volta oramai in via di estinzione, allevati liberi, con i tempi della natura e senza il massiccio impiego di antibiotici. Il consumatore potrà scegliere la razza e l'allevamento di provenienza. Avrà modo di gustare diversi tipi ti carne della sua regione o di altre regioni.
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