Dovrebbero salire a 542 i progetti di sviluppo delle aziende agricole che potranno essere finanziati dal primo bando investimenti del Programma regionale di sviluppo rurale dell'Emilia-Romagna, trecento in più rispetto a quanto previsto inizialmente. I contributi ammonteranno a complessivi 52,2 milioni per un giro di affari che sfiorerà i 120. È la proposta fatta dall’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli durante i lavori della Consulta agricola svoltasi il 7 febbraio a Bologna.
«Siamo di fronte a un bando - ha spiegato Caselli - che ha ricevuto, come altri di questa Programmazione, una straordinaria risposta da parte delle aziende agricole, non solo in termini di numero di domande, ma anche di qualità dei progetti. Per questo porterò alla giunta regionale e al Comitato di sorveglianza del Psr la proposta di rifinanziare questa graduatoria con le risorse restanti, anziché attendere il 2018. In questo modo potremmo dare un sostegno allo sviluppo del mondo agricolo con anticipo rispetto al calendario previsto. Una scelta importante, in un momento in cui la nostra regione segna tassi di crescita europei e in cui anche l’agricoltura dà un importante contributo».
Sono oltre mille le domande arrivate al bando per la misura 4.1 del Psr 2014-2020, ma i progetti finanziati sono stati solo 232 con 24,4 milioni. Da qui la decisione dell’assessorato regionale di accogliere altre 300 domande. Ma non solo: le proposte che non potranno essere sostenute neanche scorrendo la graduatoria potranno partecipare, se in linea con le finalità, al bando sui progetti di filiera che sarà emanato entro la fine di febbraio e che per questo tipo di intervento mette a disposizione nuove risorse per 72,4 milioni. In tale caso farà fede la data di presentazione della domanda nel precedente bando 4.1. Il che significa che eventuali spese già sostenute a partire da quella data rimangono eleggibili al finanziamento anche dentro il bando di filiera.