Abbattere i costi ed ottenere migliori risultati in cantina. Due motivi più che sufficienti per spingere un numero crescente di cantine ad affidarsi a professionisti esterni. La linea di imbottigliamento e confezionamento è un anello fondamentale del processo di produzione per una cantina che voglia fare uscire i propri prodotti dall’anonimato.
Un piccolo - medio produttore che intenda fare in proprio deve decidere se accontentarsi di piccoli macchinari tecnologicamente non adeguati o acquistare monoblocchi più evoluti dai costi elevati per un utilizzo limitato a poche giornate annue.
Tra questi estremi, la soluzione più praticata è una terza: in Italia una ventina di società di servizi hanno organizzato impianti di imbottigliamento mobili, montati cioè su automezzi, da furgoni ad autoarticolati, in grado di imbottigliare a domicilio con attrezzature moderne ed efficienti e personale qualificato.
La soglia economica
Un sistema sicuramente conveniente sotto il valore soglia di 100-150mila bottiglie prodotte all’anno (il costo del servizio è attorno ai 20-25 cent a bottiglia, ma supera l’euro per il metodo classico), ma sono sempre più numerose le cantine anche di più grandi dimensioni che si rivolgono all’imbottigliamento mobile per la qualità del servizio.
Danilo Coletto della Nuova Enovit, ricorda come normalmente questi impianti mobili siano attrezzati per :
– risciacquo delle bottiglie;
– saturazione bottiglie vuote con azoto;
– riempimento;
– tappatura;
– posa e rullatura delle capsule; – etichettatura delle bottiglie ;
– chiusura e a volte riempimento delle scatole;
– marcatura delle scatole;
– filtrazione del vino prima dell’imbottigliamento.
L’evoluzione (o involuzione) del mercato del vino sta portando molte aziende a differenziare la gamma, anche in base al mercato di destinazione.
Sciacquatrici per le rotture di stock
Ciò porta spesso a rotture di stock difficili da gestire. La linea mobile esterna è infatti conveniente se lavora tutta la produzione in un tempo concentrato. La soluzione adottata da molte aziende vinicole è quella di separare la fase di imbottigliamento da quella di etichettatura, attrezzandosi con una sciacquatrice aziendale (le più avanzate sono provviste di getto d’aria per evitare la formazione di umidità sotto la capsula) da utilizzare sulle bottiglie stivate prima dell’abbigliaggio. Un parziale affrancamento che ha spinto alcune aziende a tentare il passo ulteriore di fare tutto in proprio. Una scelta non sempre felice, visto che anche questa pratica richiede professionalità. La mancata sterilizzazione dei fine linea può ad esempio causare gravi alterazioni ai vini dolci in bottiglia. In più rinunciare al servizio di imbottigliamento può significare non usufruire di altre importanti possibilità.
Dispositivi sempre più performanti
Le riempitici isobariche per vini spumanti, ad esempio, sono dotate di dispositivo di pre-evacuazione e di autolivellamento. Le tappatrici sono dotate di dispositivo per l’eliminazione dell’aria presente nello spazio di testa e per l’inserimento nello stesso di gas inerte (azoto tramite generatori autonomi) limitando al massimo l’assorbimento di ossigeno. Le tappatrici sono in grado di lavorare tappi di sughero raso, a fungo con gabbietta, sintetici, a vite ed anche a vetro. Le rullatici, per capsule di ogni tipo, sono provviste di quattro teste rullanti e di quattro teste per capsule termoretraibili. Gli impianti sono provvisti di marcatore a getto d’inchiostro per la stampa su due righe in orizzontale del numero del lotto o di altra dicitura richiesta. Le etichettatrici possono applicare contemporaneamente o singolarmente sia l’etichetta di corpo sia la retro, a colla, in autoadesivo o in combinazione, con la possibilità di applicare anche la fascetta Docg.
Gli impianti sono completamente autonomi in quanto provvisti di generatori di corrente elettrica e le sponde con sollevatore idraulico possono consentire di spostare l’attrezzatura in cantina, per lavorazioni più “discrete” (e non sottoposte all’effetto temperatura).
Pratiche da specialisti
Attorno alle linee d’imbottigliamento, che sono tutt’ora il nucleo principale del servizio mobile, sono infatti sorte altre offerte aggiuntive, funzionali all’ottimizzazione della preparazione dei vini, che riguardano:
– nuove metodologie di filtrazione dei vini (filtrazioni tangenziali);
– stabilizzazione tartarica dei vini (con mezzi che non prevedono l’uso del freddo come l’elettrodialisi o separazione ionica su membrana);
– riduzione dei contenuti di ossigeno nei vini;
– alcuni terzisti specializzati praticano anche la dealcolazione parziale e l’osmosi inversa.
Il costo di questi servizi è variabile: la filtrazione tangenziale può arrivare a 15-20 euro per ettolitro.
Come ogni tecnologia quindi, anche quella dell’imbottigliamento a domicilio è destinata ad evolversi e completarsi con nuove linee mobili sempre più articolate, arricchite dalla possibilità di effettuare altre operazioni, grazie allo sviluppo di macchinari specifici come quelli per il lavaggio delle barrique o per particolari operazioni di filtraggio, già presenti nel panorama francese.