Una raccolta anticipata può trasformare un comune pomodoro in una risorsa innovativa per la filiera agricola e gastronomica. È quanto emerge dal progetto siciliano In.Posa – Innovazione nel Pomodoro e Sostenibilità in Agricoltura, condotto dall’Università di Palermo e cofinanziato dal PSR Sicilia 2017-2022, che ha esplorato i vantaggi del pomodoro raccolto in fase di invaiatura, chiamato pomodoro dorato.
La ricerca ha dimostrato che questo frutto, se colto precocemente (quando la buccia inizia appena a virare dal verde al rosato), offre importanti benefici agronomici ed economici. Oltre a una riduzione dello scarto dal 30% al 15%, si registra un ciclo colturale più breve, minore stress per la pianta, e una resa potenzialmente superiore (+8-9%) rispetto alle coltivazioni tradizionali.
Dal punto di vista logistico, la raccolta richiede accorgimenti specifici: avviene alle prime luci dell’alba per evitare l’eccessiva esposizione al calore estivo, e necessita di celle frigo per la conservazione. Sebbene ciò comporti un aumento iniziale dei costi (raccolta +20%, trasporto +25%), la sostenibilità ambientale complessiva e la possibilità di rotazioni colturali più flessibili compensano ampiamente le criticità.
La vera novità è però la valorizzazione gastronomica: il pomodoro dorato è l’ingrediente base della "salsa dorata", creazione dello chef Alex Mangano, una variante elegante e leggera della classica passata rossa. A ciò si aggiunge un profilo nutrizionale interessante: elevato contenuto di polifenoli, ricchezza in vitamina A e minor bisogno di sale in cottura, che lo rendono un candidato ideale per la cucina salutare e funzionale.










