Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale europea viene ufficialmente registrata la denominazione Geografica Protetta dell’Olio Campania.
Un provvedimento atteso da anni, e che oggi incassa il plauso non solo dei promotori e delle Organizzazioni di categoria, ma anche dei vertici istituzionali regionali e di Governo. Il marchio Igp assegnato all’olio Campania si annovera come la 29° Indicazione geografica della Campania del comparto food. Mentre si attesta come la 58° comprendendo anche i vini Dop e Igp.
Le diciannove varietà
Un traguardo storico per l’olivicoltura campana, che ha la possibilità di lavorare per preservare e valorizzare uno dei più importanti prodotti a forte espressione identitaria e culturale. Le principali varietà olivicole campane sono diciannove:
- l'Ogliarola, la Marinese e la Ravece in provincia di Avellino;
- l'Ortice, l'Ortolana e la Racioppella in provincia di Benevento;
- l'Asprinia, la Tonda, la Caiazzana e la Sessana in provincia di Caserta;
- l'Olivo da olio (detta anche Cecinella o Minucciolo) in penisola Sorrentina, Napoli;
- la Rotondella, la Carpellese, la Nostrale, la Salella, la Biancolilla e la Pisciottana in provincia di Salerno.
A queste autoctone vanno aggiunte varietà come il Leccino e il Frantoio, che pur non essendo autoctone sono presenti da lungo tempo in varie zone della regione.
Cinque Dop
Cinque sono le Dop:
- Cilento,
- Colline Salernitane,
- Irpinia - Colline dell'Ufita,
- Penisola Sorrentina;
- Terre Aurunche.
La Campania risulta la quarta regione olivicola italiana per quantità di olio prodotto e la sesta per superficie olivetata con 72.230 ettari. Ad oggi la produzione di olive nella regione ha raggiunto i 2,5 milioni di quintali.
74mila ettari
Il riconoscimento attestato da Bruxelles acquisisce un elevato valore per il comparto campano, che come altri sta fronteggiando una grave siccità e quindi un calo di produzione. Oltre a rafforzare il lavoro delle aziende e ad incoraggiare nuove avventure imprenditoriali c’è la sfida sul biologico. Coldiretti e Aprol Campania rilevano la presenza di 74 mila ettari coltivati, di cui il 5% viene riservato alla produzione biologica. Senza contare le decine di cultivar registrate grazie al patrimonio di biodiversità presente su tutto il territorio regionale.
«Il riconoscimento dell’IGP per l’Olio di Oliva Campania ha commentato Nicola Caputo, Assessore regionale all’agricoltura - rappresenta uno straordinario risultato per il settore agroalimentare della nostra regione».
«L’ennesima affermazione per un prodotto di eccezionale qualità – ha proseguito- che da oggi viene iscritto nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette».
L'olio si aggiunge all'elenco dei 1.617 prodotti alimentari già tutelati dall'Ue. Tra cibo e vino, l'Italia arriva a 847 prodotti Dop e Igp protette dalla legislazione Ue.
L’impegno regionale per il rafforzamento della filiera
«Il settore olivicolo in Campania è in forte espansione e rappresenta già circa il 10% della produzione italiana. Con il riconoscimento IGP Campania prende il via un progetto di ristrutturazione del settore e di rafforzamento della filiera che deve partire dalle criticità dimensionali delle nostre aziende per favorire, attraverso azioni di marketing, una migliore percezione dell’Olio campano sui mercati nazionali e internazionali».
Caputo ha ringraziato il Comitato promotore Olio IGP Campania, presieduto da Raffaele Amore per il lavoro svolto. «Le grandi sfide – ha concluso - si vincono solo con azioni di ampio respiro e strutturali. Ora l’Olio IGP Campania va sostenuto con forza per dare maggiore competitività e riconoscibilità del settore nell’ottica di rafforzamento del brand Campania».