Metà della produzione di olio del Salento bruciata dalla Xylella

Piante disseccate dalla Xyella. Nella zona infetta l’olivicoltura è in piena crisi.
Parte il terzo monitoraggio sul batterio killer, ne dà comunicazione l’Arif Puglia. Riguarderà zona di contenimento, zona cuscinetto e zona indenne. E nella zona infetta si prevede un calo del 50% della produzione di olive e olio di oliva

Entro pochi giorni, non appena saranno concluse le ultime necessità amministrative, burocratiche e tecniche, partirà il terzo monitoraggio per verificare la presenza del batterio Xylella fastidiosa nella zona di contenimento, nella zona cuscinetto e nella zona indenne. Ne dà notizia l’Arif (Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali), comunicando la firma della convenzione con la Regione Puglia che destina 1,8 milioni di euro al lavoro di monitoraggio.

I primi due monitoraggi

Il primo monitoraggio, che aveva riguardato la fascia di territorio pugliese che va dallo Jonio all’Adriatico e gran parte delle province di Brindisi e Taranto, era iniziato a fine agosto 2016, per andare a pieno regime a fine settembre, e si è concluso a febbraio 2017. In poco più di 4 mesi sono stati passati al setaccio circa 157mila ettari. Il monitoraggio è cominciato dalla cosiddetta zona cuscinetto per passare a quella di contenimento, contigua alla zona infetta. Con esso l’Arif ha realizzato il primo quadro preciso sulla presenza del batterio, così come richiesto dalla Commissione europea, nella fascia di 30 chilometri di profondità che si estendeva dallo Jonio all’Adriatico e divideva la zona infetta da quella indenne.

Demarcazione attuale delle zone indenne, cuscinetto, di contenimento e infetta.

Il secondo monitoraggio, partito a luglio 2017 e concluso ad aprile 2018, è stato molto più ampio. Ha riguardato infatti circa 166.000 ettari, ma, considerando l’attività svolta anche nella zona indenne, ha valutato circa 1 milione di ettari, pari alla metà del territorio regionale. Ha riscontrato 3.822 piante infette, delle quali 3.903 nella zona di contenimento e 19 nella zona cuscinetto (Tabb. 1 e 2).

Tab. 1 Primo e secondo monitoraggio Xylella - confronto dati
Monitoraggio Xylella N. campioni N. ispezioni senza campionamento Totale Ettari monitorati
2016/17 141.750 25.820 167.570 157.964
2017/18 198.544 78.912 277.456                166.300*
Totale 340.294 104.732 445.026 324.264
Fonte: Arif.  * Considerando l'attività svolta nella zona indenne sono stati valutati circa 1milione di ettari, pari alla metà del territorio regionale.

 

Tab. 2 Sintesi monitoraggio luglio 2017 - aprile 2018
Monitoraggio 2017/18 N.totale di maglie ispezionate (100 x 100 metri) N. di piante campionate Piante positive Piante infette estirpate Piante estirpate nei 100 metri
Zona cuscinetto 51.850 13.247 19 15 213
Zona di contenimento 105.007 183.183 3.803 408
Zona indenne 7.734 2.114 0
Totale 164.591 198.544 3.822 423 213
Fonte: Arif.  Estirpazioni alla data 8 giugno 2018

In entrambi i monitoraggi circa 170 agenti fitosanitari, per lo più agronomi e periti agrari, hanno operato coordinati da una cabina di regia, una struttura leggera composta da pochi e qualificati professionisti dell’Arif, in continuo contatto con gli agenti. Questi, grazie a un tablet dotato di un’applicazione dedicata, hanno registrato tutto e inviato i dati, oltre che all’Arif, all’Osservatorio fitosanitario regionale. Ogni giorno migliaia di campioni sono stati raccolti e inviati ai laboratori. Una metodologia scientifica applicata in ogni fase delle operazioni di monitoraggio, che ha permesso di raggiungere i risultati prefissati nei tempi previsti e che ha raccolto anche l’approvazione degli ispettori dell’Unione europea giunti in Puglia a metà novembre 2017.

Nella zona infetta previsto calo del 50%
della produzione di olive e olio di oliva

Intanto nella zona infetta, dove il batterio si sta diffondendo in maniera incontrollata, l’olivicoltura è in piena crisi. Si prevede per la campagna olearia appena iniziata una riduzione del 50% della produzione di olive e di olio di oliva rispetto alla media degli anni pre-Xylella. Pressoché dovunque la metà dei frantoi rimarrà chiusa per mancanza di olive da molire. E gli olivicoltori che vogliono reimpiantare olivi delle due varietà finora scoperte resistenti al batterio, Leccino ed Fs-17 (o Favolosa) lamentano di non ricevere i contributi finanziari che li aiuterebbero a effettuare gli onerosi investimenti necessari.

Metà della produzione di olio del Salento bruciata dalla Xylella - Ultima modifica: 2018-10-23T18:00:13+02:00 da Lorenzo Tosi

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