Affitti, cosa cambia con la nuova politica agricola

affitto pac
Nessun problema nel passaggio dalla Pac 2014-2020 a quella post 2020. Due ipotesi per la nuova Pac: con o senza titoli. Scompare il pagamento greening

L’annata agraria 2019/2020 è l’ultima della programmazione della Pac 2014-2020, in quanto dal 2021 dovrebbe entrare in vigore una nuova riforma. Ma non sarà così!

Ormai è certo che la nuova Pac post 2020 entrerà in vigore con un anno di ritardo, quindi dal 1° gennaio 2022, per cui i pagamenti diretti della Pac mantengono le regole attuali fino al 31 dicembre 2021.

Nonostante la proroga dell’attuale Pac, con l’inizio della nuova annata agraria, molti agricoltori sono in procinto di stipulare o rinnovare i contratti di affitto e si trovano di fronte al problema di inquadrare e gestire le conseguenze della nuova Pac 2021-2027.

Articolo pubblicato sulla rubrica “La Pac sotto la lente” di Terra e Vita

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Angelo Frascarelli

Le domande sugli affitti

Molti agricoltori si chiedono come comportarsi con la stipula o il rinnovo dei contratti di affitto alla luce della nuova Pac 2021-2027.

Tante domande vengono poste in proposito. È il caso di rinnovare il contratto di affitto di terra e titoli? Conviene un contratto annuale o pluriennale? Chi beneficerà dei titoli e dei pagamenti diretti in caso di affitto? Come verranno erogati i nuovi pagamenti?

A seguito della proposta della Commissione europea del 1° giugno 2018 e della votazione nella Commissione Agricoltura del Parlamento europeo (Comagri), ci sono delle novità sui nuovi titoli e sulle conseguenze per gli affitti.

Prima di rispondere ai quesiti sugli affitti, è utile comunque richiamare le novità della Pac 2021-2027, tenendo conto che la nuova Pac post 2020 deve essere ancora approvata, seppure il processo legislativo è in fase avanzata.

L’articolazione dei nuovi pagamenti diretti

La proposta di regolamento per la Pac 2021-2027 classifica i pagamenti in due categorie e in sei tipologie (tab. 1):

  1. sostegno al reddito di base per la sostenibilità;
  2. sostegno ridistributivo complementare;
  3. sostegno complementare per i giovani agricoltori;
  4. regimi per il clima e l’ambiente (eco-schema);
  5. sostegno accoppiato al reddito;
  6. pagamento forfettario specifico per i piccoli agricoltori, sostitutivo di tutti i pagamenti diretti.

Rispetto all’attuale programmazione, ci sono diverse novità (fig. 1):

  • la soppressione del pagamento greening, i cui importi sono inglobati nel pagamento di base e i cui impegni sono in parte inclusi nelle condizionalità;
  • l’inserimento di regimi volontari per il clima e l’ambiente (eco-schema);
  • la non obbligatorietà del pagamento per i giovani agricoltori.

affitto titoli con la nuova pac

Il pagamento di base e i titoli

Dal punto di vista dei titoli e quindi degli affitti, il pagamento da prendere in considerazione è il “pagamento di base al reddito per la sostenibilità”. Infatti tutti gli altri cinque pagamenti sono erogati per superficie e non sono legati ai titoli.

Il nuovo pagamento di base 2021-2027 è soggetto a grandi novità. Questo pagamento potrà essere erogato secondo tre modalità:

  1. pagamento annuale uniforme per ettaro ammissibile, ovvero un pagamento legato alla superficie, senza titoli; in tal caso, i titoli attuali scadranno il 31 dicembre 2021 e verranno aboliti;
  2. pagamento annuale per ettaro ammissibile differenziato per territorio, ma uniforme per gli agricoltori dello stesso territorio, senza titoli; in tal caso, i titoli attuali scadranno il 31 dicembre 2021 e verranno aboliti;
  3. pagamento annuale sulla base di titoli all’aiuto: il sostegno di base sarà erogato sulla base dei titoli all’aiuto; in tal caso, i titoli attuali verranno ricalcolati nel 2022 per aggiungere al loro valore l’importo del pagamento greening.

Le prime due modalità di pagamento sono “senza titoli”; la terza modalità prevede il mantenimento dei titoli.

Il superamento dei titoli

La nuova Pac 2021-2027 offre la possibilità ad ogni Stato membro di superare il regime dei titoli all’aiuto per passare al pagamento annuale uniforme per ettaro ammissibile, attualmente in vigore nei Paesi dell’Est Europa.

La soppressione dei titoli implica che gli agricoltori presentano annualmente la domanda con le superfici ammissibili e ricevono un pagamento uniforme ad ettaro, senza la necessità di possedere i titoli.

Il livello del pagamento si ottiene dividendo la dotazione finanziaria annuale dell’Italia per la sua superficie agricola ammissibile. Sulla base di alcune simulazioni, tale pagamento si attesta a circa 250 euro/ha a livello nazionale, a cui aggiungere tutti gli altri pagamenti (pagamento ridistributivo, regime per il clima e l’ambiente, pagamento giovani agricoltori, pagamento accoppiato).

Il mantenimento dei titoli

Lo Stato membro può continuare a concedere il sostegno al reddito di base sulla base dei titoli all’aiuto. In tal caso, la proposta di regolamento impone un processo di convergenza dei titoli storici.

I vecchi titoli scadono il 31 dicembre 2021 e i nuovi titoli vengono ricalcolati nel 2022, sulla base dell’anno di riferimento 2021.

Il nuovo valore unitario dei titoli all’aiuto è calcolato partendo dal valore dei titoli all’aiuto dell’anno di domanda 2021 (ultimo anno di applicazione della Pac 2014-2020) e aggiungendo ad esso il relativo pagamento greening per l’anno di domanda 2021. In altre parole, il valore dei titoli all’aiuto è determinato sommando il loro valore storico e il relativo pagamento percepito per il greening.

I titoli rimangono differenziati sulla base del loro valore storico, ma con l’applicazione di due criteri per ridurre i titoli di valore elevato:

  • un tetto ai titoli;
  • una convergenza per avvicinare il valore dei titoli al valore medio nazionale.

L’applicazione della convergenza si attua dal 2022 al 2026 per giungere nel 2026 all’uniformazione del valore dei titoli al valore medio nazionale. Questa proposta è stata approvata nella votazione in Comagri di aprile 2019.

Secondo la proposta della Commissione europea, invece, il processo di convergenza è più morbido. Lo Stato membro assicura entro il 2026 una convergenza del valore unitario dei titoli al 75% del valore unitario medio. In altre parole, il valore unitario dei titoli, nel 2026, non potrà essere per nessuno inferiore al 75% del valore unitario medio. Per raggiungere questo obiettivo, viene diminuito il valore unitario dei titoli all’aiuto più elevati.

L’obiettivo finale del nuovo modello di sostegno della Pac è di uniformare o avvicinare i valori dei pagamenti diretti ad ettaro.

In sintesi, il valore dei titoli rimarrà differenziato dal 2022, pur con un processo di convergenza che porterà tutti i titoli al valore medio nazionale (secondo il Parlamento europeo) o al 75% del valore medio nazionale (secondo la Commissione europea).

Pac con i titoli o senza titoli?

La scelta sulla modalità d’erogazione dei pagamenti (con o senza titoli) spetta agli Stati membri, in fase di adozione delle scelte nazionali, redatte tramite il “piano strategico nazionale sulla Pac”.

La scelta dell’Italia si conoscerà approssimativamente nella primavera 2021, in tempo utile per consentire agli agricoltori di conoscere la nuova Pac che prenderà avvio il 1° gennaio 2022.

I contratti di affitto

Oggi molti agricoltori si chiedono come comportarsi con il rinnovo dei contratti di affitto o la stipula di nuovi contratti di affitto alla luce della nuova Pac 2021-2027.

Molti contratti di affitto, stipulati negli anni scorsi, scadono nel 2019 o nel 2020, generalmente il 10 novembre (termine dell’annata agraria) o il 31 dicembre (ultimo giorno dell’anno). Ormai è chiaro che le attuali regole della Pac avranno un anno di ulteriore durata, quindi fino al 31 dicembre 2021. Di conseguenza, per la campagna agraria 2019/2020, i contratti di affitti si possono stipulare o rinnovare senza problemi.

2022: nuova Pac, ma nessun problema per gli affitti

Nel 2022, l’Italia può applicare un regime di sostegno senza titoli o con i titoli.

Se l’Italia decide un regime senza titoli, non c’è nessun problema per gli affitti. L’agricoltore presenta annualmente la domanda con le superfici ammissibili e riceve un pagamento uniforme ad ettaro, senza la necessità di possedere i titoli. Se la terra è affittata, il pagamento viene erogato all’affittuario; quando scade il contratto di affitto, se il proprietario decide di condurre direttamente il terreno, il pagamento viene erogato al proprietario-conduttore.

Se l’Italia decide di continuare un sostegno della Pac con i titoli, non ci sarebbe ugualmente nessun problema per gli affitti.

Non c’è la riassegnazione dei titoli ma solo il ricalcolo

I nuovi titoli saranno ricalcolati per aggiungere il pagamento greening, ma non verranno riassegnati. Il ricalcolo viene effettuato nel 2022, mediante:

  • l’adeguamento del valore dei titoli al loro valore per l’anno di domanda 2021 (l’adeguamento si rende necessario per la riduzione del plafond dei pagamenti diretti e per tener conto delle scelte nazionali);
  • l’aggiunta del pagamento greening, relativo all’anno di domanda 2021.

Di conseguenza, ogni titolo già esistente (identificato con il relativo numero) mantiene la stessa titolarità. Non c’è la riassegnazione dei titoli, ma solamente il ricalcolo.

Ad esempio, il proprietario A ha affittato terra e titoli all’affittuario B, per tre anni, dal 2020 al 2022.

Nel 2020 e nel 2021 (essendo con le regole attuali), l’affittuario B beneficia dei pagamenti diretti sulla base del numero e del valore dei titoli affittati.

Nel 2022, i titoli vengono ricalcolati e mantengono la titolarità ovvero il valore dei titoli viene aumentato, aggiungendo il pagamento greening, mantenendo la titolarità in capo al proprietario A; l’affittuario B beneficia dei pagamenti diretti sulla base del nuovo valore dei titoli, ma non beneficerà del pagamento greening, visto che dal 2022 sarà soppresso.

Nel 2023, al termine del contratto di affitto, la terra e i titoli (ricalcolati) ritorneranno nel possesso del proprietario A.

In sintesi, a differenza di quanto si è verificato nel 2015, la nuova Pac post 2020 non genera alcun problema ai proprietari che intendono affittare terra e titoli.

tab. 1 Tipologie di pagamenti diretti nella programmazione 2021-2027
Tipologia di pagamento Obbligatorietà per lo Stato membro
Sostegno di base al reddito per la sostenibilità
Sostegno ridistributivo complementare al reddito per la sostenibilità
Regimi per il clima e l’ambiente (eco-schema)
Sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori No
Sostegno accoppiato al reddito No
Aiuti forfettari per i piccoli agricoltori No

I tempi dilatati della nuova Pac

Il 1° giugno 2018, la Commissione europea ha presentato al Parlamento e al Consiglio europeo le proprie proposte legislative sulla Pac 2021-2027.

Nell’ambito del processo legislativo, il 22 febbraio 2019 il dibattito si è concluso in seno alla Commissione ambiente (Comenvi) e l’8 aprile 2019 la Commissione agricoltura (Comagri) del Parlamento europeo ha approvato la relazione e gli emendamenti sulla Pac 2021-2027.

Il Parlamento europeo ha scelto di non procedere alla votazione della nuova Pac nella sessione plenaria. Quindi, il voto in Comagri è stato l’ultimo atto del Parlamento europeo, prima delle elezioni europee del 23-26 maggio 2019. Questa scelta ha lasciato la totale libertà al nuovo Parlamento europeo di esprimersi sul futuro della Pac.

Il processo legislativo riprenderà a novembre 2019, con il nuovo Parlamento europeo e con la nuova Commissione europea che si insedierà il 1° novembre 2019.

Si possono prevedere tre scenari:

  1. prosecuzione del lavoro lasciato dal vecchio Parlamento europeo, con possibilità di presentare ulteriori emendamenti da sottoporre al voto in Plenaria; tale opzione consentirebbe una rapida approvazione della Pac;
  2. rimando della discussione alla Commissione agricoltura (Comagri) e alla Commissione ambiente (Comenvi) del nuovo Parlamento europeo, che potranno quindi presentare ulteriori emendamenti, che successivamente dovranno essere sottoposti al voto per approvare una nuova relazione;
  3. bocciatura della proposta della Commissione europea del 1° giugno 2018 e la richiesta di una nuova proposta di riforma della Pac alla nuova Commissione europea, che si insedierà il 1° novembre 2019; in questo caso i tempi si allungherebbero di 2-3 anni.

Il primo scenario è quello più plausibile.

Nel frattempo, il percorso legislativo della nuova Pac – oltre al Parlamento europeo – è continuato in sede di Consiglio dei Ministri agricoli; l’attuale presidenza della Finlandia è impegnata a raggiungere un accordo entro la fine del 2019, ma l’esito è incerto; probabilmente l’accordo sulla nuova Pac si concluderà con la presidenza della Croazia nel primo semestre 2020.

Dopo il passaggio legislativo in Parlamento europeo e in Consiglio dei ministri, si attiveranno i triloghi tra le tre Istituzioni comunitarie (Parlamento europeo, Consiglio e Commissione).

Se non si verificheranno ulteriori rallentamenti, la nuova Pac dovrebbe essere definitivamente approvata entro l’estate del 2020. A seguire, gli Stati membri avranno la possibilità di effettuare le loro scelte nazionali entro il 2021, per avviare la nuova Pac dal 1° gennaio 2022.

Questo percorso è reso incerto dagli esiti della Brexit e del dibattito sul futuro Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027. Allo stato attuale, il 1° gennaio 2022 è comunque la data più probabile per l’avvio della nuova Pac.

Affitti, cosa cambia con la nuova politica agricola - Ultima modifica: 2019-10-17T09:14:44+02:00 da K4

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