Rush finale delle Regioni del Sud nell’impiego dei fondi Psr. Il 2 di ottobre la Rete Rurale Nazionale (clicca qui per visitare il sito) ha infatti pubblicato il "Report di avanzamento della spesa pubblica dei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020" aggiornato al 31 agosto 2018, che dà conto dell'andamento della spesa sulla base dei dati Agea. Tra luglio e agosto 2018 sono stati erogati contributi pubblici pari a 394 milioni di euro, corrispondenti ad una quota FEASR (Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale) di 196 milioni.
La spesa totale supera il 20%
L'avanzamento della spesa pubblica effettivamente sostenuta risulta pari a 20,33% a cui è necessario aggiungere gli importi versati a titolo di prefinanziamento pari al 3% del budget totale di ciascun PSR.
Nel bimestre le spese relative alle regioni più sviluppate raggiungono circa 164 milioni di euro, le regioni in transizione 16 milioni di euro mentre quelle del sud registrano il record di 140 milioni di euro con le performance in particolare della Campania (54, 6 milioni di euro) e della Calabria (41 milioni).
Da inizio programmazione ad oggi sono stati spesi complessivamente 4 miliardi e 250 milioni di euro (2,09 miliardi la quota Feasr).
Recupero di 185 milioni
L’ammontare totale da spendere in tutta italia (21 piani regionali più i due nazionali) entro fine anno è così scesa a 307 milioni (era 492 a fine giugno) e la quota Feasr a rischio disimpegno automatico si è ridotta a 152 milioni (era 246). Sorprendente – o quasi – la performance del Sud che ha ridotto di 46,7 milioni di euro il rischio disimpegno automatico, la metà rispetto a giugno. La media italiana di realizzazione delle spese è pari a 92,7%, quella delle regioni del Sud è salita al 94,73%.
La Calabria, con le performance di luglio agosto, arriva al 100% di spese dell’anno d’impegno 2015. A trascinare la spesa pubblica del Sud nell'estate appena trascorsa è stato però soprattutto il Psr Campania, che tra luglio e agosto ha assorbito oltre il 38,8% dei pagamenti di tutte le regioni meno sviluppate, mettendo nel mirino l’obiettivo del disimpegno zero (93,4% la percentuale di spesa dell’anno d’impegno 2015). Stesso discorso per la Basilicata (95%), mentre la Puglia è salita all’85,3%.
Le note dolenti continuano ad arrivare invece dal Friuli Venezia Giulia (64,24%), Liguria (54%), Abruzzo (59%) e dal Psr nazionale (76%). Fanalino di coda, ed è un paradosso, è proprio la quota della Rete Rurale nazionale (14%).
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