Cereali foraggeri stabili, torna ad aumentare la soia

alimentazione zootecnica
Oltre alla crisi generata dalla guerra in Ucraina, preoccupa sempre più l'andamento delle semine primaverili, vista la mancanza di piogge in Nord Italia

Torna a prevalere la stabilità nel mercato dei cereali destinati all’alimentazione zootecnica dopo i forti aumenti delle settimane precedenti. L’effetto congiunto di una domanda contenuta, a causa dei livelli elevati raggiunti dai prezzi, e delle notizie sulla possibile ripresa delle operazioni di esportazione via terra da parte dell’Ucraina ha smorzato, almeno nel breve termine, le tensioni nel mercato italiano.

Ancora tante incertezze all'orizzonte

Sul prosieguo della campagna rimangono comunque molte incertezze, a cominciare dall’andamento delle prossime semine delle colture primaverili, mais in primis, su cui potrebbero gravare anche le condizioni siccitose che si registrano nelle regioni del Nord Italia. Tra i foraggi, rimane orientato al rialzo l’andamento dei prezzi dell’erba medica, complice una maggiore richiesta. Tra le oleaginose, la soia torna a registrare un aumento settimanale sia per il prodotto nazionale sia di provenienza estera, mentre oltreoceano le quotazioni chiudono la settimana raggiungendo alla Borsa di Chicago un nuovo picco di 17,10 dollari per bushel (pari a 572 €/t).

I grani teneri rimangono oltre i 400 euro a tonnellata ma imboccano la discesa

Nel comparto dei cereali da foraggio, dopo il balzo delle settimane precedenti, i prezzi dei grani teneri sono tornati in calo, attestandosi a Bologna su un valore medio di 412 €/t (franco arrivo), quasi 10 €/t in meno rispetto a sette giorni prima. Le quotazioni attuali rimangono elevate, grazie ad un incremento di quasi 100 €/t dallo scoppio del conflitto russo-ucraino. Rispetto a un anno fa segnano una crescita del +71%.

Orzi nazionali, quotazioni invariate

Si conferma la fase di stabilità per gli orzi nazionali, invariati a Bologna appena sotto la soglia dei 390 €/t. Le quotazioni elevate, superiori dell’88% rispetto alla scorsa annata, limitano in questa fase la richiesta di prodotto. Listini invariati anche per il sorgo nazionale, fermi a Bologna sui 382-385 €/t (franco partenza) ma sempre in forte aumento rispetto allo scorso anno (+80%).

L'erba medica continua a salire

Tra i foraggi, prezzi ancora in decisa crescita per l’erba medica: a Bologna il prodotto con 17% di proteine si è portato sui 300 €/t (franco arrivo), guadagnando 20 €/t rispetto alla settimana precedente. Il divario rispetto allo scorso anno si attesta ora su un +33,7%.

La soia punta ancora in alto

Nel mercato dei semi oleosi, riprende a salire la soia, con aumenti settimanali sia per la soia nazionale no ogm (+8 €/t), che avvicina la soglia dei 710 €/t (franco partenza), sia per la soia di provenienza estera (+10 €/t), che raggiunge i 700 €/t (franco arrivo). Rimangono sostenute le quotazioni sulle piazze internazionali, complice la tensione che persiste nel mercato degli oli vegetali, inclusa la decisione dell’Argentina di aumentare dal 31% al 33% i dazi sull’export di olio di soia e farina di soia. Alla Borsa di Chicago le quotazioni hanno chiuso la settimana toccando i 17,10 dollari per bushel.

Farine proteiche, segnali di assestamento

Segnali di assestamento nel mercato delle farine proteiche. Listini in calo per le farine di soia (-15 €/t sulla piazza di Milano) e per la farina di girasole (-13 €/t), mentre si confermano sui valori della settimana precedente i prezzi della farina di colza.

I prezzi dei cereali foraggeri e delle materie prime zootecniche nella settimana dal 21 al 26 marzo 2022

Cereali foraggeri stabili, torna ad aumentare la soia - Ultima modifica: 2022-03-28T13:46:43+02:00 da Redazione Terra e Vita

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