FRUMENTO TENERO
ITALIA
Continua il momento di difficoltà per i grani di forza che per la qualità migliore (proteina oltre 14,5%) sono condizionati all’invariato (Milano) dall’offerta Comunitaria. I grani di forza con qualità media (Ager e proteina oltre 13%) cedono costantemente terreno e fanno registrare un meno 1 €/t; invariati i panificabili superiori ed i “misti”. Nonostante la domanda resti presente le quotazioni di fatto non registrano variazioni con il “tipo Bologna” sotto i 219 €/t (-1) arrivo e i “bianchi” invariati sui 200-205 €/t; i “misti rossi” sono più ricercati ma non si scostano dai 190-195 €/t. Comunitari stabili ed esteri in lieve flessione (ma con l’incognita €/$).
EUROPA
Gli effetti del gelo sono limitati ad una specifica area tra la Polonia e la Francia orientale. Sulle piazze comunitarie tiene banco la difficoltà ad esportare sul Nord Africa e ciò appesantisce l’offerta, deprime i prezzi e stimola i detentori alla ritenzione. La domanda è incostante con acquisti di completamento ed interesse per il nuovo raccolto ma a prezzi inferiori al “pronto”; l’offerta resta attendista. Sull’Euronext il future di maggio scende a 163 €/t (-3) con il settembre a 169 €/t. Francia: qualche attività vero i porti, ma sul mercato locale pochi scambi nonostante un’imminente sciopero delle ferrovie. Resto d’Europa: anche la Romania soffre la concorrenza Russa e cala l’export da Costanza con il 76-220-11 debole sui 190 €/t reso Nord Italia; i grani di forza ormai sotto i 220 €/t con più offerta che domanda.
MERCATO MONDIALE
La situazione agro-meteo nel Centro degli USA è preoccupante e sostiene le quotazioni mondiali nonostante l’ottimismo per il futuro raccolto Russo e la revisione al rialzo della produzione in Australia. Le ultime aste Egiziane sono state totalmente a favore dell’origine Russa e ci si attende a breve una ripresa dell’export dal Mar Nero dopo il recente rallentamento per problemi logistici ai porti di imbarco. Prezzi: l’Argentino a 200 $/t (+7), il DNS Pacifico 289 $/t (+15), l’Aussie Soft White 227 $/t (+1) e il Russo a 208 $/t (+2).
FRUMENTO DURO
ITALIA
Si torna a quotare anche al Centro dopo i disagi logistici per la neve, ma di fatto nulla cambia nel panorama dei duri che vivono un lento avvicinamento, al ribasso, verso la nuova campagna a causa sia di una domanda spesso assente sia delle prospettive di prezzo al ribasso, sull’onda delle tendenze Europee e di un cambio €/$ favorevole all’importazione. I prezzi, da Nord (lieve calo su Bologna) al Sud (invariati), restano pressoché gli stessi con il “tipo Fino” che, stante la concorrenza “proteica” dei grani del Mar Nero, vale un 220 €/t partenza o 230-235 €/t arrivo molino; si riduce l’interesse locale e sull’export per i “mercantili” che valgono 15 €/t meno del Fino per valori reso Centro-Sud tra i 205 €/t e i 215 €/t “base specifiche”.
EUROPA
Il sensibile calo delle temperature ed il gelo non hanno impattato lo stato delle colture e lo scenario commerciale si mantiene lo stesso da settimane con una perdurante depressione dei prezzi per assenza di domanda. L’export intra-EU è limitatissimo e verso l’estro è praticamente azzerato da mesi con quotazioni riferite a scambi di piccoli volumi. Francia: mercato atono con prezzi sul pronto attorno ai 195 euro/ton Fob, inferiori di un 25 €/t a quanto atteso per il nuovo raccolto. Stato delel colture ottimo nel 75% dei casi. Spagna: scambi limitati ed in solo ambito locale con prezzi fuori mercato per il resto d’Europa. Buoni progressi colturali e quotazioni Fob che per un tipo Fino con 12-13% di proteina sfiorano i 215-220 €/t.
MERCATO MONDIALE
Occhi puntati alle prime stime di semina in Nord America ove la concorrenza in prezzo dei teneri primaverili potrebbe ridurre le aree in USA; il Canada al momento confermerebbe le stesse superfici del 2017. Sul proseguo di campagna la sola origine resta il Canada, con il Mar Nero che ha già esportato molto ed il Messico abbastanza fuori dal panorama dell’offerta fino al prossimo Maggio. I lotti di Canadese offerti sono di ottima qualità merceologica e tenore proteico e questo deprime le quotazioni del CIF con il “grado 1” che vale CIF Italia un 300 $/t (-10) ed il grado 2/3 sui 285-290 $/t.
MAIS
ITALIA
Un’altra settimana all’insegna del limitato scambio di merce ma con quotazioni tendenzialmente al rialzo trainate dal valore dei rimpiazzi comunitari e esteri (che peraltro vedono calare il valore del dazio all’import). Lo scenario è per una domanda molto coperta in un contesto però rialzista anche se a fare mercato sono gli esigui volumi di “completamento” con l’offerta ben presente. L’incertezza sull’evoluzione dei mercati esteri per effetto domino porta il mais nazionale sui 177-180 €/t (+1) arrivo e quello “con caratteristiche” tra i 180 e i 183 €/t (+1); in aumento i comunitario con “caratteristiche” a 181 €/t (+1) e l’estero a 182 €/t (+2).
EUROPA
L’incertezza produttiva mondiale si riflette a sostegno dei prezzi interni alla Comunità e più che compensa l’effetto negativo di un cambio €/$ che ostacola l’export Europeo e l’azzeramento dei dazi. Il rincaro delle quotazioni risvegli la domanda locale e lo scambio intra-EU, con l’Euronext sul Giugno vale 16 €/t (+1) con l’Agosto a poco meno di169 €/t (inv). In Francia si registra domanda dai porti e dalle aree del Sud con la domanda che teme un aumento dei prezzi. Resto EU: lo spread con l’Ucraino si riduce a 5 €/t e questo potrebbe far riprendere gli scambi intra-EU e l’export; sul fronte prezzi, il Comunitario “con caratteristiche” si rafforza e vale un 184 €/t (+1) reso Nord Italia.
MONDIALE
Gli effetti combinati della anomala siccità in Argentina (rese inferiori alle stime) e parte del Basile (seconde semine in ritardo) si articolano con i fondamentali “bullish” Americani. L’export USA si mantiene e la domanda Dal Sud del Mediterraneo consolida attese di prezzi nervosi anche per la domanda Asiatica che non è ancora definitiva in volume e periodi di acquisto. Prezzi Fob: l’Argentino a 187 $/t (+6), l’origine USA # 3 YC a 187 $/t (+8) e l’Ucraino a 195 $/t (+9).
CEREALI FORAGGERI E OLEAGINOSE
ITALIA
Cereali foraggeri: situazione poco in evoluzione stante il consolidamento del prezzo tenero (origine estera ma calmierato da un cambio €/$ a 1,23-1,24). Con il grano invariato sui 190-196 €/t reso destino, gli orzi registrano un simbolico aumento, speculare ai rimpiazzi comunitari ed esteri, per un prezzo di 180-183 €/t (+1); da settimane invariato il sorgo sui 180 €/t arrivo.
Oleaginose: la soia italiana è in aumento causa il “weather market” mondiale e quota 392-396 €/t (+4) arrivo; l’estera vale sull’Ager un 376 €/t (inv) e a Milano un 385 €/t (+6).
EUROPA
Cereali foraggeri: settimana all’insegna della rilassatezza di scambi e di prezzi per gli orzi che faticano a tenere posizione; l’orzo Fob Rouen invariato sui 172 €/t. Quotazioni dei teneri sostenute dal rallentamento degli arrivi di merce estera; il “feed” Fob UK si riposiziona a 170 €/t (+6)
Oleaginose: il crollo dei prezzi degli oli e del “palma” deprimono la colza Europea che perde un 2% per un valore reso porto di Rouen (F) un 337 €/t (-7). Il girasole oleico, invece, trova costante domanda in ambito locale e si rafforza; in Francia vele un 360 €/t (+20), base luglio, reso Bordeaux.
MERCATO MONDIALE
Cereali foraggeri: nessuna evoluzione dei prezzi degli orzi dopo la conferma che in Europa il gelo non ha fatto danni con l’80% dei campi in buone condizioni; l’origine Mar Nero vale 215 $/t (+1) con l’Australiano invariato a 237 $/t. Il grano si rafforza per la siccità in USA e la domanda Egiziana e del Magreb; il Soft Red Winter US quota 223 $/t (+18).
Oleaginose: la siccità Argentina si coniuga con la forte domanda sul pronto ed il ritardo della trebbiatura in Brasile; l’origine USA è pressata con il CBOT che guadagna un 2%. Anche la colza beneficia dell’effetto domino dalla soia e si consolida. Prezzi Fob: la soia USA vale 418 $/t (+15), l’Argentina 410 $/t (+14) e la Brasiliana a 419 $/t (+13); la colza Canadese Fob a 439 $/t (-2).
NOLI
Oceanici: quarta consecutiva settimana di aumenti con l’indice Baltic che ritorna i livelli di Gennaio. Ancora debole la domanda per le capesize, ma la richiesta di movimentazione per le panamax e le supramax nell’Atlantico e Mediterraneo sovverte il calo delle capesize. Bene le handysize grazie alla richiesta dall’Europa e dal Mar Nero che si sommano ad un mercato sostenuto nel Pacifico. Quotazioni: le panamax dal Golfo sul Nord Europa a 26 $/t (inv); le handysize dai laghi Canadesi verso il Mediterraneo a 410 $/t (+1), la rotta Mar Nero-Nord Africa a 23 $/t (+1) e il nolo dei part cargo dal Sud America sull’Europa a 26 $/t (inv).
FLASH
EU: fonte privata aggiorna sulle stime di produzione delle oleaginose. Per il 2018/19 le superfici sono viste in lieve calo con una produzione di colza sui 22,5 mio/t e del girasole sui 9 mio/t; lieve aumento per la soia a 2,7 mio/t. Russia: fonte Ministero agricoltura pubblica le previsioni di semina 2018/19 dei cereali primaverili. In totale sono 31 mio/ha, stesso valore dell’annata 2017, di cui un 7,5 mio/t di orzi. Ucraina: fonte privata, alla luce delle maggiore aree seminate a grano stima che la produzione 2018 sarà oltre i 26 mio/t, simile al 2017; l’export è atteso a 17 mio/t, più 3% rispetto all’odierna campagna. Il raccolto 2018 di orzo sarebbe poco meno di 9 mio/t per un potenziale di esportazione a 5,0 mio/t. Argentina: fonte commerciale, su dati forniti da Informa Economics, denuncia il forte impatto delle siccità occorsa per una produzione 2018 di soia a non più di 44 mio/t, meno 20% sul 2017; per il masi la produzione è rivista a 33,5 mio/t, meno 6 percento sull’annata in corso. India: fonte associativa industriale, denuncia che a seguito dell’introduzione dei dazi all’import, l’import di olio di palma crollerebbe a 0,5 mio/t, rispetto agli usuali 9 mio/t; in aumento l’import di olio di girasole a 3 mio/t, più 50% sul 2017. Australia: fonte Abares prevede semine a grano simili al 2017, ma le ultime ingenti piogge preluderebbero a rese record per una produzione 2018 oltre i 24 mio/t.