Aumenti per soia estera e mais. Orzi nazionali ancora non quotati

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Previsto un aumento del 6% per il raccolto 2020 di soia in Italia e nel frattempo si apprezza il prodotto estero. Salgono anche mais, semi di colza e farina di girasole

I prezzi dei semi di soia di provenienza estera sono tornati a registrare rialzi nei listini delle principali Borse merci e Camere di Commercio nazionali, sostenuti sia dai contemporanei aumenti delle quotazioni internazionali sia dall’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro. Tra i cereali foraggeri sono proseguiti i segnali di aumento per il mais. Gli orzi nazionali non quotano in attesa del completamento della raccolta.

Soia, quella estera guadagna 5 euro la tonnellata

La terza settimana di giugno ha visto tornare in crescita i prezzi dei semi di soia esteri. Alla Borsa Merci di Bologna il prezzo è aumentato di 5 €/t rispetto alla settimana precedente, salendo sui 352-354 €/t (franco arrivo) e registrando un leggero incremento anche rispetto alla scorsa annata (+2,9%). Rialzi che, oltreoceano, si sono osservati anche alla borsa merci di Chicago, dove le quotazioni future della soia hanno guadagnato l’1% su base settimanale, chiudendo la settimana a ridosso degli 880 centesimi di dollaro per bushel (pari a quai 290 €/t), anche grazie all’ottimismo che sembra registrarsi tra gli operatori circa l’attuazione dell’accordo commerciale Usa-Cina.

Tornando al mercato italiano, non quotata la soia di origine nazionale, con le disponibilità di prodotto in progressiva riduzione. Sul fronte del prossimo raccolto, intanto, le stime fornite nei giorni scorsi dal Coceral, l’Associazione Europea del Commercio dei cereali e semi oleosi, prevedono per la produzione italiana un incremento del 6,3% rispetto al 2019, con l’output atteso su 1,1 milioni di tonnellate.

Semi di colza e farina di girasole in ripresa

Tra i semi oleosi, la settimana ha messo in evidenza un lieve aumento per i semi di colza quotati all’Euronext di Parigi, sostenuti anche dai rialzi del petrolio. Le quotazioni hanno chiuso la settimana riportandosi per la prima volta da inizio marzo sui 380 €/t (+0,7% su base settimanale). Nel mercato italiano è prevalsa invece una sostanziale stabilità per la farina di colza. Aumento contenuto si è rilevato per la farina di girasole convenzionale sulle piazze del Centro Nord, con un +1,4% rispetto a sette giorni prima alla Borsa Merci di Bologna e un +1,1% alla Borsa Merci di Verona.

Tra i cereali destinati all’alimentazione zootecnica, sono stati ancora non quotati gli orzi nazionali, in attesa che venga ultimata la raccolta. Prezzi in calo, invece, per l’orzo di provenienza comunitaria, sceso alla Granaria di Milano sui 171-177 €/t (franco arrivo), pari ad un -1,1% rispetto alla settimana precedente.

Continua la scalata del mais

È proseguita l’attuale fase di leggero aumento per i prezzi del mais, sia per il prodotto di origine nazionale che di provenienza estera, anche per un maggior volume di richieste. Alla Borsa Merci di Bologna, il mais standard (contratto 103) è salito sui 182-184 €/t (franco arrivo), 2 €/t in più rispetto alla rilevazione precedente. Più accentuata la crescita per il mais estero, pari a 4 €/t sia per il mais di provenienza UE (184-192 €/t, franco arrivo) sia di provenienza extra UE (191-192 €/t, franco arrivo).

I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 15 al 20 giugno 2020

Aumenti per soia estera e mais. Orzi nazionali ancora non quotati - Ultima modifica: 2020-06-22T16:03:09+02:00 da Redazione Terra e Vita

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