Frumento tenero |
ITALIA
arrivano anche sulle nostre piazze i riflessi del mercato comunitario e dell’utilizzo (ove consentito) di grani teneri cristallini nella pastificazione. L’offerta di prodotto nostrano è sufficiente a coprire la domanda, ma per effetto domino le quotazioni tendono al lieve rialzo per tutte le classi merceologiche. I molini tornano senza esitazione all’acquisto per coprirsi fino all’estate 2015 a sottolineare la convinzione che i prezzi siano già ai minimi per la campagna. Da Bologna a Milano si registrano incrementi di prezzo dai 2 ai 4 €/t per i teneri nostrani, con i comunitario più tenuti e gli “spring” stabili nonostante il nuovo calo dell’euro. |
Frumento duro |
ITALIA secondo tsunami consecutivo sulle borse merci a recuperare ormai totalmente il divario con le origini Europa e Nord America. L’offerta è paralizzata dall’incremento di un 80 €/t in poco più di 8 giorni, mentre la domanda, soprattutto di chi ha atteso finora, non può più latitare e si affaccia pressantemente a coprire il brevissimo. Dopo lo shock delle ultime due quotazioni, lo scenario resta di massima incertezza con le coperture che, in molti casi, non andrebbero oltre i due mesi ed un 2015 tutto da costruire. Il tipo fino rompe al rialzo quota 400 €/t con i mercantili a sconto di 10-20 €/t in funzione di parametri come peso, vitrei e tenore proteico. |
Mais |
ITALIA la settimana non ha fatto registrare eventi di rilievo con il consolidamento delle quotazioni e un’attività di scambio normale stante il buon livello di copertura dei mangimifici oltre il Dicembre. L’offerta locale si scontra con le origini comunitarie ed estere ma le ormai certezze di produzione e qualità conducono verso la stabilizzazione del mercato. La domanda guarda ancora ai cereali a paglia, ma l’aumento di “spread” con il mais riduce le probabilità di cambiamento delle miscele. Milano meno 2 €/t e Bologna confermano il mais nazionale arrivo sui 165 €/t. |
Cereali foraggeri e oleaginose |
ITALIA Cereali Foraggeri: la stabilizzazione della domanda zootecnica ed il costo logistico a favore dello scambio a “km zero”, rafforzano i prezzi dei teneri (+3-4 €/t, arrivo sui 175 €/t) e del sorgo (+2-3 €/t, partenza sui 163 €/t); ben tenuti anche gli orzi stabili a 174 €/t arrivo, con le origini comunitarie (+3 €/t) a supporto.
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