Orzo e grano tenero fermi al palo, sorgo in calo

alimentazione zootecnica
Sulla scia delle pressioni ribassiste che si stanno registrando alla Borsa di Chicago, si arresta anche la crescita della soia nazionale

Nel comparto delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica si conferma in avvio di dicembre la fase di sostanziale stabilità per i cereali foraggeri, con prezzi fermi per l’orzo nazionale e per i teneri e un lieve calo per il sorgo. Sulla scia delle pressioni ribassiste che si stanno registrando per le quotazioni della soia alla Borsa di Chicago, si ferma la crescita della soia nazionale, mentre secondo i rilevamenti Bmti si osserva un forte calo per la farina di soia. Tra i proteici, la farina di colza continua a crescere, accompagnata dalla farina di girasole proteico.

Orzo senza variazioni

Il volume limitato di scambi imprime una sostanziale stabilità ai prezzi nel comparto dei foraggeri. L’orzo pesante a Bologna rimane stabile a 219-224 €/t, con una variazione tendenziale del -30% rispetto allo scorso anno.

Grano tenero stabile

Si conferma anche il prezzo del frumento per uso zootecnico, fermo a 240-252 €/t (franco arrivo), in calo del 27% rispetto all’anno precedente.

Il sorgo cede 3 €/t

L'unica novità riguarda il sorgo, che cede 3 €/t rispetto alla settimana precedente, portandosi a 200-205 €/t, con una variazione su base annua che sfiora il -40%.

Ventata ribassista sulla soia nazionale

Il mercato della soia di origine nazionale apre il mese di dicembre ancora trattenuto dall’effetto ribassista delle quotazioni a livello globale. Rispetto alla settimana precedente, i futures della soia alla Borsa di Chicago perdono un ulteriore 1%, spinti dal miglioramento delle condizioni meteo sul prossimo raccolto brasiliano. Lo scenario per il primo produttore mondiale di semi di soia resta comunque incerto, con le stime di dicembre dell’Usda, il Dipartimento dell’agricoltura americano, che hanno tagliato di 2 milioni di tonnellate le previsioni sulla produzione. A Bologna, si è registrato un lieve aumento per la soia italiana (+3 €/t, 461-466 €/t, franco partenza), mentre a Milano si sono confermati i prezzi della settimana precedente (468-470 €/t, franco arrivo). Su base annua, la variazione si attenua ulteriormente, attestandosi al di sotto del -13%.

Farina di soia in discesa

La farina di soia nazionale continua a perdere terreno, risentendo della discesa delle quotazioni oltreoceano: alla Borsa di Chicago i prezzi dei futures hanno chiuso la settimana sui 404,70 $/t, in calo del 2% circa rispetto a sette giorni prima. A Bologna, la farina di soia proteica Ogm perde 10 €/t rispetto alla settimana precedente, registrando prezzi più bassi del 6% rispetto ad un anno fa.

Rincari per la farina di colza

In controtendenza, la farina di colza registra un aumento, spinta dal rincaro dei costi energetici. A Bologna, il prezzo si attesta a 345-350 €/t (+5 €/t rispetto alla settimana precedente), con una variazione annua al di sotto del -12%.

Farina di girasole in risalita

La farina di girasole proteico continua a registrare un aumento, tendenza che si osserva ormai da più di un mese, guadagnando 3 €/t rispetto al prezzo della settimana precedente (365-370 €/t). Il prezzo rimane comunque in linea con i valori dello scorso anno. Nessuna variazione per la farina di girasole integrale, ferma a Bologna sui 190-195 €/t (-39% rispetto al 2022).

Leggi i prezzi dei cereali foraggeri e delle materie prime zootecniche nella settimana dal 4 al 9 dicembre 2023

Orzo e grano tenero fermi al palo, sorgo in calo - Ultima modifica: 2023-12-11T14:21:25+01:00 da Redazione Terra e Vita

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