L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un'istruttoria nei confronti di Sis S.p.A. (Società Italiana Sementi), una delle principali imprese sementiere italiane, per verificare un presunto abuso della sua maggior forza commerciale nei confronti delle imprese agricole interessate a produrre grano della varietà "Senatore Cappelli".
L'esclusiva dei ritiri
Lo comunica l'Antitrust in una nota spiegando che «il procedimento è volto ad accertare eventuali violazioni dell'art. 62 del decreto legge n. 1/2012, che disciplina le relazioni commerciali nella filiera agro-alimentare». Per l'Antitrust Sis «avrebbe subordinato la fornitura delle sementi del grano Senatore Cappelli - di cui ha l'esclusiva in base a un contratto di licenza stipulato nel 2016 con il CREA - alla riconsegna da parte dei coltivatori del grano prodotto, ritardando inoltre o addirittura rifiutando in alcuni casi la consegna delle sementi».
Prezzi aumentati nel 2016
«Ancora, a partire dal 2016 Sis avrebbe sensibilmente aumentato, senza apparente giustificazione, i prezzi delle sementi della varietà».
In concomitanza con l'avvio dell'istruttoria, sedi di Sis sono state ispezionate dai funzionari dell'Antitrust, coadiuvati dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza. La chiusura del procedimento è prevista entro il mese di luglio 2019.
I contratti di filiera di Sis
Senatore Cappelli è una varietà di grano duro ottenuta dal genetista marchigiano Nazareno Strampelli nei primi anni del 1900, oggi "riscoperta" e rilanciata per la produzione di pasta di alta qualità. Chi aderisce ai contratti di filiera promossi da Sis può contare su un prezzo contrattualizzato che va da 60 euro/quintale per il grano duro convenzionale a 80 euro/quintale per quello biologico. In un intervista rilasciata a Terra e Vita lo scorso aprile (leggi qui) Mauro Tonello, presidente della Sis, ha dichiarato gli obiettivi numerici: «In Italia c’erano un migliaio di ettari. Nel 2018 abbiamo esaurito tutto il seme e le superfici a Senatore Cappelli sono salite a 5mila ettari. Ma guardiamo oltre e abbiamo pianificato di toccare i 15mila ettari nel 2019 e arrivare a 30mila ettari nel 2020».