Circa l’80% degli agricoltori ha iniziato la mietitura del riso, che al momento è stata effettuata sul 20-25% della superficie. A causa dell’andamento meteorologico, infatti, le mietitrebbie sono uscite con circa 7-10 giorni di ritardo rispetto alla media.
Anche se la stagione di raccolta si è da poco avviata, già si evidenzia la qualità dei risi presenti in campo, che sembra essere buona, sia pure al di sotto della media, ma con ampie differenze. Pare infatti che le varietà che hanno risentito degli attacchi di brusone abbiano valori di resa non elevati a causa di un cospicuo numero di chicchi di riso non pienamente riempiti. La produzione sembra aggirarsi sui 50-60 q/ha per le varietà da interno, e più elevate per tondi, e lunghi B, ma dobbiamo attendere una fase più avanzata della raccolta per avere conferma di questo dato.
Parlano gli agricoltori
«Questi semi, non essendo vuoti o “scatolati” non sono sempre scartati dalla mietitrebbia, a danno della qualità finale» spiega Riccardo Braggio, agricoltore di Zeme (Pv) che ha appena ultimato le operazioni di raccolta su Carnaroli.
Anche questa campagna di raccolta si è aperta con le incertezze legate alle oscillazioni di prezzo che hanno contraddistinto le ultime annate agrarie. Per far fronte alla volatilità dei mercati le soluzioni adottate dagli agricoltori sono differenti. Braggio ci fa notare che da alcuni anni nella sua azienda sono in corso sperimentazioni di agricoltura di precisione per la distribuzione dei fertilizzanti al fine di aumentare l’efficienza delle operazioni e dell’apporto degli input.
«Proprio in un anno come questo - spiega Braggio - dove la pressione del brusone si è fatta sentire, essere riuscito a modulare accuratamente il fertilizzante ha rappresentato un plusvalore per l’agricoltore, sia come di risparmio di costi che come miglioramento della qualità del risone».
Esperienze simili sono anche praticate da Carlo Franchino, agricoltore di Robbio (Pv), che insieme a Braggio partecipano al progetto Saturno, finalizzato alla messa a punto di metodi di agricoltura di precisione e soprattutto alla disseminazione dei risultati.
Differente approccio invece è stato adottato da Giuseppe Vasino di Crescentino (Vc), che per aumentare le marginalità della sua azienda ha deciso di valorizzare pratiche volte alla riduzione dei costi. Infatti, per aggirare il crescente problema del controllo delle infestanti in risaia ha intensificato le rotazioni e inserito le colture di copertura su tutta l’azienda. Queste, con il doppio vantaggio di competere con le infestanti e di restituire al terreno sostanza organica e nutrienti. «Le produzioni di quest’anno saranno in linea con quelle degli anni precedenti - pronostica Vasino che però ancora deve iniziare le operazioni di taglio - ma sono contento dei risultati ottenuti integrando le tecniche di controllo biologico a tutto vantaggio di una sostanziale riduzione degli input, e quindi dei costi».
In Piemonte, infatti, le condizioni di resa sono leggermente migliori rispetto alla Lombardia. «L’andamento è in parte spiegato dalla leggera minore pressione del brusone nei nostri areali» ricorda Stefano Barbonaglia di Stroppiana (Vc) che ha iniziato la raccolta dei lunghi B, incluso il riso ibrido. Insieme a Ezio Milano, cerealicoltore e risicoltore di Crescentino (Vc), tutti i questi produttori fanno parte del progetto Sairisi, per promuovere la coltivazione di riso sostenibile. «Non esiste ancora una vera e propria domanda di riso sostenibile - dice MIlano - ma siamo sicuri che i grossi acquirenti a breve ci chiederanno questo prodotto, e noi, insieme alle riserie, vogliamo essere pronti»..
La stagione 2018
La stagione colturale 2018 è stata molto altalenante, caratterizzata da una primavera molto piovosa che, in diversi casi, ha determinato un ritardo nelle semine. I mesi di luglio e agosto hanno poi evidenziato una risalita delle temperature a valori simili a quelli delle medie di lungo termine e una drastica riduzione dei giorni di pioggia, consentendo al riso di ricevere la quantità di luce e di gradi di temperatura utili per completare il ciclo vegetativo e la maturazione, recuperando il ritardo acquisito dalle varietà seminate successivamente.
Verso la fine di agosto sono stati però registrati differenti momenti favorevoli all’infezione di brusone. Le varietà seminate per tempo e che sono riuscite a completare la fase di riempimento della cariosside prima delle infezioni non hanno risentito particolarmente degli attacchi. Per contro, le semine posticipate a causa del maltempo hanno risentito della forte pressione del patogeno. In quest’ultimo caso non è solitamente risultato risolutivo un singolo passaggio col fungicida.