Gli interventi sulla vegetazione che cresce a ridosso degli alvei fluviali rappresentano un’operazione generalmente onerosa, resa necessaria dalla necessità di salvaguardare l’efficienza idrologica dei corsi d’acqua, messi potenzialmente a rischio dal progressivo e spontaneo imboschimento. Senza dimenticare che rappresentano un bacino importante di biomassa utilizzabile per la produzione di cippato.
L’articolo pubblicato su Bioenergie e agricoltura allegato a Terra e Vita n. 6/2015 a firma di Carla Nati e Raffaele Spinelli, mette a confronto diverse metodologie di cantiere a Calenzano (Fi) per effettuare il recupero della biomassa al minor costo possibile.