Il mese di maggio, periodo in cui statisticamente si verificano le prime infezioni peronosporiche primarie nel Nord Italia, è stato uno dei più piovosi degli ultimi 10 anni e le condizioni climatiche per lo sviluppo delle infezioni di peronospora (Plasmopara viticola) sono state alquanto favorevoli.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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La scelta dei prodotti
All’interno di una strategia di difesa, la scelta dei prodotti utilizzati varia tenendo conto dei seguenti fattori:
● rischio peronosporico (in questo l’uso dei modelli previsionali danno un notevole contributo);
● fase fenologica della coltura;
● velocità di accrescimento della vegetazione (i prodotti di copertura non proteggono la nuova vegetazione cresciuta dopo il trattamento);
● caratteristiche del principio attivo:
- efficacia;
- resistenza al dilavamento;
- modalità di azione;
- traslocazione;
- persistenza.
● altre avversità da contenere (vi sono principi attivi che possiedono una attività collaterale anche nei confronti di oidio e black rot).
Da germogli a prefioritura
Pertanto, da germogli di 5-10 cm a prefioritura si possono utilizzare prodotti di copertura. In questa fase è possibile impiegare metiram, dithianon o sali di rame.
Per consentire una migliore protezione della nuova vegetazione in una fase di rapida crescita vegetativa, i prodotti sopra elencati possono eventualmente essere miscelati con fosetyl-al o fosfito di potassio o di sodio. Eventuali trattamenti curativi possono essere eseguiti con principi attivi translaminari come dimetomorph o cymoxanil.
Già a partire da questa fase, sia in viticoltura biologica sia integrata è possibile utilizzare induttori di resistenza quali cerevisane o laminarine in abbinamento ai sali di rame.
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Da prefioritura ad allegagione
Da prefioritura ad allegagione il rischio aumenta perché i grappolini, specialmente quando ancora allo stato erbaceo, sono particolarmente suscettibili e possono essere gravemente danneggiati dalle infezioni peronosporiche con pesanti conseguenze sulla produzione.
Pertanto, è necessario mantenere una buona copertura fungicida utilizzando miscele di prodotti translaminari (famoxadone, valiphenal, iprovalicarb, dimetomorf, mandipropamide, ametoctradine, benthiavalicarb) o sistemici (metalaxyl-m, benalaxyl-m) con principi attivi di copertura (folpet, amisulbron zoxamide).
In questo periodo si può impiegare efficacemente anche oxathiopiprolin, principio attivo sistemico con un nuovo meccanismo d’azione e utilizzabile in miscela con folpet, zoxamide. amisulbron o mandipropamid. Le miscele con fosetyl-al e i fosfiti di K o Na, anche in questa fase sono in grado di migliorare le performance dei fungicidi partners sulla vegetazione in accrescimento.
In viticoltura biologica è possibile impiegare i sali di rame in abbinamento agli induttori di resistenza come cerevisane e laminarine.
È bene ricordare che per non incorrere nell’insorgenza di popolazioni di Plasmopara viticola resistente a taluni fungicidi antiperonosporici, è buona norma utilizzarli in maniera preventiva, alternarli o impiegarli in miscela con altri egualmente efficaci ma a diverso meccanismo d’azione, e seguire scrupolosamente le dosi e le limitazioni d’uso riportate in etichetta.