Inverno, tempo di gestione della chioma della vite. Dagli interventi che si compiono assieme alla potatura di produzione dipende l’equilibrio vegeto-produttivo e quindi la qualità e la resa. Buona parte delle forme di allevamento a controspalliera prevedono in questo periodo l’operazione di legatura dei tralci fruttiferi al sistema di palificazione del vigneto.
Potatura lunga e legatura dei tralci
La potatura lunga è un must per molti dei vitigni alla base dell’ampelografia nazionale, caratterizzati da scarsa fertilità basale. È semplice da realizzare, consente la verifica immediata del carico di gemme, assicura la flessibilità del tralcio e può essere alla base di numerosi sistemi di allevamento. Va però abbinata alla legatura dei tralci, per poter indirizzare la crescita vegetativa secondo gli obiettivi fissati. Consiste, durante o immediatamente dopo la potatura, nel posizionamento dei capi a frutto nella modalità prevista dalla forma di allevamento. Le legature dei capi a frutto riguardano solo le forme di allevamento con tralcio rinnovabile (Guyot, Archetto, Capovolto).
Nello specifico, la potatura lunga consiste nell’asportazione della maggior parte dei tralci di un anno e dalla successiva selezione del nuovo capo a frutto e di uno sperone di rinnovo. L’operazione termina con il posizionamento e la legatura del tralcio, fondamentale oltre che per il mantenimento della forma di allevamento anche per garantire l’equilibrio vegeto-produttivo.
Queste operazioni sono per la quasi totalità manuali. Per questo occorre valutare bene i materiali e le attrezzature da utilizzare per svolgere il lavoro nel rispetto della pianta e del benessere ed ergonomia dell’operatore, contenendo contemporaneamente i tempi e i costi.
I lacci di origine vegetale quali i salici, la ginestra, la rafia un tempo molto diffusi, sono stati sostituiti da materiali sintetici e metallici che hanno costi più contenuti e facilità d’uso e possono essere utilizzati con macchine agevolatrici o legatrici elettriche.
La legatura manuale con questi tipi di materiali ha un costo sempre superiore rispetto a quello ottenibile con l’ausilio di agevolatrici, in particolare l’impiego di legatrici elettriche consente la massima riduzione dei tempi di svolgimento dell’operazione e di conseguenza dei costi (vedi il confronto dei costi nella tabella riportata di seguito).
Così come per i materiali, anche tra le legatrici nel corso degli anni ci sono state diverse evoluzioni.
Una nuova legatralci
Tra le legatralci presenti sul mercato, Pellenc, con una lunga esperienza nella fabbricazione di legatrici elettroniche, propone Fixion 2. La nuova legatralci Fixion2 ha un’ergonomia e una semplicità di utilizzo che garantiscono libertà di movimento, produttività e rapidità di lavoro, permette quindi un risparmio di tempo e un ritorno di investimento ancora maggiore rispetto al modello precedente. Consente sino a 50% di risparmio di tempo rispetto a una legatura manuale.
Confronto tra i costi attribuibili alla legatura manuale, meccanica ed elettrica
Manuale | Meccanica (pinza per avvolgimento) | Meccanica (graffe) | Fixion | Fixion 2 | |
Tempo (h/ha) | 14 | 10 | 8 | 5,1 | 4,9 |
Costo manodopera (€/ha) | 182 | 130 | 104 | 66,3 | 63,7 |
Quantità legature | 5000 | 5000 | 5000 | 5000 | 5000 |
Costo legature (€) | 0,12 | 0,21 | 0,5 | 0,002 | 0,002 |
Costo/ha/materiale | 6 | 10,5 | 25 | 10 | 10 |
Totale (€/ha) | 188 | 140,5 | 129 | 76,3 | 73,7 |
Nota: Base di calcolo: vigna a guyot semplice - 1 legatura per piede - Densità: 5000 piedi / ha. Costo orario M0: 10 € fili standard; 3,10 € per bobina.
Il nuovo modello della legatralci è una evoluzione della prima Fixion da cui eredita l’ampiezza del diametro di legatura, 25 mm, ma implementa in modo sostanziale la velocità di lavoro, l’autonomia (fino a 15.000 legature con una sola ricarica di batteria), la leggerezza e la comodità durante l’utilizzo in tutte le condizioni di lavoro.
La batteria agli ioni di litio ad alta capacità è ora integrata direttamente all’interno della legatralci, in modo da rendere completamente indipendente il viticoltore.
Altro aspetto fondamentale della nuova Fixion2 è la possibilità di montare la bobina di filo sia sulla macchina (in versione imbarcata, con bobina da 60 metri) sia sulla cintura dell’operatore (con la bobina più grande da 200 metri), in modo da scegliere la configurazione più adatta a seconda dei diversi impianti da legare: dalla spalliera al tendone. La prima bobina permette di effettuare fino a 450 legature mentre la seconda arriva fino a 1500.
La gamma di fili Pellenc
Anche la gamma di fili è ideale per ogni esigenza, adattandosi alle condizioni ambientali della vigna, al peso della pianta legata e alla durata: Standard, Inox, Bio e Carta.
Le caratteristiche dei fili per la legatura
Filo standard | Filo bio | Filo carta (0,44) | Filo carta (0,36) | Filo inox (0,44) | |
da 10 a 12 mesi | da 8 a 10 mesi | da 6 a 9 mesi | degradazione | ||
Degradazione | secondo le condizioni climatiche, il carico e la qualità del filo della spalliera |
l’additivo fotodegradabile accelera la degradazione dell’involucro che favorisce la legatura |
La carta che trattiene l'umidità favorisce il deterioramento della legatura e facilita lo stacco dei rami |
Vigneti a cordone con sistemi di irrigazione |
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Resistenza media (kg) | 14 | 14 | 14 | 9 | 14 |
Anima di acciaio (mm) | da 0,44 | da 0,44 | 0,44 | da 0,36 | da 0,44 |
Disponibilità bobina 200 m |
sì | sì | sì | sì | sì |
Disponibilità bobina 60 m |
sì | sì | sì | no | no |