Nuovi strumenti tecnici e finanziari a sostegno dei territori vitivinicoli

Cantina Rotari, la sede del Gruppo Mezzacorona dove si è tenuto l'evento
«Innovazione di prodotto, di processo e nei modelli organizzativi e finanziari delle imprese sono le risposte più efficaci per contrastare la crisi». Le soluzioni emerse nel corso del convegno “Vigneto, cantina, ricerca, credito: il Trentino fa sistema” organizzato da Edagricole e Crédit Agricole a Cantina Rotari

Il mercato internazionale del vino sta rispondendo tutto sommato bene alla crisi (economica, climatica, geopolitica, sanitaria), nonostante qualche piccola increspatura dell’ultimo periodo. «È la dimostrazione che quello vitivinicolo è un comparto resiliente, ma sostenibilità, controllo dei costi, capacità di adattamento a modifiche “brusche” della domanda sono sfide ineludibili».

È la considerazione di Eugenio Pomarici, docente di Economia ed Estimo all’Università di Padova, espressa nel corso del convegno “Vigneto, cantina, ricerca, credito: il Trentino fa sistema” organizzato da Edagricole e Crédit Agricole a Cantina Rotari, sede del Gruppo Mezzacorona a San Michele all’Adige (Tn).

Crèdit agricole, istituto bancario specializzato nel credito agricolo, ha generato il 60% del pegno rotativo vino in Italia. Le prime operazioni sono state effettuate nel Chianti e a Montalcino sul Brunello.

Il Pegno Rotativo Vino è una soluzione di finanziamento innovativa pensata per i produttori di prodotti agricoli e alimentari DOP e IGP, incluse le aziende della filiera vitivinicola sotto forma di Anticipazione su Pegno di Merce senza spossessamento della merce, che resta presso le cantine del produttore. Previsto dal Decreto Mipaaf del 23 luglio 2020, il finanziamento si propone di rafforzare la liquidità delle imprese in una fase di estrema difficoltà del mercato dovuta all’epidemia di Covid-19.Il finanziamento potrà essere rinnovato automaticamente con la semplice sostituzione del prodotto dato in pegno con quello di nuova produzione.Il pegno consente alle imprese di tutte le dimensioni di sfruttare gli asset di cantina per avere nuova liquidità da impiegare nella gestione fornendo garanzie alternative al capitale fondiario

Fare rete per aumentare la resilienza delle imprese

Per aumentare questa capacità di resilienza il sistema produttivo deve sapere intraprendere azioni collettive, innanzitutto per migliorare la gestione dell’offerta attraverso un attento studio dei mercati.

Poi stimolare l’innovazione puntando senza remore verso le varietà di vite resistenti, la digitalizzazione e gli approcci integrati di difesa.

Infine adottare strumenti collettivi per la gestione del rischio e dimostrare una maggiore capacità di programmazione, puntando sulle risorse finanziarie oggi garantite dalla disponibilità di strumenti di credito agrario specializzati.

In una parola: occorre “fare rete”. Il Trentino è un esempio illuminante in questo senso. Il territorio è infatti l’ingrediente più importante per il vino. E questo è vero soprattutto nella Provincia autonoma di Trento, dove le sinergie tra produzione, istituzioni, ricerca, credito e gestione del rischio assicurano alle aziende gli strumenti tecnici e finanziari più evoluti per affermare la propria vocazione per la qualità, la tipicità, l’attenzione alla tutela di un ambiente unico.

La strada della sostenibilità

Francesco Giovannini, direttore generale del gruppo Mezzacorona

Una propensione testimoniata da Francesco Giovannini, direttore generale del gruppo Mezzacorona che ha spiegato il lungo percorso a tappe iniziato nel 1991 con il protocollo viticolo e il primo piccolo test di applicazione della confusione sessuale degli insetti nocivi, oggi diventata la regola per tutti i vigneti del gruppo. Oggi Mezzacorona è un esempio trainante per la sostenibilità in vigneto, con la diffusa applicazione del protocollo di produzione integrata Sqnpi e l’impegno di cancellare la pratica del diserbo.

Punta invece sul biologico Tenuta San Leonardo. Anselmo Guerrieri Gonzaga, titolare di questa storica realtà privata, ha spiegato l’importanza della tutela del paesaggio attraverso pratiche sempre più oculate di gestione dei vigneti.

GESTIONE DEL RISCHIO. Il Trentino ha il record italiano della copertura assicurativa: 95% dei frutteti e 75% dei vigneti. Un asset molto importante in tempi di eventi climatici estremi causati dal climate change.

La filiera della scienza

Una rincorsa alla sostenibilità che non può fare a meno dell’innovazione. Mario Pezzotti, direttore scientifico della Fondazione Mach, ha illustrato come questa struttura, grazie al sostegno dell’amministrazione provinciale e dei produttori, sia stata capace di tessere le fila di un’inimitabile filiera scienza-ricerca-sperimentazione-trasferimento tecnologico alla produzione.

Capace di assicurare al sistema produttivo trentino il vantaggio competitivo di poter disporre, in deciso anticipo rispetto ad altri territori, di varietà resistenti calibrate sui vitigni autoctoni e presto anche della novità dei cloni Tea ottenuti da genome editing (la tecnica di miglioramento genetico che mima un meccanismo naturale e che ha assicurato alle scopritrici Jennifer Doudna e Emmanuelle Charpentier il premio Nobel per la chimica nel 2020).

Innovazioni che assicurano un deciso passo in avanti in termini di cospicue riduzioni dei trattamenti fitosanitari e resilienza al climate change, che però, come hanno osservato Enrico Giovannini e Vincenzo Bettalli di Civit, Consorzio Innovazione Vite, la “cinghia di distribuzione” che unisce in Trentino mondo della ricerca e vivaismo vitivinicolo, sono per ora ostacolate da alcuni lacciuoli normativi su cui la politica dimostra poca attenzione.

Gestione del rischio

Alla sfida dei cambiamenti climatici oggi si risponde anche con strumenti più efficaci di gestione del rischio. Giovanni Menapace, presidente del Codipra Trento, ha testimoniato i record di un territorio provinciale che vanta la maggiore diffusione di strumenti assicurativi (oltre il 90% dei frutteti e oltre il 75% dei vigneti).

La prossima Pac, politica agricola comunitaria, che sarà applicata dal 1° gennaio 2023 punta ad una maggiore articolazione e diffusione di questi strumenti e Codipra è pronta a questo cambio di passo.

«Il mondo della gestione del rischio – ha aggiunto Menapace – è anche pronta ad una più stretta collaborazione con il mondo del credito, studiando un sistema di rating migliore per le aziende agricole che si dotano di strumenti assicurativi in grado di proteggere più adeguatamente il capitale fondiario e gli investimenti».

Un’ipotesi di lavoro comune a cui Crèdit agricole sta già dando il suo contributo, convinta che innovazione di prodotto, di processo e nei modelli organizzativi e finanziari delle imprese siano le risposte più efficaci per contrastare la crisi.

Formule di finanziamento ad hoc

«Le filiere e le singole imprese – dichiara Emanuele Fontana, Coordinatore Agricoltura - Responsabile Offerta & Innovazione Agri-Agro di Crédit Agricole Italia - devono muoversi in questa direzione».

La crisi inflattiva mondiale ha finora risparmiato il mercato del vino ma si segnalano i primi scricchiolii. Il volume dell’export mondiale, sempre in positivo nei primi mesi dell’anno ha segnato un pesante -30% in luglio (delta 2022 su 2021). L’export italiano soffre meno, ha segnato però un -10% in aprile e -3% in luglio (sempre anno su anno) (dati ismea). Vendite in contrazione nella gdo nazionale secondo Iri infoscan, ma gli spumanti tengono in valore: Spumanti +4,0% in valore e -2,5% in volume. Fermo bottiglie 0,75 -3,7% in valore; -6,9% in volume (dato 30 settembre 2022 su pari data 2021). Prezzi: indice prezzi ismea segnala una preoccupante e repentina flessione delle referenze doc (passate da 120 a 65 tra agosto e ottobre, indice dei prezzi riferito a gennaio 2021) mentre igt e vini comuni sono in tenuta. Secondo Eurostat e Statista il mercato dei vini premium e superpremum continuerà ad essere premiato in futuro, mentre analisi coop-nomisma prevede riduzione in favore di vini local

«Crédit Agricole Italia ha sviluppato negli anni una forte specializzazione sui temi gestionali legati all’agricoltura. Il comparto vitivinicolo, con produzioni di eccellenza ed elevati standard di sostenibilità, risulta particolarmente significativo per uno sviluppo economico inclusivo di ciascun territorio».

«Il nostro posizionamento sul mercato – continua Fontana - ci consente di offrire formule di finanziamento e programmi di filiera ad hoc che rispondono in pieno alle esigenze specifiche di territori di particolare valore come il Trentino-Alto Adige; questo in sinergia con le principali associazioni di categoria e consorzi di tutela e difesa. Tra le offerte di particolare interesse il Pegno Rotativo DOP e IGP, lo strumento concepito con l’obiettivo di rafforzare la liquidità delle imprese e supportarle nel loro percorso di crescita, in coerenza con la transizione ecologica non più rimandabile».

Leggi anche:

Soluzioni per far fronte
alla difficile congiuntura economica

 

I relatori dell'evento del 28 ottobre 2022

Vedi la registrazione completa del convegno:

Nuovi strumenti tecnici e finanziari a sostegno dei territori vitivinicoli - Ultima modifica: 2022-11-03T10:17:15+01:00 da Lorenzo Tosi

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