Più olio dalla Tunisia verso l’Ue per aiutare il paese a superare la crisi seguita agli attacchi terroristici.
La Commissione europea ha proposto al Parlamento europeo e al Consiglio dei Ministri di mettere a disposizione, sino a fine 2017, un contingente tariffario senza dazio unilaterale di 35.000 t/anno per l’export tunisino di olio d’oliva nell’Ue, in aggiunta alle 56.700 t previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia.
Più che soddisfatta l’Alta rappresentantee Federica Mogherini:«Circostanze eccezionali richiedono misure eccezionali. La proposta è un segnale forte della solidarietà dell’Ue con la Tunisia e segue l’impegno che ho assunto lo scorso luglio con il primo ministro Essid e Il ministro degli Affari esteri Baccouche».
Gli aspetti politici hanno quindi prevalso su quelli più strettamente economici e di tutela degli olivicoltori comunitari. Dopo una campagna di scarica, nel 2014, si prevede che il 2015 sarà sicuramente migliore per cui l’aumento di oltre un terzo dell’olio tunisino importato a dazio zero potrebbe avere contraccolpi di mercato a danno degli olivicoltori. Senza contare che le importazioni a prezzi più che competitivi con l’olio comunitario, aumentano i rischi di frodi soprattutto contraffazione sull’origine. Tra gli Stati membri più a rischio vi è l’Italia per cui dovranno essere intensificati i controlli per evitare che l’olio tunisino venga miscelato, senza dichiararlo, con l’olio italiano al fine di abbassare i prezzi e conquistare slealmente fette di mercato.
Dall’Italia è subito scattata un’interrogazione urgente alla Commissione Ue affinché sia rivista la proposta di legge, presentata dal parlamentare europeo di FI-PPE Salvo Pogliese. «Comprendo le motivazioni solidaristiche, ma per aiutare la Tunisia non si può decidere di assestare un colpo mortale ai produttori agricoli europei e soprattutto italiani».
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