La nottua del mais (Sesamia cretica), è un insetto endofita che attacca principalmente mais, sorgo, orzo e canna da zucchero. La specie è presente in tutti i paesi dell’area Mediterranea mentre in Italia, storicamente, le maggiori presenze si hanno nelle regioni centro meridionali e nelle isole.
Coinquilina della piralide
Negli ultimi anni, invece, è stata segnalata una elevata presenza di larve di S. cretica nei culmi e nelle spighe del mais assieme o al posto della Piralide (Ostrinia nubilalis), anche nella pianura padana in cui la specie era praticamente assente. Va precisato, infatti, che le due specie minatrici del mais condividono la stessa “nicchia ecologica” e, su un’unica pianta, si possono trovare larve di Piralide assieme a quelle di Sesamia. Normalmente nelle regioni settentrionali le popolazioni di Piralide sono molto più elevate e la presenza di altre specie simili (Sesamia cretica o Sesamia nonagrioides) è occasionale.
Si tratta di una situazione preoccupante perché i danni provocati sul mais dalla Sesamia possono essere molto simili e non facilmente distinguibili da quelli provocati dalla più conosciuta piralide del mais. Inoltre la maggiore presenza di S. cretica nei principali areali maidicoli, nel tempo, potrebbe modificare sensibilmente i piani di difesa integrata del mais in quanto il ciclo di questa nottua non coincide completamente con quelle della piralide.
Larve più grandi
Sesamia cretica compie due generazioni (tre nelle regioni più calde) e sverna come larva matura nei resti degli stocchi rimasti in campo. In primavera avviene l’incrisalidamento mentre la comparsa degli adulti, generalmente, comincia ad aprile e arriva ai primi di giugno. Le femmine depongono le uova sotto le guaine fogliari del mais o direttamente sulle foglie e ognuna può arrivare a deporre alcune centinaia di uova.
Gli adulti del secondo volo compaiono nel periodo estivo con un picco di presenze tra la fine di luglio e i primi di agosto. Da questi adulti nascono le larve di seconda generazione che attaccano prevalentemente le spighe e che sono destinate a svernare nei residui degli stocchi. Le larve di questa nottua sono di colore bianco avorio o rosato con il cranio bruno e possono raggiungere una lunghezza di 30-35mm mentre quelle di Piralide, più piccole, hanno una livrea grigiastra con capo e protorace bruno scuri. Anche le larve mature svernanti di S. cretica mantengono dimensioni maggiori rispetto a quelle di O. nubilalis.
Con i primi caldi primaverili gli adulti si allontanano dai campi che hanno ospitato mais e sorgo per propagarsi fino a qualche chilometro di distanza dal punto di svernamento, alla ricerca di nuovi campi su cui proseguire il loro ciclo di sviluppo.
I danni
Il danno si manifesta sulle guaine fogliari, sulle foglie, sui culmi e sulle cariossidi ed è determinato dall’azione trofica delle larve. Le larve della prima generazione di S. cretica attaccano le guaine e le foglie rodendole, e scavano gallerie ascendenti nella zona midollare dei culmi delle piante ancora giovani. Le larve possono minare anche l’asse dell’infiorescenza maschile. Quando l’infestazione interessa le giovani piante queste finiscono per disseccare precocemente. Inoltre, sotto l’azione del vento, le gallerie possono provocare la rottura dei culmi.
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