La missione è ardua quanto importante: rafforzare la parte agricola nei rapporti di filiera. È questo il compito che attende l’Agricultural markets task force istituita dalla Direzione agricoltura della Commissione europea lo scorso dicembre e voluta personalmente dal commissario Phil Hogan. Dopo un primo incontro interlocutorio ne seguiranno altri operativi, anche perchè il gruppo deve produrre risultati entro il prossimo inverno.
Al momento a parlare sono i documenti ufficiali della Commissione Ue che affidano alla Task force il mandato di approfondire diverse questioni. A cominciare dalle azioni per aumentare la trasparenza dei mercati, perché da sempre la libera circolazione delle informazioni è una delle condizioni di base per il buon funzionamento dei meccanismi di mercato, a tutela di tutti gli attori che vi operano.
L’accesso agli strumenti finanziari e ai mercati a termine è un altro tema importante di cui si occuperà il gruppo voluto da Hogan. Si tratta di strumenti ai quali agricoltori e allevatori dovranno sempre più avvicinarsi, al fine di tutelarsi contro le oscillazioni di prezzo dei prodotti. Il documento costitutivo parla anche di “opzioni per l’organizzazione di relazioni contrattuali all’interno delle filiere”. Una definizione un po’ fumosa, ma che dovrebbe contemperare i temi dell’organizzazione dei produttori e delle relazioni interprofessionali. O almeno c’è da auspicarlo perché, a detta degli esperti, si tratta di questioni centrali sulle quali si basa buona parte del futuro economico di molte filiere agricole e zootecniche. A cominciare da quelle dei suini e del latte, comparti che vivono una fase di particolare crisi in molte aree d’Europa e in Italia in particolare.
I vecchi meccanismi di politica comunitaria, rivolti al sostegno dei mercati, non esistono più. Gli acquisti all’intervento o gli aiuti all’ammasso privato, sia per cereali che per prodotti zootecnici, sono ormai a livello di rete di sicurezza. Così come non si potrà più contare su sistemi di regolazione dell’offerta, quali sono state per anni le quote latte ormai soppresse, o come sono ancora le quote zucchero che verranno eliminate nel 2017.
Da anni l’Ue sta adottando una politica orientata al libero mercato. A maggior ragione questo Commissario europeo il quale, proprio parlando del mandato dell’Agricultural markets task force, ha ribadito che «Con la crescente liberalizzazione del commercio di questi ultimi anni, il settore agricolo dell’Ue non è più al riparo dagli sviluppi globali della catena di approvvigionamento alimentare. La presenza dell’agroalimentare europeo sui mercati internazionali crea importanti opportunità, ma espone gli operatori a una maggiore instabilità e volatilità dei prezzi».
Per questo, temi come strumenti finanziari innovativi e mercati a termine da un lato, organizzazioni di produttori e interprofessione dall’altro sono particolarmente importanti.
di Stefano Boccoli
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