È stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 15 aprile scorso la Legge di riforma della Costituzione (approvata dal Senato lo scorso gennaio e dalla Camera a metà aprile).
La Legge è già divenuta memorabile in quanto contiene disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel. La legge contiene però anche un’altra importante norma che è costituita dalla revisione del Titolo V della parte II della Costituzione tanto famoso in passato allorquando con la precedente riforma di tale titolo furono attribuite numerose funzioni alle Regioni. In passato la riforma del titolo V aveva segnato il rafforzamento del potere regionale al quale erano state attribuite numerose funzioni soprattutto in campo agricolo e agroalimentare con svuotamento dell’amministrazione centrale.
La nuova riforma del titolo V della Costituzione contenuta nella legge Costituzionale appena pubblicata va completamente in senso contrario in quanto riporta all’amministrazione centrale moltissime delle competenze delegate alle regioni o che si trovavano in una sorta di limbo definito come “materie di concorrenza legislativa” tra Stato e Regioni.
Con la riscrittura approvata dal Parlamento, passano alla competenza esclusiva dello Stato numerose materie che sono state oggetto di confusione e sovrapposizione legislativa:
- le disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per le politiche sociali e per la sicurezza alimentare;
Leggi l'articolo completo su Terra e Vita 19/2016 L’Edicola di Terra e Vita