Il 1° giugno 2018, la Commissione europea ha presentato a Parlamento e Consiglio europeo le proprie proposte legislative sulla Pac 2021-2027. Un tema molto innovativo e controverso è la riduzione dei pagamenti, noto comunemente come capping, che colpisce le aziende che beneficiano di pagamenti diretti di rilevante importo.
L’obiettivo della riduzione dei pagamenti è di introdurre un meccanismo di pagamenti decrescenti, in modo di ridurre il sostegno per le aziende agricole di grandi dimensioni.
Degressività e capping
La proposta della Commissione europea per la Pac 2021-2027 (art. 15) prevede la “riduzione dei pagamenti” per gli agricoltori che percepiscono alti livelli di pagamenti diretti tramite la degressività e il capping.
La degressività è una riduzione progressiva dei pagamenti diretti da 60.000 euro a 100.000 euro. Il capping o tetto aziendale è un limite massimo ai pagamenti diretti, fissato a 100.000 euro.
Gli Stati membri devono applicare obbligatoriamente la degressività e il capping. Il taglio, o meglio la riduzione dei pagamenti, è articolato in scaglioni (tab. 1).
tab. 1 Riduzione dei pagamenti diretti | ||
Riduzione | da (euro) | a (euro) |
0% | 0 | 60.000 |
-25% | 60.000 | 75.000 |
-50% | 75.000 | 90.000 |
-75% | 90.000 | 100.000 |
-100% | >100.000 |
Va ricordato che la degressività e il capping sono già presenti nella Pac 2014-2020, ma con due differenze sostanziali:
1) nella Pac 2014-2020 la degressività e il capping si applicano solamente al pagamento di base, invece nella Pac 2021-2027 si applica a tutti i pagamenti;
2) nella Pac 2014-2020 la degressività inizia da 150.000 euro e il capping è volontario per gli Stati membri, mentre nella Pac 2021-2027 è obbligatorio.
È evidente quindi la volontà della Commissione europea di rafforzare lo strumento della “riduzione dei pagamenti” per un numero più elevato di agricoltori.
La detrazione dei costi del lavoro
L’ammontare dei pagamenti, da sottoporre al taglio, è detratto dai costi del lavoro.
La degressività e il capping prevedono tagli consistenti, ma gli effetti sono molto alleggeriti dalla detrazione dei costi del lavoro dall’ammontare dei pagamenti cui applicare il taglio.
La proposta di regolamento prevede che gli Stati membri devono detrarre dall’importo da sottoporre alla riduzione dei pagamenti:
a) le retribuzioni connesse a un’attività agricola dichiarata dall’agricoltore, comprese le imposte e gli oneri sociali sul lavoro; e
b) l’equivalente costo del lavoro regolare e non retribuito connesso a un’attività agricola praticata da persone che lavorano nell’azienda in questione e che non percepiscono una retribuzione o che ricevono una retribuzione inferiore all’importo normalmente versato per le prestazioni fornite ma sono ricompensate mediante il risultato economico dell’azienda agricola.
Per calcolare il costo del lavoro, gli Stati membri utilizzano la retribuzione media connessa a un’attività agricola a livello nazionale o regionale moltiplicata per il numero di unità di lavoro annuali dichiarate dall’agricoltore interessato.
In altre parole, il costo del lavoro dipendente (salari, stipendi, oneri previdenziali) e il costo equivalente del lavoro autonomo vanno a detrarre gli importi da tagliare. In questo modo, i tagli della degressività e del capping non si applicano alle aziende che creano lavoro.
In altri termini, il calcolo prevede l’applicazione della seguente formula:
Im = P - L
dove:
Im = importo soggetto alla riduzione;
P = pagamenti spettanti dell’azienda;
L = costo del lavoro.
In questo modo la degressività e il capping diventano uno strumento innovativo sul fronte della distribuzione del sostegno; vengono tagliati solo i grandi beneficiari della Pac che non creano lavoro.
Un esempio
Nella tabella 2 sono riportati alcuni semplici casi per comprendere l’applicazione della degressività e del capping, corretti con il costo del lavoro.
tab. 2 Alcuni esempi di applicazione del capping | |||||
Azienda | Pagamento ante riduzione | Costo del lavoro | Importo soggetto a capping | Riduzioneeuro | Pagamento post riduzione |
Az. A | 45.000 | 0 | 45.000 | 0 | 45.000 |
Az. B | 90.000 | 0 | 90.000 | 11.250 | 78.750 |
Az. C | 90.000 | 40.000 | 50.000 | 0 | 90.000 |
Az. D | 120.000 | 40.000 | 80.000 | 6.250 | 113.750 |
Az. E | 950.000 | 830.000 | 120.000 | 38.750 | 911.250 |
L’azienda A percepisce 40.000 euro di pagamenti, quindi non è interessata dalla riduzione, perché è al di sotto della prima soglia.
L’azienda B dovrebbe percepire 90.000 euro di pagamenti, ma non ha costo del lavoro in quanto utilizza solo contoterzisti; applicando la degressività, l’azienda B subirà una riduzione di 11.250 euro, ottenuta applicando gli scaglioni della proposta della Commissione europea. Pertanto, anziché ricevere 90.000 euro di pagamenti, riceve 78.750 euro.
Se invece, come nell’azienda C, l’agricoltore ha 2 salariati con un costo del lavoro complessivo di 40.000 euro, non viene colpito dalla riduzione, in quanto l’ammontare dei pagamenti viene diminuito dell’importo del costo del lavoro (40.000 euro) portando ad un ammontare di 50.000 euro, che è al di sotto della prima soglia di applicazione.
L’azienda D dovrebbe percepire 120.000 euro di pagamenti e ha un costo del lavoro di 40.000 euro; applicando la degressività, l’azienda D subirà una riduzione di 6.250 euro. Pertanto, anziché ricevere 120.000 euro di pagamenti, riceve 113.750 euro.
L’azienda E è quello di un agricoltore che percepisce di 950.000 euro di pagamenti con un costo del lavoro di 830.000 euro. Detraendo il costo del lavoro, si ottiene un importo di 120.000 euro, che è soggetto alla degressività e al capping e che implica una riduzione di 38.750 euro; di conseguenza i pagamenti saranno pari a 911.250 euro, anziché a 950.000 euro.
La sottrazione del costo del lavoro consente alla quasi totalità delle imprese di evitare o alleggerire la decurtazione dei pagamenti diretti. Le uniche aziende penalizzate sono quelle che percepiscono pagamenti molto elevati e che conducono l’azienda con poca manodopera.
Le risorse tagliate
Il prodotto stimato della riduzione dei pagamenti è utilizzato:
- in primo luogo, per contribuire al finanziamento del sostegno ridistributivo complementare al reddito per la sostenibilità;
- in secondo luogo, per altri interventi che rientrano nei pagamenti diretti disaccoppiati;
- in terzo luogo, per finanziare la politica di sviluppo rurale.
L’intento della Commissione è quello di trasferire le risorse finanziarie dalle aziende agricole di grandi dimensioni, che non creano lavoro, alle piccole e medie aziende agricole.
Le motivazioni del capping
La Comunicazione della Commissione europea del 29.11.2017 “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura” difende il ruolo dei pagamenti diretti e sostiene che “i pagamenti diretti restano un elemento essenziale della PAC, in linea con gli obblighi previsti dal trattato Ue”.
Infatti, “i pagamenti diretti colmano in parte il divario tra reddito agricolo e reddito in altri settori economici: sono un’importante rete di sicurezza al reddito, nella misura in cui assicurano l’attività agricola in tutte le regioni dell’Unione, comprese le zone soggette a vincoli naturali con gli associati benefici economici, ambientali e sociali, compresa la fornitura di beni pubblici”.
“Sebbene il ruolo dei pagamenti diretti nello stabilizzare il reddito agricolo sia generalmente accolto con favore, il fatto che il 20% degli agricoltori riceva l’80% dei pagamenti comporta talvolta accuse di “abusi”. Queste cifre rispecchiano un sistema in cui i pagamenti sono legati a terreni concentrati nelle mani di una minoranza di agricoltori. La metà dei beneficiari della PAC sono aziende agricole molto piccole e la maggior parte dei pagamenti è destinata ad aziende agricole professionali di media grandezza a conduzione familiare; si dovrebbe promuovere una distribuzione più equilibrata del sostegno”.
L’obiettivo della degressività e del capping è, quindi, di introdurre pagamenti decrescenti, in modo di ridurre il sostegno per le aziende agricole di grandi dimensioni.
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