Mais, orzo, soia e frumento assieme per migliorare competitività, produttività, sostenibilità e accesso al mercato dei cereali. Questo l'obiettivo del Distretto della filiera cerealicola lombarda , che si è recente costituito sotto la regia di Confcooperative – FedAgriPesca Lombardia, chiamando a raccolta i principali produttori e trasformatori del settore.
Un'operazione strategica in una regione come la Lombardia nella quale i cereali occupano (riso compreso) una superficie di oltre 437mila ettari nel 2017 (il 5% in meno rispetto al 2016) in base ai dati elaborati dal dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università di Milano.
I soci del Consorzio sono 15 e raggruppano le realtà più importanti del comparto come:
Comazoo,
Consorzio Agrario di Cremona,
Agrimais,
Quadrifoglio,
Carb,
Comacer,
Comab,
Comanove,
Copra,
Santo Stefano,
Copag,
Società Cooperativa Agricola,
Agricola 2000,
Latteria Sociale di Calvenzano,
Op Italia Cereali.
Realtà che mettono assieme complessivamente:
180mila tonnellate di mais,
37mila tonnellate di frumento tenero,
10mila tonnellate di frumento duro,
40mila tonnellate di soia,
6mila tonnellate di orzo .
Accesso ad agevolazioni finanziarie
La creazione del distretto cerealicolo è fondamentale non solo per lo sviluppo delle imprese in una logica di rete (integrazione di filiera, innovazione, mercato) e di valorizzazione di alcuni aspetti multifunzionali, ma anche per l'accesso a finanziamenti o agevolazioni riconosciute da Regione Lombardia che nel 2007 aveva varato anche una legge per lacreazione dei distretti.
«Questa realtà cooperativa - ha dichiarato Fabio Perini, presidente di Confcooperative - FedAgriPesca Lombardia - consentirà anche agli operatori di accedere più facilmente a strumenti assicurativi e finanziari, in grado di ridurre il rischio economico di ogni operazione. Strumenti importanti, quindi, soprattutto se si considera che il contesto in cui si muovono produttori e trasformatori è caratterizzato da un'elevata volatilità dei prezzi».
Ma anche più valorizzazione
e sostenibilità delle produzioni
Mauro Canobbio
Il Distretto punta anche a supportare in maniera più efficace le filiere di trasformazione regionali e nazionali, consentendo di valorizzare al meglio le produzioni nazionali anche sui mercati delle commodity.
Per quanto riguarda poi il tema della sostenibilità, il Distretto sarà promotore, attraverso l'utilizzo di fondi europei, dello sviluppo di tecniche di coltivazione e produzione rispettose dell’ambiente e che agevolino il risparmio energetico, la razionalizzazione e l’uso più efficiente dell’acqua.
Come ha ricordato il neo presidente Mauro Canobbio: «la costituzione del Distretto rafforza in maniera sensibile i legami interni alla filiera, aumentando la coordinazione tra i vari anelli e incrementando il potere contrattuale degli operatori, con gli attori a monte e a valle della filiera stessa».