Il vero made in Italy è quello che nasce nei campi italiani. Questo deve (dovrebbe) valere per i prodotti alimentari trasformati, ma anche per materie prime come il latte. Le difficoltà incontrate negli ultimi anni nel nostro Paese da una coltura come il mais, fondamentale anche per la formulazione di mangimi, ha infatti determinato l’impennata dell’import di mais ed altre materie prime ad uso foraggero.
Una situazione che può rivelarsi problematica per un Paese come l’Italia, che fa della tipicità un suo punto di forza. Se n’è parlato nel corso della prima giornata della Fiera zootecnica internazionale di Cremona e la soluzione arriva da Syngenta, artefice del progetto Mais in Italy.
Cos’è “Mais in Italy:
- Valorizzare gli usi food e feed, doppia sfida per Mais in Italy
- Confagricoltura-Syngenta, accordo per rilanciare il mais italiano
- Da Syngenta un progetto per rilanciare la maiscoltura
- La sfida della sostenibilità impone un cambio di passo
- Accelerare l’innovazione in un mondo che cambia
- L’innovativo Combi Mais arriva sugli scaffali della gdo
- CombiMais 5.0, produzione record con picchi oltre i 200 quintali a ettaro
Cremona capitale della zootecnia
Da mercoledì 23 ottobre e per quattro giorni la città lombarda è infatti sotto i riflettori con
incontri, workshop e convegni in sei saloni a tema dedicati a: Made in Italy, sviluppo sostenibile e innovazione. A tagliare il nastro d’inaugurazione sono stati Giuseppe L'Abbate, Sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Filippo Gallinella, Presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Fabio Rolfi, Assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, e Gianluca Galimberti,Sindaco di Cremona.
#IoStoColMadeInItaly
Una fiera aperta dall’evento “L’arte della filiera del latte made in Italy”, inserita nella
campagna #IoStoColMadeInItaly promossa dal Presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Filippo Gallinella. Un incontro organizzato proprio per valorizzare il nostro modello di filiera del latte, garanzia di qualità ed elemento distintivo del vero Made in Italy.
«Non è sufficiente – ha ribadito Gallinella aprendo i lavori - inserire un semplice marchio sul prodotto per pretendere che venga venduto al meglio, c'è invece sempre più bisogno di imparare a raccontare una storia fatta di provenienza, qualità e territorialità».
«Occorre difendere – gli ha fatto eco Matteo Lasagna, vicepresidente di Confagricoltura Mantova - il prodotto italiano sui mercati di tutto il mondo per valorizzare il nostro modello di filiera, da sempre garanzia di qualità ed elemento distintivo del vero Made in Italy».
«L’innovazione è la chiave»
«Per continuare a rendere unico il Made in Italy - ha sostenuto Giuseppe L'Abbate, Sottosegretario Mipaaf - dobbiamo imparare a fare sistema e migliorare la nostra agricoltura. E l'innovazione è la chiave che può aiutarci ad abbattere i costi, essere competitivi e sostenibili».
Per l'Assessore all'Agricoltura della Lombardia Fabio Rolfi: «La competitività passa da sostenibilità e innovazione. Oggi possiamo affermare di essere tra i più bravi perchè l'agricoltura e la zootecnia hanno già fatto i conti con la sostenibilità. Ma l’innovazione va intesa sotto tanti punti di vista dalle tecniche varietali a quelle irrigue. Perché senza innovazione non si può andare avanti».
La best practice a sostegno della filiera mais
E qui entra in gioco Mais in Italy, un’esperienza presentata a Cremona come best practice. «Il progetto nazionale di Syngenta – ha illustrato Francesco Scrano, a capo della struttura Marketing di Syngenta Italia - è infatti nato per promuovere e rilanciare il mais, base delle molteplici filiere nazionali di pregio che qualificano il Made in Italy nel mondo, migliorando così la competitività delle aziende agricole del nostro Paese».
Il progetto che si basa sulla competenza dei produttori, su strumenti avanzati di digital farming e su un protocollo di buone pratiche agricole. La sua applicazione si è dimostrata negli ultimi cinque anni efficace per raggiungere gli obiettivi del miglioramento della produttività agricola, la diffusione delle buone pratiche agricole a supporto della biodiversità, la promozione e la diffusione di programmi di formazione dedicati all’uso sostenibile dei mezzi tecnici in agricoltura.