Un viaggio a tutto tondo nel “mondo” della fragola e dei piccoli frutti (lampone e mirtillo). È stato questo il senso dell’evento “Fragole & berries - Produzione, mercato e prospettive future” organizzato a Policoro (Mt) dall’associazione L.A.Me.T.A. (Libera Associazione Mediterranea Tecnici in Agricoltura), una due giorni costituita da un convegno e da una visita guidata nei fragoleti del Metapontino.
Visione a 360 gradi del settore della fragola e dei piccoli frutti
«Obiettivo dell’evento – ha evidenziato il presidente dell’associazione Alfredo Carullo, agronomo – è fornire una visione a 360 gradi dello scenario attuale del settore della fragola e dei piccoli frutti in Italia e nel mondo, analizzato sotto tre aspetti: 1. le tematiche prettamente tecnico-scientifiche curate dai massimi esperti della ricerca; 2. il mercato, attraverso un focus commerciale con la partecipazione della Gdo (rappresentata da Conad) e di alcune delle più importanti aziende operanti nel Metapontino (Apofruit Italia, Compagnia delle Primizie, Club Candonga); 3. l’innovazione varietale curata dai più importanti vivaisti a livello internazionale, tra cui: CIV, El Pinar, FNM, Nova Siri Genetics, Planasa, Viveros California».
L’associazione L.A.Me.T.A., percependo gli interessi degli imprenditori della Basilicata, che insieme a quelli della Campania rappresentano i maggiori produttori di fragole e piccoli frutti a livello nazionale, «ha fortemente voluto questo evento per cercare, facendo sedere allo stesso tavolo la parte tecnico-scientifica, la commerciale e la vivaistica, di offrire utili indicazioni sugli orientamenti tecnici innovativi in atto, sulle caratteristiche delle cultivar di recente introduzione negli areali meridionali e sugli orientamenti del mercato. Soltanto attraverso l’informazione e la conoscenza la Basilicata, la Campania e l’Italia in generale potranno continuare a essere leader del settore e produrre fragole e piccoli frutti di qualità superiore, in grado di ricevere l’apprezzamento dei consumatori sempre più esigenti».
Consumo in crescita continua, e lo sarà anche in futuro
L’evento di Policoro ha ragion d’essere anche perché il consumo di fragola e piccoli frutti sta crescendo in continuazione e in futuro la loro richiesta aumenterà ulteriormente, ha motivato Bruno Mezzetti, docente del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari ed ambientali dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona, che ha trattato il tema della ricerca, innovazione e coltivazione della fragola e dei piccoli frutti nel mondo.
«L’Italia è un buon paese produttore: è al 14° posto al mondo per la produzione di fragola, al 22° per il lampone e al 14° per il mirtillo. L’evoluzione della produzione vivaistica ha portato nel tempo all’offerta di diversi tipi di piante: si è passati dalle frigoconservate, che garantivano grandi quantità di prodotto, ma concentrate in breve tempo e di non eccellente qualità, alle fresche e poi alle cime radicate, che assicurano piante più sane, fragole di qualità migliore e una produzione più diluita nel tempo, ampliando quindi il calendario dell’offerta. La micropropagazione, se fatta bene, consente di ottenere un elevato numero di piante di alto livello qualitativo e sanitario».
Oggi crescente spazio al fuori suolo, domani la raccolta meccanica
La coltivazione della fragola viene effettuata quasi dovunque in coltura protetta (serra in ferro-plastica o tunnel-serra coperto da film plastico) su terreno e più raramente in pieno campo. «Ma si sta sempre più affermando la coltivazione fuori suolo, perché - ha spiegato Mezzetti - il terreno soffre di problemi fitosanitari che ne causano la “stanchezza” e rendono necessarie la sua periodica sterilizzazione e una continua rotazione colturale. Il fuori suolo si sta affermando in Cina, dove si cercano nuove cultivar e nuovi sistemi per produrre grandi quantità di piante per produzioni fuori suolo. E se la raccolta delle fragole è il problema reale, la sua meccanizzazione può essere la soluzione, come si sta provando sia in Cina sia negli Usa! Ma nello stesso tempo dovunque, per la fragola, si cerca di migliorare la gestione dell’irrigazione, della nutrizione e della difesa fitosanitaria, così come si cercano cultivar a più basso fabbisogno idrico».
A Rimini la IX edizione dell’International Strawberry Symposium
Di tutti questi temi, ha aggiunto Mezzetti, si parlerà in occasione della IX edizione dell’International Strawberry Symposium, che si svolgerà a Rimini dal 2 al 6 maggio 2020. «L’ISS 2020, organizzato dall’Università Politecnica delle Marche e dal Crea - Consiglio italiano per la ricerca e l’analisi dell’economia agricola, segue il Simposio 2016 tenutosi in Quebec. Offrirà un approccio completamente nuovo al tema delle fragole, con l’obiettivo di colmare il divario tra la ricerca e l’industria coinvolgendo l’intero panorama dei potenziali soggetti interessati: dagli accademici ai produttori, all’industria e al mercato, fino al consumatore finale».