L’Italia oggi è il paese mediterraneo più esposto alla crisi climatica, «Il Green New Deal è una grande occasione di crescita, in primis per le regioni meridionali, ma ci vogliono idee chiare su come e dove indirizzare le risorse», afferma il direttore generale di Anbi, Massimo Gargano, in occasione dell’assemblea dello Snebi (Sindacato nazionale Enti di bonifica, irrigazione e miglioramento fondiario), il sindacato d’impresa di Anbi.
Anbi, «necessario investire nella sistemazione del territorio e nella gestione delle acque»
«È necessario investire nella sistemazione del territorio – prosegue Gargano - perché all’aumento degli eventi meteo estremi corrisponde una riduzione della produzione nei campi e dell’economia del Paese; altrettanto bisogna fare nella gestione delle acque, perché un ettaro agricolo irrigato produce 250 giornate lavorative, in asciutta sono solo 15. Così come le nuove sfide della sostenibilità obbligano i cittadini a cambiare i paradigmi dei comportamenti, allo stesso modo le istituzioni devono cambiare atteggiamento verso i problemi del territorio, a iniziare dallo stop all’irrefrenabile consumo di suolo, creando altresì le condizioni per arrestare il progressivo spopolamento delle aree interne del Paese, concausa di dissesto idrogeologico».
«Green New Deal, servono scelte politiche giuste»
La sostenibilità, dichiara il presidente dell’Anbi Francesco Vincenzi, «è l’ineludibile sfida dei prossimi anni, in cui devono convivere obiettivi ambientali, sociali ed economici. La loro compatibilità fa parte della storia dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, rimasti l’unico ente sussidiario a servizio del territorio come testimonia il quasi miliardo di finanziamenti ottenuti a fronte di progetti definitivi ed esecutivi, di cui sono ricchi gli uffici degli enti consortili e che sono una straordinaria opportunità anche nel quadro del Green New Deal. La politica deve fare le scelte necessarie per gestire la transizione della crisi climatica da problema ad opportunità».
Sulla promozione di politiche utili ad aumentare la resilienza delle comunità ai cambiamenti climatici, il presidente di Snebi Alessandro Folli, dichiara «l’Italia deve essere in prima linea, soprattutto in Europa. L’estremizzazione dei fenomeni atmosferici rappresenta un’urgenza non più rinviabile».