Il problema delle specie esotiche invasive che si spostano da un continente all’altro sta diventando il problema principale dell’agricoltura italiana.
Dopo la Drosophila suzukii, la Popillia japonica e la famigerata cimice asiatica (Halyomorpha halys) che ha causato milioni di danni alla frutticoltura italiana, ora ci si preoccupa per le mosche della frutta esotiche che minacciano di invadere il nostro paese. Il primo allarme risale al 2018, quando erano stati ritrovati alcuni esemplari di Bactrocera dorsalis (conosciuta anche come mosca orientale della frutta) in trappole poste in due frutteti nelle province di Napoli e Salerno.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Specie molto polifaga
Bactrocera dorsalis è un dittero tefritide da quarantena, originario dell’Asia tropicale che è inserito nella lista A1 dell’Eppo ed è conosciuto come una delle specie invasive più pericolose per l’agricoltura.
L’insetto attualmente risulta diffuso in almeno 65 paesi, soprattutto asiatici, ma che comprendono anche alcune parti dell’America e dell’Oceania e la maggior parte dell’Africa continentale (paesi sub-sahariani).
II ritrovamento del 2018 in Campania è stata la prima segnalazione della presenza di questo dittero nel territorio europeo. Il rischio fitosanitario rappresentato da questa mosca esotica è sicuramente elevato in quanto B. dorsalis, è una specie molto polifaga con oltre 300 le specie vegetali attaccate molte delle quali presenti sui nostri territori.
Infatti oltre alla frutta tropicale (avocado, mango e papaya), la mosca orientale della frutta può attaccare tutte le principali colture frutticole (sia pomacee che drupacee) e gli agrumi.
Inoltre, nei territori in cui è stata accidentalmente introdotta e in presenza di temperature favorevoli, B. dorsalis ha dimostrato di essere molto competitiva verso le specie locali, occupandone la nicchia ecologica e diventando rapidamente la specie chiave per la difesa di molte colture frutticole.
Monitoraggio capillare
Non sono state ancora chiarite le modalità con cui queste mosche esotiche arrivano in Italia ma, vista l’esiguità delle popolazioni intercettate, appare molto probabile che siano arrivate attraverso la diffusione passiva di materiale vegetale infestato proveniente dai Paesi ove questi insetti sono comuni.
Lo scorso anno, dopo le prime catture di B. dorsalis del 2018, i Servizi fitosanitari di tutte le regioni hanno attivato un capillare programma di sorveglianza del territorio che è stato eseguito con modalità comuni per tutte le aree frutticole a rischio. In ogni regione sono state installate delle trappole Rebell gialle innescate con methyl eugenolo posizionate nelle vicinanze dei punti di entrata (porti e aeroporti) e dei magazzini che lavorano frutta esotica o comunque proveniente da zone a rischio.
Questo monitoraggio capillare ha permesso l’individuazione precoce dei piccoli focolai di mosche esotiche trovati nel 2019 in Campania e Lazio e ha permesso l’adozione immediata delle adeguate contromisure fitosanitarie.
Le reiterate catture di mosche esotiche da un lato ci devono preoccupare perché sono un sintomo di un rischio fitosanitario che sta emergendo ma sono anche un successo dei piani di monitoraggio delle specie invasive più pericolose che vengono eseguiti sul territorio nazionale, proprio con lo scopo di intercettarne tempestivamente i primi focolai di infestazione.
Oltre a individuare e permettere l’eradicazione di queste infestazioni iniziali il monitoraggio ha fornito un secondo risultato ugualmente importante: ha permesso di escludere la presenza di queste specie esotiche nel resto del territorio italiano.
Trovata un’altra mosca esotica
Nel 2019, durante i monitoraggi eseguiti in Campania e Lazio, vicino a Roma, sono stati catturati anche alcuni esemplari di un’altra mosca esotica: Bactrocera zonata.
Si tratta di un organismo proveniente dal Sud Est asiatico, estremamente polifago e pericoloso. Fortunatamente gli individui catturati sono pochi e in aree molto circoscritte per cui le catture di queste mosche esotiche vengono considerate delle intercettazioni.