A Villa Pamphili la ministra Teresa Bellanova traccia le priorità per il settore agricolo:
- potenziamento delle imprese e delle filiere;
- lotta al dissesto idrogeologico e tutela di risorse come suolo, acqua, foreste;
- tracciabilità e trasparenza sull'origine dei cibi;
- promozione internazionale;
- sostenibilità integrale e sicurezza nei controlli.
A Villa Pamphili la giornata dell’Agricoltura.
Apre Conte, chiude Bellanova
Ovvero quelli che sono i principali obiettivi della strategia nazionale per il sistema agricolo, agroalimentare, forestale, della pesca e dell'acquacoltura inseriti nel masterplan “Progettiamo il rilancio” (con circa 4 miliardi di risorse aggiuntive da impegnare) che la ministra Bellanova ha preannunciato nel corso degli Stati Generali dell’Economia voluti dal Premier Giuseppe Conte.
«Raccolgo – dice la ministra - con grande interesse i punti qualificanti e le proposte emerse nella discussione odierna: la “filiera della vita” va ripagata dell'enorme impegno messo in campo in questi mesi per garantire un bene essenziale come il cibo e consentire a noi tutti la salvaguardia di abitudini e consuetudini alimentari».
Anche se l’agricoltura non ha mai smesso di lavorare, molti settori sono comunque in forte
crisi per il blocco del canale horeca e il forte rallentamento dell'export.
«Non abbiamo dovuto aspettare la drammatica emergenza - prima sanitaria, adesso anche produttiva, economica e sociale - del covid-19 per avere ben chiare la centralità e la strategicità di questa filiera per il nostro paese e per l'interesse nazionale».
Le richieste di:
- Ettore Prandini (Coldiretti)
- Massimiliano Giansanti (Confagricoltura)
- Giorgio Mercuri (Alleanza delle Cooperative)
- Dino Scanavino (Cia-Agricoltori Italiani)
- Franco Verrascina (Copagri)
Una visione per i prossimi anni
«Adesso non si tratta solo di rispondere alla forte emergenza in atto ma di costruire una visione di Paese per i prossimi anni e anche per questo è opportuno, soprattutto nell'interlocuzione con l'Europa, che il sistema-Paese, compresi i differenti segmenti economici e produttivi, parlino un'unica lingua».
Rispondendo alle proposte su sburocratizzazione e semplificazione emerse al tavolo, il ministro ha risposto: «molto è già stato inserito nel decreto semplificazione, su alcune delle importanti priorità indicate siamo siamo già da tempo al lavoro, produzione, trasformazione, distribuzione non devono disperdere l'esperienza di condivisione di questi mesi».
Il ruolo dell’Italia nel Green Deal
«I nostri sforzi– continua la ministra- sono animati dall’obiettivo della sostenibilità, non solo ambientale ma anche economica e sociale. In questo senso il masterplan si occuperà dei temi delle aree interne, della banda larga, dell'agricoltura di precisione, del sostegno alle filiere, dell'acqua». Secondo la ministra l'Italia può giocare da protagonista la partita del green deal europeo, esserne uno dei veri motori di proposte. «È questa la condizione imprescindibile perché l’agricoltura e l’agroalimentare si affermino come settori del futuro, continuando ad attrarre le nuove generazioni con performance importanti, siglando il patto necessario tra sostenibilità, ricerca, innovazione, qualità, legalità e tutela del lavoro».
«Il futuro del sistema paese, il vero rilancio, passa da qui».
La protesta di Aboubakar Soumahoro
per le politiche sul lavoro irregolare
Nella cornice istituzionale di Villa Pamphili esplode anche il tema dei migranti e del lavoro irregolare in agricoltura. Aboubakar Soumahoro, sindacalista del Coordinamento Agricolo dell’Unione Sindacale di Base reso famoso da trasmissioni televisive come Propaganda Live ha raggiunto infatti la sede degli Stati Generali dell'Economia con un gruppo di migranti braccianti per protestare contro le politiche migratorie e del lavoro del Governo.
Dopo oltre 8 ore di presidio, e la minaccia di uno sciopero della fame, ha incontrato il Premier Giuseppe Conte, il Ministro delle Finanze Roberto Gualtieri e il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Il sindacalista di origine ivoriana ha annunciato di avere proposto tre grandi provvedimenti. Oltre alle critiche alla sanatoria del lavoro irregolare contenuta nel decreto Rilancio ha afforntato anche il tema delle politiche migratorie e dell'accoglienza.