«Il mondo della bonifica ha fra le sue funzioni di base quella di legare l’agricoltore al territorio e alle istituzioni». Con queste parole Francesco Vincenzi, presidente Anbi ha aperto l’assemblea 2020 dell’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue, che quest’anno si è tenuta in streaming. Un’assemblea che già dal titolo (L’urgenza dell’Italia è trasformare l’emergenza in opportunità), ha cercato di lanciare, sia pure nell’attuale complesso contesto, un messaggio di speranza.
«In questo momento – ha detto Vincenzi - solo il 20% dei provvedimenti emanati per contrastare i problemi causati dal coronavirus ha una ricaduta sul territorio. Esiste un gap difficile da colmare ma lo Stato si deve impegnare per mettere a terra tutte promesse fatte, riducendo le distanze fra “il dire” e “ il fare”, se veramente vogliamo far ripartire il Paese».
Dal canto suo l’Anbi, come ha ricordato Vincenzi, conta molto sui 3.800 progetti, per un valore di 11 miliardi di euro, già pronti per la messa in sicurezza del territorio, completare le opere incompiute, e garantire la disponibilità di acqua per le nostre colture d’eccellenza.
«In questo modo – ha precisato Vincenzi – si creerebbero 54 mila posti di lavoro che rappresenterebbero una importante boccata di ossigeno per l’occupazione nel nostro Paese».
Dal Ministero 6 miliardi per il piano invasi
Per Salvatore Margiotta, sottosegretario al ministero Infrastutture e Trasporti l’Italia ha bisogno di salire al di sopra della soglia dalla quale siamo caduti a causa del Covid-19, perché già quella soglia non era soddisfacente.
«Il Governo e il Mit – ha detto Margiotta - stanno lavorando bene e le infrastrutture idriche entreranno a far parte delle grandi cose necessarie per dare un nuovo impulso all’Italia. Il Mit sta lavorando sul Piano Invasi, con 1,6 miliardi di euro da programmare e investire nelle opere idrauliche, che risultano prioritarie».
Rilancio delle competenze dei Consorzi di bonifica
Roberto Morassut, sottosegretario all’Ambiente è convinto che le caratteristiche fisiche dell’Italia rappresentino una grande opportunità, specie in termini di biodiversità, ma anche elementi di fragilità idrogeologica del territorio.
«In tale contesto si inserisce l’attività dei Consorzi di bonifica – sottolinea Morassut– che esprimono una notevole capacità tecnica nella realizzazione di opere pubbliche».
Il Decreto Semplificazioni darà sicuramente una mano a rendere più spediti i procedimenti legati alle gare di appalto, ma per Morassut tuttavia «c’è un punto limite: occorre innanzitutto far bene le cose e per questo c’è bisogno di rilanciare le capacità tecniche in un Paese, dove i Consorzi di bonifica e irrigazione sono comunque un concentrato di competenze. Il tema della difesa suolo – conclude il sottosegretario all’Ambiente - è fondamentale per le prospettive economiche ed occupazionali anche nell’ottica del Green New Deal».
La frammentazione regionale ostacola la competitività
ll presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti ha ricordato che in questi giorni si parla tanto del Decreto Legge Semplificazioni, di cui stiamo attendendo di conoscere il testo definitivo. «Per noi agricoltori – ha detto Giansanti -, alla base della semplificazione, dovrebbe essere l’eliminazione dell'agricoltura dal titolo 5 della Costituzione, perché aver frammentato, su base regionale, la capacità degli agricoltori di fare politiche per il settore, quando ci troviamo ad agire su uno scenario globale, rappresenta un forte limite per il Paese».
L’emergenza Coronavirus per Giansanti ha rimarcato il ruolo centrale dell’agricoltura e il fatto che non si può rinunciare a una forte agricoltura, in grado di garantire l’autosufficienza alimentare.
È impensabile un’agricoltura senz’acqua
Per il sottosegretario del Mipaaf con delega all’innovazione Giuseppe L’Abbate il binomio innovazione e sostenibilità ambientale sarà fondamentale nel nostro futuro immediato per il rilancio degli investimenti e per la gestione del territorio all’insegna di risparmio idrico, lotta al dissesto idrogeologico e integrazione dei fondi di finanziamento tra diverse amministrazioni.
«È impensabile un’agricoltura senza la risorsa acqua - afferma L’Abbate -. I cambiamenti climatici stanno modificando le quantità disponibili; è quindi basilare accumularla, impegnando risorse finanziarie utili per risolvere le criticità di molte aree del territorio italiano, in particolare l’approvvigionamento in certi periodi dell’anno. Oltre a questo – conclude il sottosegretario - è fondamentale il riuso dei reflui depurati in agricoltura, grazie a sistemi avanzati: un’occasione che non si può perdere».
Infrastrutture e incremento delle disponibilità idriche
Giovanni Daghetta, componente del Consiglio nazionale della Cia ha evidenziato che le nostre grandi produzioni non possono essere messe in discussione e quindi non possiamo fare a meno della risorsa idrica quando occorre.
«Anbi ha messo il Paese in condizione di affrontare le necessità generate dai mutamenti climatici – ha detto Daghetta -, affermando il valore della risorsa acqua. La progettualità esecutiva e utile dei Consorzi sarà decisiva per l’approvvigionamento idrico in questo periodo di grandi difficoltà economiche del Paese. Sarà quindi fondamentale dare il via in fretta ai cantieri proposti da Anbi per immagazzinarla. Oltre a questo, la messa in sicurezza delle aree più fragili e di quelle produttive rappresenta un punto fermo, da sostenere puntando sulle infrastrutture e sulla velocizzazione delle pratiche per realizzarle».
Basta parole: serve il coraggio dei fatti
Secondo Gianpaolo Vallardi, presidente della Commissione Agricoltura del Senato, si è lavorato molto bene, realizzando una fotografia dell’attuale situazione del Paese, mostrando il ruolo fondamentale svolto dai Consorzi di bonifica e irrigazione nella gestione del territorio, operando in maniera propositiva per la risoluzione delle criticità. Dall’analisi fatta è emerso però che, anche in questo settore, l’Italia viaggia a velocità diverse tra Nord e Sud.
«È urgente trasformare questa emergenza in un’opportunità e per fare ciò ci vuole coraggio – ha detto Vallardi -. Fondamentale in questo momento sono gli investimenti, di cui abbiamo tanto sentito parlare e che speriamo si concretizzino con il Decreto Rilancio».
«Il settore della bonifica è fondamentale per il Paese – conclude Vallardi –. In questo momento è in grado di creare nuovi posti di lavoro al servizio delle necessità per il territorio grazie alla grande quantità di progetti approvati e pronti per essere realizzati. Per ripartire è necessario però migliorare l’aspetto politico-amministrativo, strumento imprescindibile per la gestione delle risorse destinate alla bonifica».