Tra gli insetti che infestano gli agrumi in grado di provocare danni economici, sono da annoverare diverse specie di cocciniglie, per la maggior parte “importate” in tempi relativamente recenti.
Le specie di cocciniglie che, in Italia, sono state segnalate sugli agrumi sono una ventina ma, fortunatamente, sono molto meno quelle in grado di arrecare danni gravi e che richiedono il ricorso ad interventi di controllo. D’altro canto, c’è il rischio concreto che nuove pericolose specie (es. Protopulvinaria pyriformis e Unaspis yanonensis) possano insediarsi nelle aree agrumicole italiane con ulteriori complicazioni nelle strategie di difesa fitosanitaria.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Tra le specie principali che attualmente infestano gli agrumi in Italia sono da citarne alcune appartenenti al raggruppamento dei coccidi (Planococcus citri, Saissetia oleae, Ceroplastes rusci) e dei diaspidi (Aonidiella aurantii, Insulaspis gloverii, Cornuaspis beckii, ecc.). Di seguito descriviamo le principali caratteristiche delle singole specie.
Planococco
Il planococco (Planococcus citri) compie in Italia meridionale dalle 4 alle 5 generazioni all’anno. Le femmine possono occasionalmente essere partenogenetiche e depongono le uova in ovisacchi fioccosi (da cui il nome di cocciniglia cotonosa) preferenzialmente nei punti di contatto dei frutti o alla rosetta del peduncoli. Gli individui si ammassano in colonie facilmente visibili e da cui geme abbondante melata che richiama insetti glicifagi e formiche che spesso difendono dai predatori le colonie.
Non di rado, alle colonie di planococco è associata la presenza di larve del lepidottero Cryptoblabes gnidiella (tignola rigata) che raramente possono danneggiare i frutti con rosure.
Cocciniglia mezzo grano di pepe
La cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae), come indicato dal suo nome scientifico, è infeudata sull’olivo ma può infestare diverse altre specie tra cui gli agrumi. Deve il suo nome all’aspetto della femmina matura che presenta uno scutello che ricorda una metà di grano di pepe e sotto cui si sviluppano le uova. Tipicamente si contano due generazioni, una estiva e l’altra autunnale.
Cocciniglia del fico
La cocciniglia del fico (Ceroplastes rusci) è specie autoctona che in condizioni favorevoli può infestare gli agrumi, non di rado in contemporanea con la mezzo grano di pepe. Nei nostri ambienti ha due generazioni l’anno, abbastanza coincidenti con quelle della S. oleae.
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Cocciniglia rossa forte
La cocciniglia rossa forte (Aonidiella aurantii) è di più recente introduzione. Questo insetto negli ambienti dell’Italia meridionale sverna in vari stadi di sviluppo. Le femmine fecondate depongono scalarmente 60-150 uova ma le neanidi, essendo la specie ovovivipara, nascono immediatamente. Le neanidi, dopo la fuoriuscita dal follicolo materno, hanno una breve fase mobile e poi si fissano colonizzando cosi nuova vegetazione.
Solitamente A. aurantii compie quattro generazioni complete all’anno. Il primo volo dei maschi, meno intenso, si verifica tra la fine di aprile e l’inizio di maggio (con variazioni anche di un mese, a seconda dell’andamento stagionale), il secondo nella prima decade di luglio, il terzo a fine agosto e il quarto a fine settembre-inizio di ottobre.
Alla produzione di melata, caratteristica comune per gli insetti succhiatori (cocciniglie, afidi, cicaline), la cocciniglia rossa forte aggiunge la fitotossicità della saliva che provoca sui frutti e sulle foglie evidenti decolorazioni e sui rametti screpolature e spaccature della corteccia.