La seconda metà di aprile in genere coincide con l’inizio dei trattamenti fitosanitari sulla vite nei confronti della peronospora.
In questa fase bisogna conciliare la correttezza e la tempestività degli interventi con la possibilità di ridurre la quantità di prodotto impiegato in funzione dell’effettivo sviluppo vegetativo delle piante. Se ne è discusso per decenni, anche in consessi importanti, senza tangibili risultati pratici. Oggi, con l’approvazione della prima etichetta specifica, siamo finalmente ad una svolta.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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I primi interventi su vite
I primi trattamenti fitosanitari su vite nel Centro Italia, principalmente legati alla difesa nei confronti della peronospora (P. viticola), sono posizionati tra la fine di aprile ed i primi di maggio a seconda della varietà, della ubicazione degli appezzamenti e dell’andamento metereologico.
Da alcuni anni le principali aziende del settore viticolo si affidano a modelli previsionali che riescono, con notevole attendibilità, a prevedere le infezioni primarie e, pertanto, indicare il momento più idoneo per poter iniziare gli interventi di difesa. I prodotti maggiormente impiegati nei primi 2-3 interventi sono ad azione di contatto o citotropici-translaminari. Quando si interviene, tuttavia, ci si rende subito conto che lo sviluppo fogliare è limitato e che parte del prodotto utilizzato, viene disperso nell’ambiente o risulta eccessivo.
Tuttavia, poiché le dosi di etichetta devono essere rispettate a norma di legge, ci si attiene alla dose riportata ad ettaro o a volume, senza avere la possibilità di calcolare in maniera precisa il dosaggio più opportuno in funzione del reale sviluppo della vegetazione.
Stimare la superficie da trattare
In estrema sintesi due sono i sistemi utilizzati per adeguare la dose di prodotto alla reale situazione di campo: calcolo dell’area della parete fogliare (Leaf wall area, Lwa) e calcolo del volume della chioma (Tree row volume, Trv).
Il principio su cui si basa il calcolo secondo Lwa è quello per cui bisogna adeguare la dose del fitofarmaco alla superficie del bersaglio da trattare, seguendo quanto avviene per i prodotti farmaceutici. Per il calcolo della Lwa in m2 si applica una semplice formula che prende in considerazione i lati del filare da trattare, l’altezza della vegetazione, e la misura dell’interfila. Per il calcolo della dose da applicare, basta moltiplicare Lwa per la dose riportata in etichetta ad ettaro e dividere per 10.000. In pratica si ottiene un fattore di conversione della dose a ettaro in funzione dell’effettivo sviluppo della parete fogliare.
Il modello Trv basa il calcolo della dose di applicazione in funzione del volume della vegetazione.
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La prima etichetta con la Lwa
In entrambi i casi è necessario che in etichetta sia indicata la dose per superficie o volume di vegetazione. La prima etichetta disponibile con indicata la dose in funzione dell’Lwa è stata autorizzata nel mese di marzo 2022, ed è un prodotto a base di Ditianon, principio attivo particolarmente utile nei primi trattamenti su vite. Ovviamente il calcolo della Lwa risulta molto utile anche per il corretto dosaggio di prodotti che riportano in etichetta il dosaggio per 100 l di soluzione. Nei primi interventi si può ridurre di oltre il 50% la dose ad ettaro del fungicida.
Ciò è particolarmente rilevante nei formulati a base di rame il cui utilizzo, con l’introduzione del Regolamento 1981/2018, è stato contingentato nei limiti di 28 kg ad ettaro in 7 anni. Anche se negli ultimi due anni il problema peronospora non è stato rilevante negli areali viticoli del Centro Italia, un utilizzo accorto nei trattamenti di apertura consente di gestire al meglio situazioni di maggior rischio soprattutto nelle aziende ad indirizzo biologico.
L’introduzione in etichetta del calcolo del dosaggio in funzione del Leaf wall area rappresenta una vera rivoluzione nell’ambito della fitoiatria che porterà ad un uso più razionale e tecnico dei prodotti fitosanitari avvicinandoci a concetti già ampiamente acquisiti nel campo della medicina.