Nei campi di cavolfiore preoccupano la nottua e la cavolaia, lepidotteri estremamente dannosi per le brassicacee e quasi sempre presenti nei nostri areali. Già dopo il trapianto del cavolo si sono avute le prime catture con trappole a feromoni, seppur non significative. Negli ultimi giorni si stanno avendo catture elevate e sono visibili i primi danni sulle piante. È consigliabile, quindi, un attento monitoraggio al fine di non incorrere in danni commerciali di notevoli entità.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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I due lepidotteri
Tra gli insetti che attaccano le brassicacee Mamestra brassicae (nottua del cavolo) e Pieris brassicae (la cavolaia), sono quelli che generalmente creano maggiori problemi.
Le nottue sono notturne e causano gravi danni sulle piante con erosioni fogliari e gallerie scavate nei fusti. La larva, che subisce diversi cambiamenti durante lo sviluppo, è di colore giallo-verdognola con capo e verruche pilifere color nero durante la prima età. Essa può raggiungere 45 mm di lunghezza, mentre gli adulti sono di color grigio e con apertura alare di 35-45 mm. Le nottue generalmente compiono due generazioni all’anno.
tab. 1 Principi attivi autorizzati per i parassiti del cavolfiore | |
Avversità | Sostanza attiva |
Nottue, Cavolaia (Mamestra brassicae, Mamestra oleracea, Pieris brassicae) | Bacillus thuringensis aizawai* |
Bacillus thuringensis kurstaki* | |
Azadiractina* | |
Cipermetrina | |
Clorantraniliprole | |
Deltametrina | |
Emamectina benzoato | |
Indoxacarb | |
Lambda-cialotrina | |
Estratto di Piretro* | |
Spinosad* | |
Spinetoram | |
Tau-fluvalinate | |
Tignola delle crucifere (Plutella xylostella) | Bacillus thuringensis kurstaki* |
Bacillus thuringensis aizawai* | |
Clorantraniliprole | |
Deltametrina | |
Cipermetrina | |
Emamectina benzoato | |
Spinosad* | |
Spinetoram | |
Nota: *principio attivo utilizzabile in agricoltura biologica |
Lo sfarfallamento degli adulti della prima generazione avviene in aprile/maggio e le femmine fecondate depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve nascono dopo 5-10 giorni e raggiungono la maturità in 20-30 giorni. Esse si nutrono di notte mentre di giorno restano nascoste nel terreno dove, raggiunta la maturità, si incrisalidano. L’intero ciclo si compie in 1-2 mesi. Nel mese di luglio si ha una seconda generazione che prosegue con gli sfarfallamenti fino al mese di ottobre, ed è quella che attualmente sta causando danni sulle piante. L’attuale generazione è quella che, a fine ciclo, svernerà nel terreno sotto forma di crisalide.
Anche la cavolaia compare nel mese di aprile-maggio e gli adulti depongono fino a 250 uova in tipiche ovature nella pagina inferiore delle foglie, dalle quali nascono larve di colore giallastro puntinate di nero. In luglio compaiono nuovi adulti che daranno vita ad una seconda generazione. La cavolaia, in condizioni favorevoli, nei nostri areali compie fino a 4 generazioni all’anno.
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Mezzi di lotta
Il monitoraggio dei lepidotteri del cavolo con trappole feromoniche è fondamentale per determinare il corretto posizionamento dei trattamenti sia chimici sia biologici, in funzione delle diverse caratteristiche dei numerosi principi attivi autorizzati. Un alleato degli agricoltori, soprattutto nella zona del Fucino, sono le basse temperature con minime già in questo periodo costantemente sotto i 5 °C e, in alcuni casi, già prossime a 0 °C. In caso di gelate, la presenza dell’insetto risulta fortemente compromessa. Inoltre, sono da segnalare alcuni ditteri e imenotteri parassitoidi sia della P. brassicae sia di M. brassicae. Per quanto concerne la cavolaia i più efficaci sono Trichogramma evanescens, parassita delle uova e Apanteles glomeratus e Phryxe vulgaris che parassitizzano le larve. Per la nottua i più importanti sono Amblyteles armatorius e Compsilura concinnata. Questi insetti, pur non essendo commercializzati, sono presenti in natura e svolgono un ruolo interessante.