Margini sempre più stretti per le autorizzazioni in deroga degli agrofarmaci.
Lo scorso 19 gennaio la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) ha infatti reso nota una sua pronuncia pregiudiziale su una questione posta dal Tribunale amministrativo del Belgio, a seguito di un ricorso delle Ong PAN Europe (Pesticide action plan), Nature & Progrès Belgio e di un apicoltore belga.
Bloccata la metà delle autorizzazioni
La Corte ha dichiarato che la concessione di deroghe per il trattamento delle sementi con concianti revocati per la loro pericolosità sulle api e il loro uso non è in linea con il diritto dell'Ue. Secondo Pan Europe questa pronuncia pone fine a quasi la metà delle deroghe concesse dagli Stati membri agli agrofarmaci revocati.
Il ricorso non riguarda direttamente le autorizzazioni eccezionali italiane ma si riferisce alle deroghe concesse ad alcuni insetticidi neonicotinoidi in particolare sulla barbabietola da zucchero (ne avevamo parlato qui). Gli Stati Membri in cui i neonicotinoidi sono autorizzati per questo scopo sono Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Spagna, Finlandia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia a cui poi si è aggiunta la Francia.
Il ricorso in Belgio
Il ricorso belga è stato presentato nel 2019 quando le due Ong e un apicoltore privato belga hanno presentato una richiesta di annullamento delle autorizzazioni ai concianti neonicotinoidi dinanzi al tribunale amministrativo belga. I denuncianti hanno suggerito al Tribunale belga di sottoporre le questioni pregiudiziali alla Corte europea al fine di chiarire i limiti dell’articolo 53 del Reg. 1107/2009 che disciplina le autorizzazioni al commercio degli agrofarmaci.
Nel corso della procedura presso la Corte di giustizia dell'Ue gli avvocati della Commissione europea hanno ribadito che le deroghe vengono concesse dagli Stati Membri quando non ci sono alternative a disposizione.
Pan Europe ha recentemente pubblicato una sua relazione sulle deroghe concesse dagli Stati membri da cui risulta che negli ultimi 4 anni sono state concesse 236 autorizzazioni di questo tipo. I neonicotinoidi rappresentano quasi la metà di questi (47,5%).