Con il clima umido e piovoso che ha caratterizzando le settimane scorse, il controllo dei fitofagi delle ciliegie potrebbe passare in secondo piano, ma in questa fase fenologica può essere un errore.
Si sono registrati infatti estesi fenomeni di spaccatura delle drupe dovute all’eccesso idrico in fase di maturazione dei frutti, con conseguenti problemi di marciumi. Ma dove i frutti sono ancora integri e in via di maturazione occorre controllare i due insetti chiave: la storica mosca delle ciliegie (Rhagoletis cerasi) e il nuovo arrivato moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii) che, a dispetto del suo nome, non disdegna frutti tutt’altro che piccoli, come le abicocche e le nettarine, oltre che le ciliegie.
Le femmine di D. suzukii hanno la cattiva abitudine di preferire i frutti prossimi alla maturazione per ovideporre, con seri problemi per il rispetto dei tempi di carenza nei trattamenti insetticidi e per il rischio di avere frutti infestati ma apparentemente integri i quali possono compromettere intere partite in fase di commercializzazione.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
Abbonati e accedi all’edicola digitale
Monitorare gli adulti
Per il controllo integrato della mosca delle ciliegie, il monitoraggio degli adulti con le apposite trappole attrattive è alla base di un razionale programma di difesa. Il monitoraggio va iniziato prima del raggiungimento della fase suscettibile dei frutti, quindi non oltre la preinvaiatura. Sono disponibili trappole di tipo diverso per il monitoraggio; dalle cromotropiche gialle a quelle innescate con un attrattivo alimentare, anche se le più utilizzate prevedono l’uso di entrambi i sistemi. Si ricorda che le trappole, più che a valutare la densità di popolazione, servono ad individuare precocemente i primi voli degli adulti per decidere eventuali trattamenti di copertura se lo stadio fenologico dei frutti è suscettibile (da pre-invaiatura a maturazione).
Strategia adulticida…
Alle prime catture degli adulti occorrerà valutare se trattare scegliendo il prodotto in funzione del tempo di carenza e della strategia di controllo che si intende adottare. Per la lotta adulticida si ricorrerà alla somministrazione di esche proteiche attivate con un insetticida registrato per questo utilizzo da applicare alla prima comparsa degli adulti sulle fasce più soleggiate della chioma, a filari alterni. I trattamenti andranno ripetuti ad intervalli regolari o dopo una pioggia dilavante ed interrotti prima della raccolta in funzione del periodo di carenza dell’insetticida utilizzato per attivare l’esca.
Etofenprox (7 giorni di carenza) ha un’azione prevalentemente adulticida e deve essere adoperato con criteri preventivi, per mantenere bassa la popolazione degli adulti. Per la lotta biologica è disponibile anche l’esca già pronta attivata con spinosad.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
Abbonati e accedi all’edicola digitale
…e larvicida
Se si opta per la lotta prevalentemente contro le larve, i trattamenti andranno effettuati a partire dalla fase di pre-invaiatura (inizio della fase di suscettibilità dei frutti) con l’unico neonicotinoide ancora utilizzabile (acetamiprid, sistemico ascendente, dai 3 a 14 giorni di carenza a seconda del prodotto).
Più problematico è il controllo del polifago moscerino D. suzukii, parente stretto del comune moscerino dell’aceto (D. melanogaster), perché la femmina è dotata di un robusto ovopositore seghettato che le consente di lacerare la superfice dei frutti maturi nei quali inserisce le uova. Sono disponibili in commercio efficaci trappole attrattive per rilevare precocemente la presenza di questo insetto ma il monitoraggio non è semplice, perché le stesse trappole possono attrarre altre specie di Drosophila non fitofaghe la cui distinzione richiede l’osservazione a forte ingrandimento ed un occhio esperto.
Accertata la presenza di D. suzukii, si dovranno difendere i frutti a partire dalla preinvaiatura con i prodotti larvicidi (e non chaè molta scelta) citati per combattere la mosca delle ciliegie o con prodotti di contatto con basso periodo di carenza come la deltametrina. Più recentemente, ai prodotti citati si sono aggiunti lo spinetoram e l’emamectina, specificamente registrati su ciliegio contro la Drosophila suzukii.