Semine e trapianti compromessi
E le forti piogge di lunedì 20 maggio sulla Romagna, specialmente nel Cesenate, hanno causato danni alle colture in corso di raccolta (ciliegie) e alle piante in fioritura. In Veneto gli allagamenti del 16 e 17 maggio hanno interessato il 15% della regione (tra le zone più colpite le province di Vicenza, Padova, Venezia, Verona e in parte Rovigo) causando 50 milioni di euro di danni al comparto del primario secondo Cia Veneto che stima sia andato perso il 30% delle semine, peraltro eseguite da poche settimane, di mais, soia, frumento e varie coltivazioni di orticole.
Gelate in Trentino, ciliegie a rischio
Le gelate tardive quest'anno non sono state frequenti come nel 2021 e 2022, ma nell'ultima decade di aprile il Trentino è stato colpito da abbassamenti termici importanti: le temperature hanno toccato punte di -4 °C in alta Val di Non. Nelle notti tra il 19, 20, 21 e, in particolare, 25 aprile anche in Vallagarina si sono registrate temperature inferiori allo zero di qualche grado. Come emerso dall’analisi condotta dagli esperti di Radarmeteo e Hypermeteo, l’ondata di gelo ha colpito praticamente l’intero territorio provinciale. Lo fa sapere il Codipra con una nota.
«I dati dell’analisi condotte evidenziano una situazione diversificata in relazione alle colture e alla fase fenologica – ha detto la direttrice del Codipra Marica Sartori –. Per le colture di ciliegio, che si trovavano in una fase fenologica delicata, non si escludono danni alle produzioni, in particolare nella zona dell'Alta Val di Non. L'entità dei danni sarà valutabile solo al termine della cascola. Per la vite, si ritiene improbabile che gli eventi atmosferici abbiano causato danni significativi, ad eccezione di limitati e contenuti areali situati in particolari avvallamenti – ha aggiunto –. La situazione delle mele potrà essere valutata con precisione solo alla conclusione della fase della cascola fisiologica delle piante ed accrescimento dei frutti».