Cambiamento climatico: «Aree rurali a rischio abbandono»

cambiamento climatico
Albano Agabiti
L'allarme lanciato dal confermato presidente di Asnacodi Italia Albano Agabiti durante l'assemblea annuale dell'associazione nazionale dei Condifesa

«Senza soluzioni pianificate e interventi mirati per contrastare il cambiamento climatico le imprese agricole rischiano di affrontare una destabilizzazione sociale significativa, con conseguenze quali l’abbandono delle aree marginali e lo spopolamento delle aree rurali. Questo scenario sottolinea la necessità di azioni concrete per la salvaguardia del reddito delle imprese agricole e delle economie delle filiere». Questo il messaggio lanciato da Albano Agabiti durante l'assemblea annuale di Asnacodi Italia che lo ha confermato alla guida dell'associazione nazionale dei Condifesa per il triennio 2024-2027. Confermati anche il vicepresidente Stefano Francia e il direttore Andrea Berti. Il bilancio annuale è stato approvato all'unanimità.

«L'agricoltura rappresenta la base di tutte le economie e sarà il primo problema da affrontare nella programmazione comunitaria – ha continuato Agabiti –. Come sistema Asnacodi Italia-Condifesa siamo sempre stati molto attenti all’evoluzione climatica, in quanto ci ha toccato direttamente sin da subito, proprio per questo continuiamo il lavoro intrapreso di sensibilizzazione verso questo tema delicato e cocente per le imprese agricole».

I numeri delle assicurazioni nel 2023

Nel 2023 sono stati erogati risarcimenti per 739 milioni di euro. Dal 2013 al 2023, il totale dei risarcimenti ha raggiunto quasi i 4,8 miliardi di euro. Sempre nel 2023 sono stati assicurati 10,3 miliardi di euro, oltre il 25% della Plv agricola italiana. Sono stati coperti da fondi mutualistici 2,5 miliardi in valore della produzione, con quasi 24mila aziende agricole aderenti a tali strumenti. Valori assicurati di 10 milioni di euro tramite polizze index sperimentali.

Pur in un contesto di difficoltà per il ritardo nel pagamento dei contributi pubblici del 2022 e 2023 e per il ritardo nell’approvazione della normativa per il 2024, il sistema dei Condifesa ha alacremente lavorato per favorire il rinnovo delle coperture anche nel 2024, le proiezioni sembrano praticamente confermare le superfici assicurate.

Evoluzione continua

«Nonostante questi numeri importanti il nostro sistema deve continuare a evolversi – ha sottolineato Berti – proprio per questo abbiamo dato il via a un momento di riflessione interna per l’elaborazione di un progetto strategico pluriennale che possa definire ambiti ed attività del sistema Condifesa, per supportare e favorire le imprese associate nella pianificazione della miglior strategia di adattamento».

Il sistema Asnacodi Italia-Condifesa e quello della gestione del rischio in agricoltura necessitano di un’evoluzione strutturale e organizzativa, adottando un approccio dal basso verso l'alto. Questo implicherà un coinvolgimento continuo e diretto degli attori del processo territoriale per identificare nuove metodologie di lavoro. Inoltre, è fondamentale introdurre azioni per migliorare l’efficacia della gestione del rischio a partire dall’incrementare la consapevolezza del rischio, soprattutto tra i giovani imprenditori, attraverso un’azione coordinata con il sistema dei Condifesa e le organizzazioni professionali.

Le polizze tradizionali non bastano più

«Non possiamo più affidarci solo alle polizze assicurative tradizionali – ha evidenziato il direttore Berti – è necessario affiancarle ad altri strumenti di gestione del rischio, come quelli della difesa attiva, i fondi di mutualizzazione contro le avversità atmosferiche, i rischi fitosanitari e sanitari, e i fondi di stabilizzazione del reddito settoriale. Dobbiamo intensificare la nostra azione nei confronti delle compagnie assicurative. Il nostro sistema dei Condifesa deve svolgere un ruolo più incisivo per poter adottare una politica di ottimizzazione dei costi delle polizze».

Ridurre la burocrazia

«È indispensabile semplificare le modalità e le procedure di accesso alle misure dello Sviluppo rurale relative alla gestione del rischio – ha rimarcato Berti –. Dobbiamo migliorare l'efficienza delle tempistiche di liquidazione dei contributi, rendendo il sistema più snello e accessibile per i nostri agricoltori. Infine, è fondamentale promuovere una maggiore cooperazione tra le istituzioni. È indispensabile sviluppare specifiche partnership tra pubblico e privato per affrontare le sfide del settore. Un esempio concreto è il fondo AgriCat, che opera in modo sinergico con le polizze assicurative per mitigare le perdite dovute ad eventi climatici estremi come siccità, gelo o brina, alluvioni».

Pianificazione e ricerca

L’assemblea di Asnacodi Italia ha voluto ribadire l'importanza di guardare avanti con determinazione e di adottare misure concrete per supportare le imprese agricole italiane a far fronte agli effetti negativi del cambiamento climatico. Solo attraverso un impegno collettivo e una pianificazione strategica sarà possibile affrontare le sfide future e garantire la sostenibilità del settore agricolo.

«Proprio per questo abbiamo attivato una serie di progetti innovativi che vedono coinvolto tutto il territorio nazionale – ha concluso Agabiti – uno di questi è "Prudent" che si propone di studiare e incentivare comportamenti degli agricoltori che possano accelerare la transizione verso una maggiore sostenibilità dell'attività agricola, individuare uno strumento di gestione del rischio che sostenga il reddito degli agricoltori sul percorso della sostenibilità applicando innovazioni tecnologiche e suggerire nuove politiche che incentivino gli strumenti di gestione del rischio utilizzati dagli agricoltori che intraprendono questi percorsi».

Cambiamento climatico: «Aree rurali a rischio abbandono» - Ultima modifica: 2024-06-28T16:13:21+02:00 da Redazione Terra e Vita

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento
Per favore inserisci il tuo nome