Sono agricoltori, contoterzisti ed allevatori che hanno
deciso di voltare pagina in maniera decisa, togliendosi di dosso quel
conservatorismo che molto spesso pesa come un macigno e frena l'evoluzione
delle nostre aziende agricole. Sono curiosi, sono aperti al nuovo, sono sempre
disponibili al confronto con tutti gli altri operatori e non si fermano mai nel
cercare ogni soluzione che possa migliorare le performance della loro attività,
sia in campo sia in stalla. Sono dei veri professionisti della terra, che Nova
Agricoltura ha deciso di premiare nel corso dell'ultima edizione di
Fieragricola di Verona, come esempi emblematici di quella avanguardia di
agricoltori ed allevatori italiani che hanno già deciso di mettersi in perfetta
sintonia con gli obiettivi che l'Unione Europea ha fissato per i prossimi sei
anni.
Le tre parole chiave per il futuro
Sono tre le parole chiave della nuova agricoltura. Sostenibilità, intesa come massimo rispetto
per suolo, acqua ed aria, innovazione
tecnologica ma anche di mercato e di marketing e competitività per affrontare le nuove sfide della futura e sempre
più preoccupante carenza di cibo e le richieste dell'industria alimentare che
vuole materie prime selezionate in base alla loro destinazione d'uso.
La preoccupazione che serpeggia in questi mesi di attesa per
la nuova Pac 2015 tra gli agricoltori di casa nostra è soprattutto concentrata
sul taglio progressivo e consistente degli aiuti diretti. E' un dato di fatto,
non c'è dubbio, con il quale si deve imparare a convivere, che tuttavia può
essere mitigato nei suoi effetti sul portafoglio se l'agricoltore si
indirizzerà su sistemi di produzione virtuosi e sull'avvicendamento colturale, che
verranno premiati sia dal primo e soprattutto dal secondo pilastro della Pac
attraverso i nuovi PSR ( Piani di Sviluppo Rurale).
Dalla rendite di posizione ai nuovi incentivi
E' una manovra chiara
quella della Unione Europea con la Pac che punta ad erodere le cosiddette
rendite di posizione per favorire l'adozione da parte degli agricoltori di
nuovi modi di operare che implicano a monte una buona dose di informazione, di competenza,
di professionalità e la capacità di interagire con tutti gli attori della
filiera, dalla produzione alla trasformazione.
Gli strumenti normativi e gli incentivi per accompagnare il
cambiamento ci sono tutti nella nuova Pac, ma ora devono trovare piena
attuazione nelle normative nazionali e regionali che gli Stati Membri, tra i
quali l'Italia, stanno predisponendo. E' chiaro che gli imprenditori agricoli
dovranno mantenersi informati ed aggiornati per non perdere delle opportunità
che permetteranno loro di avviare e mettere in pratica gli investimenti
necessari per il futuro.
Undici premi e le partnership
Ma torniamo ai nostri innovatori premiati da Nova
Agricoltura e dai partner di questo nuovo portale di Edagricole che sta dando
finalmente risalto al cambiamento in atto nei nostri campi coltivati.
Undici premi in totale, dei quali tre istituzionali,
Agrofarma, Assofertilizzanti e FederUnacoma, sei dai partner tecnici, e infine
il premio della community Nova ed un premio speciale della redazione.
La scelta di tutti gli agricoltori da premiare è stata
effettuata dalla redazione Edagricole tra gli imprenditori che sono già
segnalati nel sito Nova come innovatori, tenendo conto anche della loro
particolare predisposizione a trovare forme di collaborazione e di partnership
con alcune aziende leader nell'innovazione dei mezzi tecnici. Questo è un punto
molto importante del progetto Nova che vuole dare testimonianza diretta e
continua del trasferimento nelle diverse imprese agricole, attraverso una
stretta collaborazione tecnica, dei più recenti frutti della ricerca
sostenibile effettuata dai leader, e che punta a diffondere tecnologie e
percorsi produttivi virtuosi e vincenti sotto il profilo della redditività.
Premi Agrofarma, Assofertilizzanti e FederUnacoma
Il premio Agrofarma
è stato conferito a Luciano Lanza
dell'azienda Corte Virgina a Roverbella (MN)
che su una sessantina di ettari tutti a monocoltura di mais,coltiva
questo cereale con estrema cura dei particolari tanto che riesce a raggiungere
ogni anno rese record, nonostante andamenti climatici diversi e assai
penalizzanti, che oscillano tra i 175 e i 180 ql/ha di granella secca. E' un
recordman che non si siede sugli allori e non si stanca mai di guardare avanti
per superare ogni suo record. L'ultima frontiera esplorata è quella della
semina del mais a file strette, abbinata alle dosi variabili di semina e di
concimazione sulla base dei riscontri ottenuti con le mappe di raccolta e con
le fotografie aeree effettuate dal drone. La disponibilità di dati oggettivi
sempre più precisi consentirà di mirare ancora di più l'uso dei mezzi tecnici
per affrontare nuovi obiettivi produttivi con la razionalizzazione estrema
degli input. Uno dei punti di forza della tecnica applicata da Lanza è senza
alcun dubbio l'uso sapiente delle tecniche di irrigazione e di diserbo che gli
permettono di mostrare campi di mais sempre perfettamente in salute, senza il
minimo sintomo di stress e liberi dalla competizione delle infestanti.
Il premio Assofertilizzanti
è andato a Mirco Zecchini, 90 ettari
in provincia di Pordenone, 4000 suini all'ingrasso ed un impianto di biogas da
250 Kw. Zecchini opera su terreni in proprietà e in affitto con abbondante
scheletro come è prassi nel Friuli, e per produrre tanto mais non può esimersi
da un'irrigazione abbondante ed efficiente. L'acqua è uno degli elementi indispensabili
per produrre granella, ma fondamentali sono anche le unità fertilizzanti azotate
che Zecchini distribuisce sia attraverso l'irrigazione sia con un sistema di
distribuzione dei digestati e liquami ad interramento che opera sul terreno
sistemato a strip till con una nuova attrezzatura appositamente predisposta.
Una delle peculiarità di Zecchini e che ne fa un esempio forse unico nel nostro
paese, è quella di adottare ben cinque sistemi irrigui differenti: l'impianto
fisso, il rotolone, il pivot, l'ala gocciolante interrata e l'ala gocciolante
superficiale leggermente interrata. La sua preferenza, dal punto di vista della
resa agronomica dell'acqua verso la coltura, va per l'ala gocciolante interrata
seguita dal pivot.
Il premio di
FederUnacoma è stato assegnato a Giambattista
Bonetti contoterzista di Fiesse (MN)
per la sua idea di filiera organizzata
con gli oltre 200 clienti della sua impresa agromeccanica. Ha realizzato un
impianto di essiccazione che lavora oltre 120 mila quintali all'anno di
cereali, e moderne strutture di stoccaggio . Ogni giorno macina farina di mais
di alta qualità in base alle richieste dei suoi clienti allevatori ed ha
stretto rapporti di filiera con un importante molino italiano sulla base di un
contratto di coltivazione per la coltura del frumento. Bonetti già da anni ha
quindi realizzato in un'area circoscritta in prossimità dei suoi impianti, una
aggregazione di aziende agricole per le quali costituisce un punto di
riferimento non solo per le operazioni colturali ma anche per la destinazione
commerciale dei raccolti in un'ottica di tracciabilità e quindi di
qualificazione della produzione. Con questo sistema si riesce a programmare la
produzione sulla base degli obiettivi qualitativi di chi acquista e si
massimizzano le sinergie e si fa ottenere a tutta la catena la giusta
remunerazione.
I premi dei partner tecnici
Il premio dell'azienda Argo
è stato assegnato a Maurizio Novelli
di Bernolda di Novellara (RE) che si segnala tra i pochi allevatori che produce
un Parmigiano Reggiano speciale, quello delle vacche rosse in pianura. Alcuni
anni fa ha deciso di affiancare alle Frisone alcuni esemplari di Reggiana, una
razza vocata al lavoro e alla produzione di carne e di latte. Il latte della
Reggiana ha una composizione diversa da quello della Frisona e questa
peculiarità permette a Novelli di produrre un formaggio di alta qualità con un
gusto tutto particolare per la felicità dei consumatori ai quali si rivolge con
una forma di vendita diretta che sta dando grandi soddisfazioni. Un'idea
vincente che ha puntato sulla diversificazione dell'offerta premiata dal
mercato. Novelli è un agricoltore molto attento all'innovazione meccanica ed ha
una collaborazione molto stretta con Argo anche per provare nuovi trattori e
nuove tecnologie.
Il premio Bayer
CropScience è andato all'azienda Il Monticino di Zola Predosa (BO) della
famiglia Morandi, rappresentata a Verona dal giovane Giacomo Morandi. Si tratta di una piccola realtà vitivinicola dei
colli bolognesi che su dodici ettari
produce 35 mila bottiglie all'anno che si possono fregiare della certificazione
Magis, un progetto di produzione sostenibile nel vigneto basato su un
disciplinare di produzione che mira a limitare l'uso degli agrofarmaci solo
quando strettamente necessario e ad una gestione mirata delle altre operazioni
colturali dalle potature alla concimazione. Il filo conduttore del percorso è
un nuovo approccio produttivo che vuole salvaguardare al massimo la qualità
delle uve ed è un esempio vincente dell'applicazione pratica della sostenibilità
che si traduce in una certificazione da
parte di un ente terzo riconosciuto a livello internazionale, che sta attirando
l'attenzione del consumatore degli Stati Uniti. Un successo in parte
inaspettato che premia il grande impegno tra i filari.
Il premio Limagrain
è stato assegnato a Marco Soave di
Villafranca (VR) che conduce in affitto un'azienda di una settantina di ettari
dove produce mais, soia e frumento. Soave è un agricoltore che non si stanca
mai di guardare oltre i suoi confini e di sperimentare nuove tecnologie e nuovi
percorsi, tant'è che è stato uno tra i primi ad abbandonare l'aratro per
dedicarsi alle minime lavorazioni del terreno che oggi trovano espressione
soprattutto sullo strip till o lavorazione a bande che Soave applica ai
seminativi, anche in abbinamento al sistema di irrigazione ad ala gocciolante.
In questa scelta colturale sul mais è stato affiancato dalle competenze
tecniche di Limagrain che ha creduto in questo nuovo sistema di semina del mais
e che supporta Soave con scelte appropriate di materiali genetici adatti a
questo sistema colturale. Grazie alle lavorazioni superficiali protratte per
più anni e la presenza sul terreno dei residui colturali, la fertilità fisica e
chimica dei terreni di Soave è nettamente migliorata con riflessi positivi
sulle rese per ettaro.
Il premio Syngenta
è stato assegnato ad Alberto Grasso
direttore dell'azienda vitivinicola Fontanafredda di Serralunga d'Alba (CN) che
è capofila del progetto “Vino Libero”
che oggi coinvolge altre importanti realtà vitivinicole italiane. Vino Libero
significa concimare in vigna solo con prodotti di origine organica, non
impiegare diserbanti, gestire la difesa con il monitoraggio di parassiti e
malattie e con l'indispensabile ausilio dei sistemi previsionali e di lotta
naturale. Dal momento della fioritura in avanti, nei vigneti del “Vino Libero”
si prediligono prodotti come rame e zolfo. Il risultato finale è un ottimo
livello qualitativo delle uve e dei vini e un miglioramento dello standard di
sicurezza dell'operatore. Grazie al contributo di Syngenta è stato messo in
campo il progetto Operation Pollinator per aumentare la biodiversità e altri
importanti progetti come la formazione degli operatori sull'uso sostenibile
degli agrofarmaci e la messa in campo di nuovi formulati di origine biologica.
Il premio Kuhn Italia
è andato a Nino Chiò di San Pietro
Mosezzo (NO), 170 ettari a riso, mais e soia che ha dotato tutta la
meccanizzazione aziendale di strumenti per effettuare l'agricoltura di
precisione. E' un esempio di imprenditore molto illuminato che ha compreso,
anticipando i tempi, l'importanza di avere a disposizione dati attendibili e
completi relativi alle caratteristiche dei diversi appezzamenti che gli ha
consentito di creare delle macrozone omogenee nelle quali suddividere
l'azienda. In queste aree, con l'applicazione di un programma informatico e
l'intervento dell'agronomo, Chiò dalle
mappe di produzione realizza le mappe di prescrizione e quindi riesce a mirare gli interventi di semina, concimazione
e diserbo con le dosi variabili. Questo nuovo approccio permette di risparmiare
in mezzi tecnici e di aumentare le produzioni. Un momento importante lungo
questo percorso è stato l'acquisto di uno spandiconcime Kuhn dotati di sistemi
per effettuare la distribuzione dei fertilizzanti a dose variabile sulla base
delle caratteristiche dei terreni delle macrozone.
Il premio Kverneland
Italia è stato assegnato a Massimo Motti che gestisce terra e
allevamento ad Orzinuovi (BS), un agricoltore che mette in cima ai suoi
obiettivi di imprenditore il massimo rispetto della fertilità fisica e chimica
dei suoi terreni che definisce il bene principale che ha l'agricoltore. In
effetti non ha tutti i torti, dal momento che è proprio nella gestione del
terreno e delle lavorazioni dove si differenzia in prima battuta l'agricoltore
innovatore. Motti da anni applica sistemi di minima lavorazione e sodo, ma
anche strip till ed usa le cover crops tra una coltura e l'altra, per non
lasciare i terreni privi di vegetazione. Grazie alla sua voglia di innovare e
alla sua curiosità che lo porta spesso nelle aziende degli Stati Uniti per
confrontarsi con i colleghi di oltreoceano, e alla applicazione di attrezzature
d'avanguardia, come ad esempio il preparatore CLC ad ancore e a dischi,
indipendentemente dagli andamenti climatici, alquanto bizzarri in questi ultimi
anni, Motti riesce sempre a centrare le finestre utili per seminare in tempera
e anche i suoi obiettivi produttivi. Per quanto concerne la stalla è stato uno
dei primi allevatori ad acquistare un carro unifeed semovente, il Prestige
Siloking dotato dei più moderni sistemi di gestione e di controllo.
Il premio della community cioè dei numerosissimi
frequentatori del sito Nova Agricoltura è stato assegnato ad Andrea Ridolfi direttore della
Terratech di Ravenna, un grande impresa agromeccanica che Ridolfi ha portato ai
vertici dell'innovazione tecnologica grazie al suo desiderio di sperimentare
sempre nuove attrezzature e nuove tecniche. Ridolfi, pioniere delle lavorazioni
alternative all'aratura, insieme alla
ditta Mazzotti ha inventato un nuovo cantiere di lavoro battezzato Hi Gator
capace di distribuire il digestato proveniente dagli impianti del biogas su
colture come il mais sino a quando le
piante sono alte anche 1,70 metri. Ecco perché con questo cantiere Ridolfi ha
contribuito a mettere d'accordo agricoltori produttori di digestato ed
agricoltori con colture in grado di riceverlo, con la massima valorizzazione
dal punto di vista agronomico e la opportunità più unica che rara di svuotare
le vasche di raccolta in periodi particolarmente critici dell'anno.
Il premio speciale
è andato a Giuseppe Elias che
gestisce un'azienda di 500 ettari vicino a Lodi ed un allevamento da latte con
200 capi. Si tratta di un vero pioniere della gestione sostenibile dal momento
che è stato uno dei primi imprenditori in Italia ad applicare con successo il
sodo e la minima lavorazione su cereali vernini e su mais ma anche i concetti
legati al benessere animale e alla qualità del latte in stalla. Grande
attenzione ai numeri e ai riscontri oggettivi sia in campo sia in stalla,
applicazione di sistemi di gestione informatica, capacità personale di
individuare eventuali punti deboli che si possono presentare lungo la catena
dei vari processi operativi e rapidità
di intervento nel trovare le soluzioni più adatte in funzione della
massimizzazione del reddito aziendale.