Finalmente
la nuova Pac è ai blocchi di partenza e, al di là delle molte polemiche che ha
generato e delle discussioni ancora
aperte su alcuni punti, almeno un
merito va riconosciuto: ha finalmente decretato guerra alla
monosuccessione colturale che per anni ha dominato le campagne italiane.
Soia Italia,
da chi coltiva a chi trasforma
La soia è
certamente la coltura che più delle altre sta attirando grande interesse da
parte degli agricoltori ma la prima cosa
da fare è tornare a fare bene la soia, come produzione ad ettaro e come
qualità, inoltre è indispensabile
ragionare sempre di più in un’ottica di filiera, che vuol dire produrre in
campo il prodotto con le caratteristiche
ideali per chi poi lo trasforma.
La semina su sodo (in alto) e lo strip
till, cioè la lavorazione del terreno a strisce, sono due tecniche sostenibili
consigliate per la coltura della soia.
Con questi
ed altri obiettivi nasce Soia Italia, Associazione Proteine Sostenibili, che ha
l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per tutti gli operatori che, a
diversi livelli, si occupano di soia e
di oleoproteaginose, dibattere e poi
trasferire agli operatori una serie di conoscenze e di linee guida che possano
aiutare il sistema Italia a fare un prodotto
che possa ottenere la massima valorizzazione, dal campo ai diversi usi
tra cui quello in forte crescita dell’alimentazione umana.
I promotori
di Soia Italia
Promotori
dell’associazione sono Sipcam Italia e Cortal Extrasoy, due importanti
aziende italiane che da sempre si
occupano di soia, l’una dal punto di vista delle sementi e dei percorsi colturali
e l’altra per le varie forme di trasformazione del seme, dall’olio, alla
farina, agli estratti proteici e così via. A queste due aziende si affiancano
alcuni partner come MOM Moretto Officine Meccaniche per l’attrezzatura dedicata allo strip tiller,
Agricultural Support di Matteo Bertocco per il precision farming e i sistemi di
irrigazione a goccia e Naan Dan Jain per
la fornitura delle ali gocciolanti.
Centralina con sonda per il monitoraggio dell’umidità del suolo al fine
di determinare il momento ideale di irrigazione
Il sistema di irrigazione ad ali gocciolanti. Notare la condotta
principale blu dalla quale si dipartono le manichette che vengono stese lungo
le interfile.
Le
collaborazioni dal mondo della ricerca
L’associazione si avvarrà anche della preziosa
collaborazione di alcuni esponenti del
mondo della ricerca, tra i quali Giuliano Mosca dell’Università di Padova che
darà il suo apporto scientifico sui temi dell’agronomia e dei nuovi utilizzi
agroindustriali e di Angelo Frascarelli dell’università di Perugia
relativamente ai temi di politica economica italiana e comunitaria. Ma è aperta a tanti altri attori come esperti
di mercato, broker, organizzazioni di produttori, ecc che abbiano l’obiettivo
comune di lavorare per una filiera di soia italiana di qualità.
La semina della soia su terreno lavorato a strip till.
I laboratori agronomici presso le aziende agricole
Ed ecco che la nuova associazione Soia Italia non ha perso tempo e già
quest’anno, grazie a Sipcam Italia e ai
suoi partner tecnici, ha allestito una serie di campi dimostrativi e
sperimentali in alcune aziende agricole
dislocate nelle aree padane interessate alla coltura, per verificare le
risposte di nuovi sistemi di coltivazione della soia, allo scopo di fornire le
prime risposte concrete alla richiesta di sostenibilità, di maggiore produzione
e di alta qualità del seme prodotto. Dopo la raccolta della soia nei vari campi
dimostrativi, grazie alla collaborazione
con Cortal si faranno tutta una serie di valutazioni analitiche per avere i
primi riscontri sui possibili passi avanti sulla quantità e qualità della
frazione proteica. Verranno anche valutati alcuni temi al momento poco indagati
ma potenzialmente di grande interesse come l’uso dei simbionti, la nutrizione
della pianta e la qualità delle granelle per gli utilizzi dell’industria
alimentare per quanto concerne i tenori in lecitine ed isoflavoni.
I PERCORSI
2014
Cosa si fa
in campo
I nuovi
percorsi agronomici messi in campo da Sipcam Italia nell’ambito del programma
previsto dall’associazione Soia Italia sono stati realizzati in alcune aziende
agricole dislocate negli areali di coltivazione più importanti.
Nei campi
dimostrativi allestiti nelle diverse località vengono testati nuove tecniche e
nuovi prodotti.
Tra le
tecniche compaiono la gestione del terreno a strip till detta anche lavorazione
a strisce, la semina su sodo, l’uso dell’ala gocciolante per l’irrigazione
messa a confronto con il sistema a scorrimento e il rotolone con l’installazione
di centraline automatiche di monitoraggio del livello di umidità del suolo per
la determinazione del momento ideale di irrigazione.
Un momento della fase di stesura dell’ala
gocciolante, leggermente interrata per evitare eventuali danni di animali ed
insetti.
Per quanto
riguarda i mezzi tecnici, viene testata un’ampia gamma di prodotti
innovativi ad azione nutrizionale e
biostimolante che inducono la resistenza naturale della pianta di soia ad una
serie di stress, idrico, da diserbo e da elevate temperature. Per quanto
riguarda la lotta alle infestanti, si
adotta una linea che favorisce il massimo rispetto della coltura e riduce
l’insorgenza di fenomeni di resistenza. Molti dei laboratori agronomici sono
gestiti in precision farming con mappatura delle produzioni per una valutazione
che continuerà anche nei prossimi anni in un’ottica di sostenibilità delle
rotazioni.