Il borgo incantato di Civita di Bagnoregio, Viterbo, Lazio: la "citta che muore" sta rinascendo anche grazie alle iniziative dell'Istituto "Fratelli Agosti"
Gli Istituti agrari fanno rete e rendono fertili anche i calanchi della Tuscia. Se Civita di Bagnoregio non è più la “città che muore” il merito è anche della vitalità dell’istituto agrario "Fratelli Agosti". Parte da qui il nuovo viaggio di Terra e Vita tra gli istituti agrari che diffondono conoscenza e orgoglio professionale nel comparto primario del nostro Paese. La dirigente Paola Adami spiega le recenti iniziative che hanno portato all’apertura dell’indirizzo turistico e del Convitto e l’esperienza della rete Itasf che collega 40 istituti agrari “senza frontiere”
Nell'alto Lazio, a Civita di Bagnoregio, "la città che muore", c'è un Istituto Agrario che invece prospera.
In realtà neppure il borgo al centro dei calanchi è più morente (come lo definì lo scrittore Bonaventura Tecchi), essendo protagonista di una rinascita turistica che ha fatto scuola e che l'ha portato nella lista propositiva per diventare sito del patrimonio mondiale Unesco.
Un processo che non vede peraltro estranea la scuola agraria, al cui storico indirizzo agrario ne sarà affiancato, a partire dal prossimo anno, quello tecnico-economico di turismo, nella vicina sede di Valentano.
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laboratorio didattico dell'istituto agrario di Bagnoregio
Dimostrazioni di potatura presso il vigneto sperimentale dell'Istituto Fratelli Agosti
Attività di raccolta delle olive presso l'azienda dimostrativa dell'Istituto Fratelli Agosti
La sede dell'Istituto
L'istituto come era all'epoca della fondazione
La sede nei pressi del ponte sospeso che porta al borgo di Civita di Bagnoregio
I prodotti dell'azienda sperimentale dell'Istituto "Fratelli Agosti"
Rinviata, invece, l'apertura dell'indirizzo professionale alberghiero, che non è stato autorizzato nei mesi scorsi ma che il Comune in primis ha ribadito di voler ottenere per dare compiutezza ad un progetto formativo orientato allo sviluppo integrato e sostenibile del territorio, con agroalimentare, enogastronomia e servizi turistici parte di uno stesso sistema economico e occupazionale.
Un campus autogestito e inclusivo
Al centro, a dare solidità al progetto, c'è l'Istituto Agrario "Fratelli Agosti" (clicca per accedere al sito), fondato nel lontano 1925 e quindi ormai prossimo al secolo di vita.
Regalo anticipato sarà, già a partire dal prossimo anno scolastico, l'apertura di un nuovo convitto all'interno della tenuta di Campolungo, che darà vita ad un vero e proprio campus scuola nato dalla collaborazione tra la scuola, l'associazione Juppiter, Exodus e il Comune che ha messo a disposizione la struttura.
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Il convitto dell'Istituto Fratelli Agosti
Il convitto dell'Istituto Fratelli Agosti
Il convitto dell'Istituto Fratelli Agosti
Il convitto dell'Istituto Fratelli Agosti
Nell'ambito di questa innovativa esperienza, che permetterà agli studenti di crescere all'insegna della condivisione, va segnalato anche come una parte della gestione vedrà il coinvolgimento di ragazzi diversamente abili che vivranno anche loro nel campus occupandosi della cura degli spazi esterni e di altri servizi legati alla quotidianità.
Doppio percorso di studi
Paola Adami, dirigente dell'Istituto omnicomprensivo Fratelli Agosti di Bagnoregio con uno studente del quinto anno
L'Istituto Agrario, guidato con piglio sicuro da un decennio dalla dirigente Paola Adami, si caratterizza per due articolazioni quinquennali, gestione dell’ambiente e del territorio e viticoltura ed enologia, e per la storica presenza del sesto anno di enologia, fucina di tanti professionisti affermati tra Lazio, Umbria e Toscana.
Le esercitazioni didattiche si svolgono presso l'azienda agricola "Carbonara" che si estende su una superficie di circa 60 ettari, condotta in regime di agricoltura biologica.
I prodotti dell'Istituto Fratelli Agosti sono il frutto della loro preziosa collaborazione nell'ambito delle attività di alternanza scuola-lavoro.
Numerosi i laboratori a disposizione degli studenti, tra i quali spiccano quello di micropropagazione e la moderna cantina didattica, che lavora le uve del vigneto di Carbonara e che è stata recentemente inaugurata dal presidente mondiale degli enologi Riccardo Cotarella.
Largo alla didattica in presenza
«La nostra - sottolinea la Preside Adami - è una realtà di piccoli numeri, con due sezioni e circa 200 ragazzi, che in virtù di questo sono molto seguiti da docenti».
«Anche durante l'emergenza Covid abbiamo garantito fino in fondo la didattica in presenza grazie agli spazi che caratterizzano la struttura».
Diversi i progetti del piano dell'offerta formativa che si stanno realizzando su tematiche specifiche, dalla biodiversità alla meccanizzazione 4.0, al pari di quelli orientati alla mobilità internazionale, con l'Istituto protagonista di vari Erasmus, «ambito questo - evidenzia la professoressa - che si intende ulteriormente implementare».
In anticipo sulla transizione ecologica e digitale
«In questi ultimi anni - è sempre la Preside a parlare - abbiamo realizzato un significativo processo di modernizzazione informatica, allestito il laboratorio "Agorà", lavorato in concreto sull'inclusione e sull'integrazione, il tutto all'insegna anche dei processi di transizione ecologica e digitale che sono al centro dell'attuale dibattito e delle attenzione del PNRR».
Fiore all'occhiello della dirigenza di Paola Adami è il coordinamento, fin dalla sua costituzione, della Rete degli Istituti Tecnici Agrari Senza Frontiere (Itasf), un percorso di collaborazione iniziato nel 2010 per superare i rispettivi confini di insediamento e per porre al centro dell'attenzione pubblica e della politica ministeriale le specificità delle scuole di agricoltura, un unicum nel sistema dell'istruzione.
L'accordo, che oggi vede legate quaranta scuole rappresentative di tutto il territorio nazionale, mette a valore attività di ricerca e sperimentazione, la formazione in servizio, i rapporti con i territori, lo scambio di buone pratiche, la partecipazione a concorsi nazionali e internazionali.
Tante cose, insomma. Un mondo.
Il mondo degli istituti agrari italiani, da sempre al centro dell’attività di divulgazione e formazione di Terra e Vita e di cui il nostro giornale continuerà a parlare.
Civita di Bagnoregio e la valle dei calanchi della Tuscia
La scuola agraria di Bagnoregio pianta il seme della rinascita
- Ultima modifica: 2022-03-15T18:00:25+01:00
da Lorenzo Tosi
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