L’andamento climatico di fine estate e inizio autunno ha favorito la mosca della frutta (Ceratitis capitata) che ha raggiunto una densità di popolazione consistente e resterà ancora attiva fino a quando le temperature non si abbasseranno, mentre nelle aree agrumicole i frutti aumentano la loro suscettibilità a partire dall’invaiatura.
Le punture di ovideposizione determinano la comparsa di zone circoscritte molli soggette a successiva marcescenza per effetto di funghi saprofiti. Le larve si nutrono della polpa e generano disfacimento di intere porzioni del frutto. In sostanza si hanno danni estetici per la decolorazione delle punture di ovideposizione, marcescenze per i danni delle larve, cascola dei frutti colpiti.
Arriva la cicalina
Ma all’esigenza di controllare la mosca, potrebbe aggiungersi la necessità di combattere la cicalina (Asymmetrasca = Empoasca decedens), responsabile della “fetola” parassitaria degli agrumi, che tipicamente inizia a fare la sua comparsa negli agrumeti in questo periodo, creando macchie brune sui frutti (la fetola, appunto) a causa della sua attività trofica. Man mano che le temperature si abbasseranno, quindi, la mosca sarà meno attiva mentre la popolazione dell’empoasca aumenterà.
Articolo pubblicato sulla rubrica L’occhio del Fitopatologo di Terra e Vita
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Attenzione al cotico erboso
In Italia meridionale E. decedens sverna come adulto e riprende la sua attività in primavera a carico di diverse piante erbacee. La cicalina riesce a compiere diverse generazioni l’anno ma si riversa sugli agrumi, di cui attacca i frutti, solo in autunno, quando la vegetazione erbacea inizia a scarseggiare o se il cotico erboso viene distrutto, ad esempio a seguito di lavorazione del terreno.
Il danno provocato sui frutti degli agrumi consiste nella caratteristica comparsa di macchie necrotiche sulla buccia che, pur non danneggiando la parte edule, possono causare deprezzamento del prodotto. Come accennato sopra, con l’avanzare dell’inverno le erbe spontanee di cui l’empoasca si nutre sono sempre più rade e la cicalina si sposta in massa negli agrumeti, attaccando i frutti in fase di maturazione o in prossimità della raccolta. Gli attacchi sono più intensi in vicinanza di fossi ricchi di vegetazione spontanea come le canne e dei frangivento di cipressi, su cui le cicaline trovano riparo e nutrimento.
Come e quando intervenire
La presenza delle caratteristiche oleocellosi indotte dalle punture dell’empoasca andrà monitorata sui frutti e, al superamento della soglia, occorrerà intervenire tempestivamente con un insetticida abbattente registrato per il fitofago sugli agrumi.
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Gli insetticidi di contatto e citotropici registrati per la mosca della frutta su agrumi, hanno efficacia anche verso l’empoasca, contro la quale sono specificamente registrati etofenprox e l’olio essenziale di arancio dolce (prodotto ammesso anche per il biologico). Pertanto, se necessario, si potrà eseguire un intervento unico ed efficace su entrambi i fitofagi, scegliendo il prodotto opportuno.
Nell’eventualità di un decorso stagionale umido, soprattutto per le varietà più tardive di agrumi e per quelle a buccia sottile, potrebbe essere consigliabile un intervento contro l’allupatura dei frutti (causata da Phytophthora spp.) trattando con prodotti a base di rame o con metalaxil-M la parte bassa della chioma o direttamente il terreno con formulati granulari. Un buon metodo indiretto per controllare la fitoftora è l’inerbimento controllato che ha anche il vantaggio di non “disturbare” le eventuali cicaline presenti sulla vegetazione spontanea. L’inerbimento, oltre a rendere più praticabile il campo anche se bagnato dalle piogge, risulta un efficace ostacolo per i propaguli di fitoftora presenti nel terreno che infettano i frutti soprattutto grazie agli schizzi d’acqua provocati dalle piogge invernali.