Tre anni orsono, nel bel mezzo dell’emergenza cimice asiatica e Drosophila suzukii, il Trentino per primo coinvolgendo anche altre regioni del nord Italia, ha avviato con il ministero dell’Ambiente e delle Politiche Agricole, la procedura per avviare la lotta biologica contro questi due insetti attraverso il lancio di parassitoidi.
A tre anni di distanza un primo bilancio è stato fatto in un convegno svoltosi a San Michele all’Adige, presso la Fondazione Edmund Mach (Fem).
Vespa Samurai insediata con successo
Sono emersi dati decisamente incoraggianti sia a livello nazionale che locale sull’impatto della lotta biologica contro le due specie aliene che preoccupano i produttori. I lanci effettuati negli ultimi tre anni di oltre 35 mila vespine samurai contro la cimice hanno già dato dei risultati concreti visto che in ben il 53% dei siti dove sono state lanciate le vespine si sono insediate. Dopo l’autorizzazione dei Ministeri si trattava di allevare il maggio numero di vespine possibile e per far questo servivano molte cimici asiatiche obiettivo raggiunto anche con la campagna di raccolta delle cimici da parte dei cittadini per alimentare le vespine.
Dal Brasile con furore
Per quanto riguarda la Drosophila suzukii si sono fatti negli ultimi due anni molti lanci del Ganaspis brasilensis un parassitoide che ha dimostrato di ambientarsi bene sui nostri terreni e svolgere un ottimo lavoro per il contenimento del piccolo dittero nocivo per la frutta. I parassitoidi si sono insediati in Italia mediamente nel 27.9% dei siti ma in Trentino nel 50%. Durante il 2022 si è registrato un rallentamento dovuto alla siccità.
È stata questa la prima iniziativa per avvicinarsi all’importante data del 150esimo anniversario della Fondazione Mach che ricorrerà nel mese di settembre del 2024.
La cosa più interessante è stata quella dell’esame dei risultati fino ad ora ottenuti nella campagna di rilascio dei parassitoidi importati per contrastare la cimice asiatica e la Drosophila suzukii.
Verso la celebrazione dei 150 anni
Il costante sostegno al progetto da parte della Provincia di Trento è stato assicurato dall’assessore all’Agricoltura Giulia Zanotelli intervenuta in apertura dei lavori. La quale ha definito la lotta biologica uno dei tasselli importanti per un’agricoltura sempre più sostenibile. Il presidente Mirco Maria Cattani, nell’aprire i lavori ha colto l’occasione per lanciare gli eventi previsti da qui al settembre del 2024 quando celebreremo il 150 anni dalla fondazione. Momento al quale auspichiamo la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella oltre che del commissario Ue di competenza.
Trattamenti in deciso calo
Ma qual è il quadro emerso? Un dato sembra ormai certo, il rilascio dei parassitoidi sia contro il moscerino dei piccoli frutti che contro la cimice asiatica si stanno dimostrando uno strumento che alla distanza non mancherà di dare dei risultati molto interessanti. Ma già ora questi risultati si possono registrare sia nel contenimento dei danni da cimice asiatica, che dall’esigenza di interventi chimici per contenerla. A fronte dei 6-7 trattamenti del 2020 nel 2022 ci si è limitati mediamente a due con notevoli benefici anche per l’ambiente. Ma non solo, anche le superfici sulle quali si è dovuti intervenire sui 450 frutteti che vengono costantemente monitorati dai tecnici perché sono i più esposti a rischio per la vicinanza a luoghi di passaggio degli insetti ossia siepi e boschi sono passate dal 78% del totale dei frutteti a poco più del 40%. Un ultimo dato: relativo sempre a questi 450 frutteti, i danni sono passati da oltre l’8% del 2019 all’1,6% del 2022. Sono questi alcuni dei dati comunicati da Claudio Ioriatti responsabile del progetto a livello di FEM e rappresentante nel comitato nazionale di gestione dei parassitoidi contro le specie aliene.