«Parere reso».
Sembrano due paroline semplici ma ci sono voluti due anni per pronunciarle.
La formula di rito con cui la Conferenza Stato Regioni del 31 marzo ha dato l’ok vincolante alla modifica del Dpr 357/1997 (recepimento della direttiva habitat) proposta dalla Direzione Generale per il Patrimonio Naturalistico del Ministero dell’Ambiente apre finalmente le porte ai lanci anche in Italia della Vespa Samurai, un dittero di soli due millimetri di lunghezza che è il nemico pubblico numero uno della cimice asiatica.
Nella conferenza Stato Regioni del 31 marzo è passato anche il decreto del Mipaaf sulle “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e il contrasto della cimice asiatica” che prevede un approccio integrato di azioni da mettere in campo: interventi di difesa chimica, diserbo meccanico e impiego di reti anti-insetto e trappole con feromoni d'aggregazione.
Nei giorni scorsi il Mipaaf ha sbloccato gli 80 milioni stanziati dal Fondo per le calamità naturali per le Regioni colpite dalla Cimice (clicca qui)
Sempre in relazione ai danni da cimice, la Commissione europea ha deciso di aumentare l’aiuto finanziario a sostegno delle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli (clicca qui)
Tutto pronto per i lanci
Un via libera atteso quello alla Vespa Samurai, ma combattuto fino all’ultimo. È stato
necessario infatti eliminare alcuni allegati per smussare gli ultimi spigoli e giungere ad un accordo tra Ministero dell’Ambiente, Mipaaf e Regioni. Nel frattempo i Servizi fitosanitari regionali, Ispra e Crea non sono rimasti con le mani in mano. La loro collaborazione ha infatti consentito di mettere a punto per tempo di protocolli di allevamento e gestione del Trissolcus japonicus per essere pronti per i lanci del parassitoide nei prossimi mesi.
La necessità di un riequilibrio ecologico
«Un’azione – commenta Pio Federico Roversi, direttore del Crea Difesa e Certificazione –
che farà da innesco per un riequilibrio ecologico necessario per ridare fiato alla frutticoltura italiana dopo sette anni (i primi rinvenimenti sono del 2014) di crescita incontrollata di Halyomorpha halys».
Roversi ricorda i danni per oltre 600 milioni di euro causati alla frutticoltura ma anche le ricadute ambientali determinate dalla necessità di fronteggiare questa vera e propria invasione.
Nell’estremo oriente, nei territori di origine della cimice asiatica, gli antagonisti naturali come T. japonicus e T.mitzoukuri che ne parassitizzano le uova, riescono a mantenere sotto controllo le popolazioni della cimice. Nel corso del 2019 è stata segnalata la loro presenza in molte regioni del nord, ma per riuscire a evitare i danni accusati negli ultimi due anni occorre velocizzare la loro colonizzazione con i lanci, i responsi sperimentali lo confermano.
L’analisi del rischio
«Nell’ottica – ricorda Roversi -di rendere possibile un vasto programma di controllo
biologico della cimice asiatica, il Centro di Ricerca CREA Difesa e Certificazione (CREA-DC) su incarico del Ministero delle Politiche Agricole, ha introdotto in Italia già nel 2018 in condizioni di quarantena proprio una popolazione della Vespa samurai, non solo per verificarne la potenzialità ma anche soprattutto per realizzare il non facile studio di analisi del rischio, indispensabile per valutarne il possibile impatto ambientale».
«Questo lavoro condotto con un anticipo di ben due anni permette oggi al settore agricolo del nostro Paese di essere pronto da subito per presentare la documentazione necessaria prevista dal nuovo Decreto senza perdere altro prezioso tempo che l’agricoltura italiana non ha».
L’impatto delle gelate
La cimice infatti non aspetta e non rispetta di certo i divieti alla mobilità imposti dall’emergenza Covd19. L’Emilia-Romagna è una delle Regioni in prima linea contro questo rincote. I monitoraggi condotti dall’Università di Modena e Reggio Emilia valutano che la quota di cimici asiatiche che sono già uscite dallo svernamento sia arrivata al 30% circa.
«Le gelate dei giorni scorsi – stima Massimo Bariselli del Servizio fitosanitario regionale - ne hanno provocato una forte mortalità, pari anche la 99% in alcune zone. Ma l’alta prolificità di questa specie aliena sconsiglia considerazioni ottimistiche».
«Ciascuna femmina – prosegue Bariselli - è infatti in grado di produrre fino a 500 uova deposte in gruppi da 28. L’esperienza degli anni precedenti ne dimostra la capacità di rapida ripresa rispetto alla mortalità invernale e la pressione dell’insetto è ormai notevole in tutto il Nord».
Significa che si riusciranno forse ad evitare i danni precoci causati dalla generazione svernante, ma per proteggere le colture in fase di accrescimento e pre-raccolta servirà poter contare su un alleato prezioso come la Vespa Samurai.
Mammi: «Lanci in grande scala da giugno»
«l’Emilia-Romagna è pronta - annuncia Alessio Mammi, assessore regionale
all’Agricoltura-: abbiamo più volte sollecitato il Ministero dell’Ambiente e presidiato la Conferenza delle Regioni perché non ci fossero ulteriori ritardi nel dare via libera al decreto. Il Servizio Fitosanitario regionale, in collaborazione con una rete di laboratori, ha lavorato in autunno e in inverno per la raccolta delle ovature di cimice asiatica che servono alla riproduzione della Vespa samurai. Siamo nei tempi per fare i lanci a grande scala a metà giugno, quando ci saranno le deposizioni delle nuove uova dalla cimice».
«È grazie a questo lavoro- prosegue l’assessore emiliano- che il parere è stato inserito d’urgenza nell’ordine del giorno della Conferenza del 31: si rischiava altrimenti di andare alla successiva convocazione e perdere tempo prezioso».
Pan: «Abbiamo atteso a lungo le mosse del ministero dell'Ambiente»
«Il Veneto – promette l’assessore Giuseppe Pan - sarà tra le prime regioni a sperimentare
l'impiego della Vespa samurai come mezzo di contrasto biologico alla cimice asiatica». Secondo Pan la ricerca di laboratorio, finanziata dalla Regione e in atto con l'Università di Padova, consente di essere ora «in prima fila nell'avvalerci dell'autorizzazione all'inserimento in natura, dopo aver atteso per lungo tempo le mosse del ministero dell'Ambiente».
Protopapa: «Successo della Ricerca piemontese»
«Il Piemonte – conferma anche l’assessore Marco Protopapa - è pronto a partire con la
lotta biologica contro la cimice asiatica, introducendo la sua antagonista vespa samurai. A questo progetto stanno lavorando da tempo centri di ricerca eccellenti come il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino, la Fondazione Agrion (Agricoltura, ricerca e innovazione), il settore fitosanitario della Regione, le organizzazioni di categoria e le associazioni di produttori».